Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
I dati 2015 nel Rapporto redatto dall’Agenzia dell’Entrate e da Assilea Il comparto del non residenziale evidenzia un andamento piuttosto invariato ma diversificato, con le vendite di capannoni in calo del 3,5%, quelle dei negozi che invece registrano un aumento del 2,7% e gli uffici che chiudono l’anno con un -1,7%. I contratti di leasing consolidano la forte crescita del 2014 assestandosi su 4 miliardi di euro di valore. Positive le compravendite dei punti commerciali Aumentano, nel 2015, le compravendite di negozi, seppur in misura minore rispetto all’anno precedente (+2,7%), passando da 22.271 a 22.869 transazioni. Tra le macro aree territoriali, quella con i dati peggiori è sicuramente il nord-est, che perde lo 0,8%, mentre le altre zone mostrano dati piuttosto omogenei, con incrementi che oscillano tra il +2,7% del nord-ovest ed il +4,3% del centro, passando per il +3,3% del sud e il +4% delle isole. In negativo il mercato dei capannoni Dopo il rialzo del 2014, nel settore dei capannoni ricompare il segno meno, con 9.300 transazioni e una perdita del 3,5%. Dalla distribuzione del mercato per regione spicca la Lombardia, che rappresenta quasi il 28% del totale degli scambi nazionali, seguita da Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Le regioni del nord mostrano quasi tutte (ad eccezione del Friuli Venezia Giulia) tassi negativi, così come il sud; crescono invece le compravendite nelle isole (+6,7%) e nelle regioni del centro (+6,6%). Diminuisce la quotazione media nazionale, che perde l’1,7% e si assesta a 516 €/mq. Il calo interessa tutte le aree geografiche del Paese, con la flessione più accentuata al centro (-3,5%). Ufficio Stampa Valori medi nazionali (€/mq) Il valore di scambio – Nel 2015 il valore di scambio stimato per i tre settori ammonta complessivamente a 13,5 miliardi di euro, +7,3% rispetto all’anno precedente, recuperando così circa un miliardo: un incremento che prosegue e migliora il rialzo osservato nel 2014, quando si era osservato un recupero più modesto. Leasing immobiliare non residenziale Il mercato non residenziale si consolida su un valore di 4 miliardi di euro, ma con un andamento differenziato fra i settori. Il 2015, scontando la forte accelerazione dell’anno precedente dovuta alla ridefinizione della durata fiscale del leasing, registra un segno negativo sia nel numero di contratti (-1,1%) sia nel valore finanziato (-4,7%). La recente introduzione nel 2016 della norma sul Leasing immobiliare abitativo e l’elevato numero di potenziali clienti (oltre un milione di soggetti con rata bancabile senza una prima casa) può rappresentare l’opportunità per un ulteriore rilancio del settore per l’anno in corso. Lo stipulato leasing 2016 Nei primi 4 mesi del 2016 si registrano risultati positivi rispetto allo stesso periodo del 2015 per quanto riguarda il numero di contratti stipulati (+4%), ma leggermente negativi per il valore di stipulato (-4,9%) interamente ascrivibile alla contrazione del segmento «da costruire». Particolarmente positiva la dinamica del segmento «costruito» con un +5,85% nel numero e +3,81% nel valore; di rilievo ( 16,4%) il tasso di crescita degli immobili costruiti di valore elevato (>2,5 mil. di euro). Positive le attese con il leasing immobiliare abitativo. Scarica il Rapporto sul Mercato Non Residenziale in Italia Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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