Italia condannata dalla Corte Ue per ritardo nei pagamenti alle imprese

Italia condannata dalla Corte Ue per ritardo nei pagamenti alle imprese

Sono circa 4 mesi e non 60 giorni, limite massimo per pagare le commesse, i tempi con cui la P.A. salda le fatture alle imprese. Ecco perché la Corte UE ha condannato il nostro paese. Una decisione giusta secondo l’Ance che denuncia che sono ancora 6 i miliardi da pagare alle imprese edili a corto di liquidità per la grave crisi.

Italia condannata dalla Corte Ue per ritardo nei pagamenti alle imprese

E’ ora che l’Italia si adegui alla normativa europea per quanto riguarda i termini previsti per i pagamenti della P.A. fissati in un massimo di 30 o 60 giorni, ma che nel nostro paese sforano fino a 4 mesi. La Corte di Giustizia europea ha infatti dato ragione alla Commissione europea (sentenza 28 gennaio 2020, nella causa C 122/18) invitando l’Italia a rispettare la Direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, recepita con il DL 192/2012.

Il Presidente Ance, Gabriele Buia, commentando la sentenza, che chiede al nostro paese di riformare i termini di pagamento da parte della PA adeguandosi agli standard europei, commenta che, nonostante qualche leggero miglioramento dovuto agli effetti della Direttiva del 2011 che ha fissato termini categorici per i pagamenti delle pa, infatti, i ritardi medi nel settore delle costruzioni superano ancora i 4 mesi e mezzo, per un totale di 6 miliardi di arretrati con conseguenze pesanti per le imprese. “Una situazione inaccettabile soprattutto a fronte della grave crisi che ha investito in questi anni il settore e che ancora comporta una forte restrizione di liquidità a danno delle imprese e quindi dell’intera economia”. L’Ance che aveva già denunciato tali ritardi in sede europea chiedendo un intervento concreto, si augura che ora ci sia “una reazione immediata delle autorità italiane, anche sul tema del subappalto già all’attenzione dell’Ue, per evitare che oltre al danno ci sia pure la beffa di dover pagare una sanzione all’Europa”.

Il ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola rispondendo a un giornlista ha commentato che dal 2015 sono stati fatti molti progressi e “il governo sta recuperando il tempo perduto per quanto riguarda i pagamenti della pubblica amministrazione e creerà un sistema che permetterà che tutto si risolva nei tempi dovuti”.

L’OICE, Associazione delle società di Ingegneria e di Architettura che fa parte di Confindustria, ha commentato che è ora necessario un chiaro cambio di passo da parte del Governo per garantire pagamenti certi e rapidi. Il Presidente sottolinea che “nell’ambito della committenza pubblica il ritardo per metà delle imprese sfiora i 9 mesi e per circa il 10% li supera”.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

MERCATO

Le ultime notizie sull’argomento