Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
L’inquinamento acustico è un problema sempre più presente nelle città di tutto il Paese e quando non è possibile intervenire sulla fonte del rumore, per garantire il benessere e la salute delle persone è fondamentale una corretta progettazione e realizzazione di barriere antirumore.Indice: Barriere acustiche: cosa sono e a cosa servono Come funziona una barriera acustica Normativa acustica e barriere antirumore Tipologie di barriere acustiche Il problema dell’inquinamento acustico è molto spesso sottovalutato ed è causa di diversi problemi per la salute delle persone. Già nel 1995 venne emanata una legge quadro per un piano di risanamento acustico, che incaricava i Comuni di intervenire per garantire il rispetto di precisi limiti in campo acustico. Ma quando non è possibile intervenire direttamente sulla fonte di rumore, come ad esempio avviene nel caso di grandi infrastrutture extraurbane, è necessario ricorrere alle barriere antirumore. Barriere acustiche: cosa sono e a cosa servono Le barriere acustiche sono delle strutture che hanno il preciso scopo di proteggere dal rumore zone sensibili. Sono chiamate anche barriere antirumore o barriere fonoassorbenti e permettono di mitigare il rumore proveniente, ad esempio, da infrastrutture come autostrade e ferrovie o importanti siti produttivi.Esistono diverse tipologie di barriere acustiche e per progettarne uno nel modo più corretto, si procede con una prima fase di monitoraggio acustico e poi con una valutazione dell’impatto dell’opera sul paesaggio. Infine, una volta realizzata la barriera, si esegue un collaudo. La necessità di installare barriere antirumore nasce con la crescita del traffico urbano e lo sviluppo delle infrastrutture, che negli anni hanno esposto sempre più centri abitati al problema dell’inquinamento acustico. Per questo, a partire da circa metà del 900 si sono iniziate a progettare le prime strutture, affinando man mano sia la tecnologia, che gli studi acustici. Come funziona una barriera acustica Il rumore è una diffusione sonora in un campo libero, che impatta anche in modo significativo sul benessere delle persone e per questo motivo è necessario conoscere tutti i principali fattori che lo determinano. In ogni contesto in cui persiste un problema legato alla diffusione del rumore, viene individuata la “sorgente” del rumore, ovvero la causa di propagazione dell’onda sonora. Una volta generato, il suono si propaga attraverso un mezzo di trasmissione e secondo un determinato percorso, fino a raggiungere il “recettore”, ovvero un punto sensibile. Una barriera antirumore è uno schermo protettivo che serve per intercettare l’onda sonora e proteggere i recettori. Per questo si interpone una struttura solida, realizzabile in diversi materiali, che interferendo con la propagazione del suono riduce la pressione sonora esercitata su determinate aree. Ciò avviene in quanto l’energia sonora che incontra un ostacolo, perde potenza, venendo in parte riflessa e in parte assorbita. In base alle distanze tra recettore e sorgente, all’entità del rumore e alle caratteristiche del luogo, con appositi calcoli è possibile stabilire sia la posizione corretta della struttura che le sue dimensioni. L’efficacia di una barriera antirumore viene definita sulla base del livello di attenuazione, ovvero la differenza tra la pressione sonora in corrispondenza del recettore che si ha con la barriera e senza alcuno schermo protettivo. Normativa acustica e barriere antirumore Con il crescere del fenomeno dell’inquinamento acustico, sia gli studi in campo acustico che la normativa italiana si sono indirizzati verso la ricerca di soluzioni che permettano di tenere sotto controllo il problema della diffusione del rumore. Per ridurre la pressione sonora possono essere utilizzati muri, terrapieni, vegetazione o altre tipologie di strutture.Attualmente, il riferimento con tutte le caratteristiche e le indicazioni progettuali per realizzare e collaudare una barriera antirumore è la norma UNI 11160 “Linee guida per la progettazione, esecuzione e collaudo di sistemi antirumore per infrastrutture di trasporto via terra (stradali e ferroviarie)” pubblicata nel settembre del 2005. Questa norma offre indicazioni sulle tecniche di mitigazione applicabili e su come verificare la fattibilità degli interventi di risanamento acustico. Passando alla fase progettuale ed esecutiva, la norma definisce le caratteristiche della barriera antirumore, sia da un punto di vista architettonico, che strutturale, fornendo anche tutti i requisiti che i materiali devono possedere per essere idonei alla realizzazione di un sistema antirumore. Tipologie di barriere acustiche A seconda del materiale e delle caratteristiche delle barriere acustiche è possibile fare una principale grande distinzione tra le barriere artificiali e quelle naturali. Nel primo caso si tratta di strutture costruite su precisi progetti con materiali fonoisolanti e/o fonoassorbenti, mentre per le barriere acustiche naturali si ricorre ad elementi vegetali. Si possono trovare barriere acustiche in calcestruzzo, legno, materiale plastico, rivestimenti fonoassorbenti, così come con componenti vegetali.Ad esempio, una barriera acustica naturale può essere realizzata con una fascia di vegetazione protettiva, composta da alberi e cespugli di differenti altezze, terrapieni piantumati o terra armata. Vi sono infine i biomuri, delle strutture ibride, che uniscono un sostegno artificiale (ad esempio in calcestruzzo o metallo) con un rivestimento naturale, generalmente composto da sempreverdi dal fogliame fitto e robusto. In generale, le barriere artificiali necessitano di meno spazio, senza vincoli legati al luogo in cui devono essere installate e sono mediamente più efficaci. Le barriere naturali, però, svolgono contemporaneamente più funzioni: oltre a ridurre l’inquinamento acustico, si integrano nel paesaggio e contribuiscono alla depurazione dell’atmosfera, proprio in luoghi in cui l’inquinamento dell’aria è altrettanto problematico. Quindi, in ogni circostanza vanno pesati i vantaggi e gli svantaggi, optando per la soluzione migliore. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento