Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
I Green rooftops permettono di portare la natura in città: scopriamo alcuni dei progetti più interessanti al mondo in cui le coperture vegetali sono protagoniste Indice degli argomenti: 1105 West Peachtree: la terrazza a cielo aperto ad Atlanta Rooftop farm: quando l’agricoltura si fa sul tetto Un giardino segreto sul tetto della Vancouver Public Library L’isola green: Little Island a New York Namba Parks, il parco commerciale “verde” a Osaka Nieuw Bergen – Eindhoven California Academy of Science – San Francisco Nanyang School of Art – Singapore Bosco verticale a Milano La società della performance si basa su ritmi veloci, stress e iperconnessione. In questo quadro caotico, la natura assume un ruolo di antidoto per il benessere personale: numerose ricerche scientifiche parlano dell’apporto positivo che ha la natura sulla sfera psicologica dell’uomo. Porre la natura al centro e ristabilire la connessione con essi è uno dei criteri chiave che viene perseguito anche dall’architettura sostenibile. La bioarchitettura fa di quest’approccio culturale l’elemento cardine della progettazione: l’uso di materiali sostenibili o riciclati, la biomimetica e il risparmio energetico sono solo alcune delle linee guida da seguire nella progettazione di un edificio green. Il tetto verde è una scelta vincente e una buona pratica da adottare: tanti architetti nel mondo, infatti, hanno deciso di optare per terrazze e coperture green realizzando meravigliosi progetti ispirati alla natura. Non solo cemento nelle città, ma piante, fiori e natura capaci di rendere le metropoli a misura di cittadino. La presenza di verde in città combatte lo smog: le piante assorbono le polveri sottili riducendo l’impatto negativo legato alla massiccia urbanizzazione. Le coperture vegetali sono delle eccezionali soluzioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici: tra i benefici vi sono la creazione di un microclima a misura d’uomo, protezione dall’irraggiamento estivo, isolamento termico e acustico, riduzione delle dispersioni di calore Ma come inserire “fisicamente” l’elemento naturale nei progetti architettonici? In questo approfondimento vogliamo accompagnarvi nella scoperta di alcuni interessanti esempi di green rooftops nel mondo, in cui gli architetti hanno saputo sfruttare al meglio le potenzialità del verde nell’edilizia. 1105 West Peachtree: la terrazza a cielo aperto ad Atlanta Il duo di architetti Rule Joy Trammell + Rubio ha progettato una nuova torre residenziale dallo stile contemporaneo nella vivace Atlanta. L’edificio, concepito per uso misto, ospita hotel, uffici e aree commerciali. Completano il progetto anche la presenza di 64 appartamenti di lusso con incredibili viste panoramiche sulla città. 1105 West Peachtree Img by Rule Joy Trammell + Rubio A colpire l’attenzione è la Sky Terrace: la verdeggiante terrazza a cielo aperto è pronta ad accogliere gli ospiti degli eleganti appartamenti per offrire loro momenti di svago a stretto contatto con la natura. In ogni progetto di design che si rispetti non possono mancare alcune “amenities”: la terrazza presenta anche una piscina, diverse postazioni per il barbecue e aree lounge dedicate ai residenti. Rooftop farm: quando l’agricoltura si fa sul tetto L’azienda americana Brooklyn Grange si occupa di realizzare tetti verdi al fine di promuovere uno stile di vista sostenibile e una maggiore attenzione verso la produzione di cibo locale. Secondo la filosofia di questa realtà, l’impresa sociale si configura come un motore di cambiamento positivo per riscoprire il ruolo principale che ha la natura nella nostra vita. Il progetto di rooftop farm sviluppato da Brooklyn Grangeal Javits Center. Brooklyn Grange ha sviluppato diversi progetti di rooftop farm ovvero dei tetti verdi votati alla produzione agricola. Uno degli ultimi esperimenti seguiti dall’azienda è quello realizzato al Javits Center: qui Brooklyn Grange ha creato un frutteto e una “foresta alimentare” sul tetto del centro congressi di Manhattan. Il Javits Center ha deciso di approfondire il suo impegno verso la comunità e il tema della sostenibilità: per questo ha commissionato alla società green la creazione di un tetto verde a sostegno dell’agricoltura urbana. Un giardino segreto sul tetto della Vancouver Public Library È una delle biblioteche più belle al mondo: la Vancouver Public Library accoglie ogni anno