2017, stabili i prezzi delle abitazioni

2017, stabili i prezzi delle abitazioni

In aumento nel IV trimestre 2016 le agenzie immobiliari che prevedono una stabilizzazione dei prezzi delle case mentre calano gli operatori che prevedono una diminuzione dei prezzi.

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Bankitalia ha eseguito un sondaggio sul mercato delle abitazioni, condotto tra il 27 dicembre 2016 e il 27 gennaio 2017 presso 1.507 agenzie immobiliari.

E’ emerso che cala anche la differenza fra prezzo richiesto e prezzo pagato, segno che domanda e offerta si stanno avvicinando, mentre i mutui continuano a coprire oltre il 70% del valore dell’immobile.

Nello specifico salgono da 64,0 del terzo trimestre a 69,8 del quarto, i giudizi che vedono i prezzi stabili mentre scendono da 34,6 a 27,6, i giudizi di prezzi in calo. In lieve aumento, da 1,4 a 2,7 i giudizi di prezzi in aumento.
Quanto al differenziale fra prezzo richiesto e prezzo pagato, in media la compravendita avviene con una riduzione dell’11,6% sul prezzo richiesto (nel trimestre precedente il calo era del 13,0%).

La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione è aumentata per il secondo trimestre consecutivo (a 80,6% da 72,9).

Gli immobili maggiormente interessati sono prevalentemente quelli di metratura fino a 140 mq abitabili o parzialmente da ristrutturare e in classe energetica bassa.

Nell’ultimo trimestre del 2016 il saldo fra le percentuali di risposte che indicano prezzi di vendita in aumento e quelle che li indicano in diminuzione è rimasto negativo, ma ha continuato a calare (a -24,9, da -33,2 punti percentuali nella precedente rilevazione), soprattutto a seguito della contrazione della quota di agenti che segnala una flessione. Questa tendenza, in atto dall’inizio del 2015, ha riflesso la dinamica delle aree non urbane – in particolare del Nord e del Sud – e non metropolitane. La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione è aumentata per il secondo trimestre consecutivo.

Le prospettive sull’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale sono nettamente migliorate rispetto allo scorso trimestre: lo scostamento tra la quota che attende un miglioramento e quella che prevede un peggioramento è più che raddoppiato (17,0 da 8,1 punti percentuali), riflettendo il maggiore ottimismo degli agenti operanti nelle regioni settentrionali. In un orizzonte di medio termine (due anni), le prospettive di miglioramento continuano a prevalere su quelle di peggioramento (il saldo si è stabilizzato a 35,2 punti).

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