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Il gruppo francese Hermès ha scelto il distretto di Ginza, nel cuore di Tokyo, per il suo quartiere generale giapponese, un edificio di 6000 metri quadri di spazio commerciale, workshops, uffici, aree espositive e multimediali, completato con un giardino pensile in stile francese. Il progetto, realizzato da Renzo Piano, ha rappresentato sia una sfida estetica che tecnica, vinta anche grazie alla collaborazione di una azienda italiana, la Seves- Divisione Vetroarredo di Firenze, che ha realizzato e prodotto industrialmente un mattone in vetro sperimentale dalle caratteristiche uniche sia in termini tecnologici che dimensionali. Il Palazzo, inaugurato il 27 giugno 2001, è costituito infatti da 15 piani lunghi 45 metri e larghi 11 con le facciate interamente realizzate in mattoni in vetro della misura di 42,8 x 42,8 centimetri, disegnati ad hoc, e realizzate grazie all’esperienza e alla competenza del Gruppo Seves che dopo diverse ricerche e sperimentazioni è riuscito a produrre il mattone in vetro pensato da Renzo Piano per quest’opera originale. Grazie a Vetroarredo, Renzo Piano è riuscito a tessere questo “velo di vetro” sull’edificio, creando un continuo e luminoso schermo tra la serenità degli spazi interni e il rumore della città. “Il progetto dell’architetto Piano per la maison Hermès a Tokio rappresenta il più alto contributo del XX secolo all’architettura del mattone in vetro – commenta Enrico Basso, Amministratore Delegato di Seves.- La poetica architettonica raggiunta dall’opera è infatti uguagliata solo dalla Maison de Verre (1928 – 1932) progettata da Pierre Chareau e Bernard Bijvoet. In tutti e due i progetti la sfida posta a capo dell’idea progettuale è andata oltre al solo aspetto architettonico, spostando in avanti il limite tecnologico fino ad ora conosciuto nell’impiego del mattone in vetro nelle costruzioni”. La forza espressiva del progetto di Renzo Piano ha convinto la divisione Vetroarredo del gruppo multinazionale Seves ad accettare la sfida proposta ed a superarla consentendo la realizzazione del fabbricato. Il progetto prevedeva infatti la realizzazione di due mattoni base in vetro di tipo sperimentale, il primo delle dimensioni di 42,8 x 42,8 centimetri e dello spessore di 12 centimetri per un peso di 16 chilogrammi (6 volte il peso di un modulo in vetro standard), ed il secondo costituito da un mattone base con la faccia esterna curva e la faccia interna rettilinea. A tale proposito occorre sottolineare come, prima della realizzazione di questo mattone, il limite tecnologico fosse rappresentato dalla produzione di un mattone della misura massima di 30 x 30 centimetri. “Il mattone in vetro progettato da Renzo Piano doveva soddisfare due ordini di problemi – continua Enrico Basso. – Il primo, di carattere estetico/formale, riguardava la dimensione del mattone base e la sua finitura; il secondo le condizioni di tipo tecnologico, relative alla resistenza e alla sicurezza. Dopo diversi studi e ripetute prove tecniche siamo riusciti a risolvere i numerosi problemi e siamo riusciti a industrializzare il processo di produzione con risultati eclatanti”. Nella realizzazione della maison Hermès di Tokio, Renzo Piano ha dato alla struttura un duplice aspetto, interiore ed esteriore, che suggerisce l’alternanza tra il giorno e la notte, giocando sull’effetto della luce e della trasparenza del vetro, lasciando all’immaginario la curiosità di quanto si può realmente vedere. Questo equilibrio rappresenta altresì una chiave innovativa al sistema anti-sismico ispirato ai tradizionali templi. La struttura dell’edificio è stata realizzata in metallo flessibile, articolata a dei punti strutturali strategici con degli ammortizzatori speciali, da cui partono i pavimenti a pensilina che vanno a supporto delle facciate realizzate con i mattoni Vetroarredo. L’intero edificio può muoversi durante il terremoto, in base a spostamenti predefiniti, uniformemente distribuiti sull’intera parte strutturale dell’edificio. Ciascun elemento della costruzione assorbe la parte di movimento attribuitogli garantendo non solo l’integrità della struttura ma anche l’impermeabilità all’acqua e all’aria. Il mattone in vetro realizzato da Seves- Divisione Vetroarredo ha soddisfatto quindi sia le esigenze di carattere estetico – che, oltre alla dimensione del mattone ha previsto la diversa finitura delle superfici interna ed esterna (una è liscia e l’altra è ondulata); lo spessore specchiante verso l’interno al fine di aumentare la rifrazione della luce; le parti curve realizzate con mattoni speciali con la faccia esterna curva e la faccia interna piana – sia di tipo tecnologico. Il mattone di Vetroarredo doveva soddisfare infatti la resistenza al fuoco secondo le normative Giapponesi (i test sono stati superati sia nei laboratori europei che nipponici); l’assenza di effetto condensa nella camera del mattone fino a una temperatura di -10 gradi centigradi (anche questo test è stato ampiamente superato); sopportare eventi sismici e offrire la possibilità di essere preassemblato in pannelli metallici. Quest’ultima condizione è stata superata alettando i bordi esterni al fine di contenere la struttura portante metallica. Con l’esperienza Hermès, Seves Divisione Vetroarredo conferma la sua volontà di innovazione e il suo impegno a superare i limiti nei campi della tecnologia e della produzione: rappresentando oggi il punto più alto del know-how mondiale nel settore del mattone in vetro, Seves si propone come una realtà aziendale sempre pronta ad accogliere nuove sfide di progettisti e designer, per creare nuove soluzioni adatte ad ogni tipo di necessità strutturale e dui aspettativa estetica nel magico mondo del vetro. A distanza di 4 anni, il palazzo Hermès viene ulteriormente ampliato nella sezione laterale del palazzo: per Seves Divisione Vetroarredo, che ha contribuito con una seconda fornitura di mattoni in vetro speciali per 5.000 pezzi, è la conferma di un successo già raggiunto nel 2001 e la garanzia di aver risposto in maniera ottimale alle esigenze del progettista e della maison francese, con un prodotto esclusivo e di elevatissima qualità contraddistinto dal Made in Italy. 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