i suoi iscritti che si recano in questi accoglienti spazi per accedere al vasto patrimonio presente. Questo gioiello architettonico ospita anche una sorpresa: sul tetto della Vancouver Public Library si trova un rooftop progettato dall’architetto paesaggista Cornelia Oberlander. Img Vancouver Public Library Il tetto verde fornisce numerosi vantaggi alla città: agisce da termoregolatore della temperatura e aiuta a proteggere l’edificio dai raggi solari. Ma non solo: la presenza delle piante urbane aiuta a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre lo smog a Vancouver. L’isola green: Little Island a New York È diventato ben presto uno dei punti di riferimento della Grande Mela: lo studio Heatherwick ha realizzato il progetto di Little Island, un’isola sospesa sul fiume Hudson. Little Island a New York Un’iniziativa che vede il supporto finanziario della famiglia Diller Von Fustenberg e che ha coinvolto anche lo studio MNLA (esperto in architettura del paesaggio) e il team di ingegneri di Arup. La caratteristica forma a tulipano si erge sul fiume che attraversa lo Stato di New York: il parco galleggiante di Little Island ospita circa 350 specie di alberi e fiori preservandone la biodiversità. Questa particolare architettura galleggiante offre ai newyorkesi dei momenti di relax e svago in un contesto decisamente originale. Namba Parks, il parco commerciale “verde” a Osaka Lo studio Jerde si è occupato della progettazione dell’imponente Namba Parks, un ampio complesso volto ad ospitare un centro commerciale, uffici e uno splendido parco. I progettisti sono stati incaricati dalla committenza di creare un’opera che potesse “ridefinire l’identità di Osaka”. Lo studio ha risposto creando un complesso che ha permesso di portare la bellezza della natura direttamente in città. Namba Parks si trova su quello che un tempo era lo stadio di baseball della città. In questo contesto lo studio di architettura ha immaginato un enorme parco urbano dedicato ad Osaka, un luogo da vivere disseminato di spazi verdi e orti comunitari. Namba Parks a Osaka Img by Studio Jerde Questo suggestivo parco accoglie alberi, stagni, arbusti e aiuole fiorite. Ogni area verde è irrigata con acqua riciclata filtrata dalle acque grigie provenienti dai ristoranti di Namba Parks. Il design richiama la forma di un canyon, una scelta fortemente voluta dai progettisti perché richiama la connessione con l’elemento naturale. Lo spazio aperto è curvilineo e non planare: al centro troviamo una torre di ascensori e dei ponti pedonali in vetro che collegano i vari punti del complesso. Nieuw Bergen – Eindhoven L’Olanda è da sempre all’avanguardia per quanto riguarda i progetti eco-sostenibili: Eindhoven, vibrante città del sud dei Paesi Bassi, ha affidato a due grandi studi come MVRDV e SDK il progetto iper moderno di Nieuw Bergen. MVRDV e SDK firmano il progetto architettonico a Eindhoven in cui il verde diventa protagonista. Eindhoven si tinge di verde accogliendo un isolato di 29.000 metri quadri in cui architettura e sostenibilità dialogano insieme. L’area di rinnovamento vede la presenza di 7 edifici, 240 appartamenti, spazi commerciali e 270 metri quadrati riservati alla coltivazione dei “giardini tascabili”. Gli edifici hanno un design unico: MVRDV e SDK hanno ideato delle strutture dal sapore contemporaneo in cui la sommità dell’architettura presenta un taglio in diagonale ricoperto da vegetazione. Il progetto di Noeuw Bergen porta in città i tetti verdi e con essi migliora la qualità dell’aria outdoor: giardini e serre con strutture a tetto lamellare sono presenti sui 7 edifici del complesso. La particolare fisionomia del tetto delle strutture, inclinate di 45° (come si vede anche nell’immagine), consente di intercettare al meglio di raggi del sole e ottimizzare la vivibilità degli spazi presenti.12 California Academy of Science – San Francisco Anche San Francisco si tinge di verde: a firmare il progetto del California Academy of Science è l’archistar Renzo Piano, il quale ha realizzato una struttura interamente ricoperta da vegetazione. Un “museo verde” che sorge nei pressi del Golden Gate Bridge, un lussureggiante parco di 4,5 km quadrati e oltre 10 km di pista ciclabile al suo interno. Il California Academy of Science progettato da Renzo Piano vede la natura come protagonista: il tetto è “vivo”, respira e dialoga con il panorama circostante. Il California Academy of Science è uno tra i più importanti musei di storia naturale al mondo: l’edificio ospita un planetario, un acquario, il museo di scienze naturali e diverse aree riservate all’amministrazione e alle mostre. “L’idea di un tetto vivo, animato, che respira e dialoga con la natura circostante, su cui sono piantate 1,7 milioni di pianticelle autoctone della California, scelte tra le più resistenti alla siccità, l’ho ripresa da consuetudini antiche delle nostre campagne, delle nostre montagne. La massa di terra e lo strato di vegetazione sopra i tetti di notte accumula umidità, e diventa un isolante termico quando arriva il sole e il calore del giorno.” L’accademia s’integra perfettamente nell’area, sviluppando un ecosistema naturale benefico per la città. Le piante e la vegetazione catturano le polveri sottili rendendo l’aria cittadina più salubre. Ciò che colpisce l’attenzione è l’integrazione tra design ed ecologia: diecimila metri quadrati di piante e fiori si estendono sulla copertura verde dell’Accademia, formando un paesaggio collinare davvero peculiare. Incastonati nel tetto vi sono due grandi cupole e dei lucernari gestiti per mezzo di un sistema automatico di apertura e chiusura che si regola in base alla condizione di temperatura presente all’interno dell’Accademia. Nanyang School of Art – Singapore Singapore è una metropoli in continua crescita e attenta al problema dell’inquinamento urbano: inserire aree verdi nelle città consente di ridurre le emissioni dannose e riportare la qualità dell’aria a livelli salubri. Ed è qui che sorge l’incredibile architettura della Nanyang School of Art, con il suo grande tetto verde ondulato fruibile dagli studenti. Nanyang School of Art a Singapore. Img by CPG Consultants La struttura presenta una facciata in vetro che ricopre le superfici curvilinee interne; l’uso del vetro consente di sfruttare al massimo l’illuminazione naturale negli spazi creativi dell’università e inoltre permette agli studenti di godere della splendida vista sul verde. Le speciali vetrate limitano l’azione dannosa dei raggi, oscurandosi nei momenti di maggiore picco di luminosità: i progettisti hanno creato una struttura green armonicamente integrata con il territorio, capace di garantire risparmi energetico. Il progetto dell’università è opera della CPG Consultants in sinergia con la Nanyang School of Art il tetto verde curvato è usufruibile dagli studenti che possono rilassarsi sulla sommità dell’università immersa nella natura. Design, bellezza estetica e funzionalità: il verde presente non ha solo una vocazione estetica, bensì è un ottimo isolante naturale e rende più salubre l’aria. La particolare morfologia del tetto è funzionale per la raccolta dell’acqua piovana e la sua canalizzazione: in questo modo viene trasportata al paesaggio circostante. Bosco verticale a Milano Un grattacielo in pieno centro a Milano, capace di coniugare design contemporaneo ed eco-sostenibilità: questo è il Bosco Verticale di Stefano Boeri, uno splendido esempio di architettura residenziale green. Le due torri di 110 e 76 m di altezza pullulano di lussureggiante verde, una scelta che consente di rigenerare l’ambiente urbano e combattere lo smog. Il bosco verticale di Milano è opera di Stefano Boeri: 800 alberi e oltre 400 arbusti svettano sulla facciata dell’edificio più green della città. Il progetto di Boeri ospita un vero e proprio bosco: 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante distribuiti tra le due torri. La scelta degli alberi ha prediletto sempreverdi, gelsomini, rampicanti come lecci e roverelle; le specie sono state scelte per adattarsi al meglio alle condizioni atmosferiche del loro posizionamento sulle facciate. Un bosco verticale è una risorsa per la città di Milano: la presenza di piante aiuta ad aumentare la biodiversità ambientale, creando un vero e proprio ecosistema urbano. Ma i benefici non si fermano qui: la presenza di piante e arbusti aiuta a combattere l’inquinamento atmosferico assorbendo CO2 e polveri sottili, attutisce il rumore della città e ripara l’edificio da raffiche di vento. La copertura verde è in grado di creare un microclima favorevole per gli abitanti delle torri milanesi: in questo modo è possibile ridurre l’uso d’impianti di condizionamento e di conseguenza favorire il risparmio energetico. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2018 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento