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Aggiornamento dell’articolo del 26 ottobre La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato una serie di emendamenti alla Legge di Bilancio il cui testo dovrebbe essere licenziato entro fine anno da Camera e Senato. Vediamo i principali aiuti per imprese e famiglie. Indice degli argomenti: Le principali misure previste dal Documento di Bilancio Sostegno alla transizione green La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato diversi emendamenti alla legge di Bilancio che interessano imprese e famiglie e il mondo dell’edilizia. Ecco alcune delle principali misure: Confermati per tutti il 2021 ecobonus (65%), bonus ristrutturazioni (50%), bonus facciate (90%), bonus verde (36%), sismabonus e bonus mobili. In particolare il tetto per il bonus pari a 50% delle spese sostenute, in caso di ristrutturazioni, per l’acquisto di mobili, sale da 10.000 a 16.000 euro. Proroga per 6 mesi del Superbonus 110% la cui scadenza è stata fissata al 30 giugno 2022 (prorogabile fino al 30 dicembre nel caso in cui a giugno i lavori siano iniziati da almeno 6 mesi e realizzati al 60%). Introdotto il Bonus idrico da 1000 euro per le persone fisiche, con scadenza il 31 dicembre 2021, per la sostituzione di vasi sanitari in ceramica, rubinetti e miscelatori, con apparecchi nuovi che garantiscano risparmio idrico. Gli aiuti per l’acquisto di auto introdotti lo scorso anno e con scadenza a fine 2021, sono integrati con un nuovo bonus che scade il 30 giugno 2021, che aumenta di 2mila euro l’incentivo per chi rottama un veicolo fino a euro 6 e ne acquista uno elettrico o ibrido e fino a 1500 euro per l’acquisto di un euro 6 di ultima generazione. 26 ottobre 2020 Legge Bilancio – ok a ecobonus e bonus casa Il Documento programmatico di bilancio dovrà ora essere vagliato dall’Ue. Tra i punti che non trovano spazio anche il riferimento ai sussidi ambientalmente dannosi. C’è una riformulazione sulle stime del Pil per il 2020 che porta le previsioni da una riduzione del 9 al 10,5%. In evidenza gli interventi per il Sistema sanitario nazionale, per il Meridione, per la riforma fiscale, per il rilancio degli investimenti pubblici, per l’istruzione e la ricerca, e per continuare ad aiutare i lavoratori dei settori maggiormente piagati dalla crisi economica. Nel pezzo dedicato alle riforme netta la posizione del governo: “Le scelte che si faranno oggi serviranno a disegnare un modello di sviluppo nazionale basato su innovazione tecnologica, digitalizzazione, sostenibilità ed equità” a cura di Tommaso Tetro Proroga dell’ecobonus ma nessun accenno all’estensione del superbonus al 110%, rifinanziamento degli Ipcei per il fondo dedicato alle innovazioni ambientali (con 950 milioni), rinvio della plastictax, e una spinta al Green deal in particolare per il Sud. Le linee guida della prossima Manovra sono queste, e dovranno ora essere vagliate dall’Ue anche per guardare alla coerenza con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ovvero il nostro Recovery plan. Le principali misure previste dal Documento di Bilancio Messe per iscritto nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) – approvato dal consiglio dei ministri ‘salvo intese’ – non contengono, almeno per ora riferimenti ai sussidi ambientalmente dannosi così come era stato invece annunciato più volte. Anche se trova però spazio un impegno affinché si studi nelle scuole la transizione ecologica. C’è però una riformulazione sulle stime del Pil per il 2020 che, a causa della grave crisi economica ampliata dall’aggravamento dell’emergenza sanitaria da coronavirus, porta le previsioni da una riduzione del 9 al 10,5%; dall’altra parte si parla anche di una possibile ripresa con un rimbalzo del Pil al 6% per il 2021. La Manovra ha un valore che sfiora i 40 miliardi; 24 miliardi sono contemplati in Legge di Bilancio e altri 15 sono affidati alle risorse europee del Next Generation Eu. Tra i principali obiettivi nella programmazione economia a tre anni, dal 2021 al 2023, vengono incluse soprattutto, e naturalmente, le misure fondamentali ritenute necessarie per ottenere una ripresa dalla crisi. In evidenza gli interventi per il Sistema sanitario nazionale, per il Meridione, per la riforma fiscale (per la quale si prevede una legge delega ad hoc da circa 8 miliardi che pensi al sistema della riscossione, ai contenziosi tributari, e al taglio dell’Irpef), per il rilancio degli investimenti pubblici, per l’istruzione e la ricerca, ed ancora – ma non potrebbe essere diversamente per continuare ad aiutare i lavoratori dei settori maggiormente piagati dagli effetti del rallentamento dell’economia. Sostegno alla transizione green I fondi del Recovery fund – viene specificato – andranno in particolare alla transizione economica verso lo sviluppo sostenibile e alle infrastrutture digitali. “Le misure che impegneranno il governo nei prossimi mesi – si legge nel Documento – guarderanno sia al sostegno delle famiglie e delle imprese nei settori più impattati dalla crisi sia alla realizzazione delle quattro sfide definite nelle Linee guida per la redazione del Pnrr: il miglioramento della resilienza e della capacità di ripresa dell’Italia, la riduzione dell’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, il sostegno alla transizione verde e digitale, l’innalzamento del potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione”. Per l’efficienza energetica degli edifici è prevista la proroga al 31 dicembre della detrazione Irpef al 50% per le spese sostenute per la riqualificazione e messa in sicurezza; le aliquote per il 2020 sono al 50% per infissi, biomassa e schermature solari, e al 65% per il resto degli interventi; detrazione Irpef al 50% anche per le spese per l’arredo di immobili ristrutturati; mentre l’aliquota è al 90% per le spese dedicate al rifacimento delle facciate, e la detrazione Irpef al 36% per le spese per il verde e i giardini. Viene però escluso un ampliamento temporale della misura del momento, il superbonus al 110%. Che stando alle rassicurazioni da parte di alcuni membri del governo ci sarà comunque, e avrà la sua copertura grazie alle risorse europee, senza escludere un provvedimento successivo. Rientra nell’ambito ‘verde’ della prossima Manovra anche il piano di rinnovo di Industria 4.0 che però diventa Transizione 4.0. Non manca un approfondimento per la normativa ambientale che avrà un suo percorso a parte in un disegno di legge e la diffusione dell’economia circolare con l’arrivo di misure per potenziare la ricerca e l’industrializzazione della filiera delle imprese che si occupano di elettrico (nei diversi settori con particolare attenzione che dovrebbe esser riservato all’industria delle auto e ai punti di ricarica). Le riforme strutturali sono un capitolo a parte. E le prime righe lasciano ben sperare: “Il Governo intende cogliere ogni opportunità per rilanciare la crescita del Paese in chiave di sostenibilità ambientale e sociale ed uscire dalla profonda recessione causata dalla crisi pandemica ancora in corso. Con la Legge di Bilancio per il 2021, è comunque necessario iniziare fin da ora a pianificare e mettere in campo gli strumenti necessari ad accelerare la ripresa dell’economia e aumentare il potenziale del Paese. Le scelte che si faranno oggi serviranno a disegnare un modello di sviluppo nazionale basato su innovazione tecnologica, digitalizzazione, sostenibilità ed equità”. Ma, il governo avverte: “Investire non sarà sufficiente a conseguire gli obiettivi, se non si accompagnerà il Piano con una serie di riforme che affrontino i nodi strutturali che da tempo frenano il Paese”, come “l’elevata burocrazia, la bassa produttività, il pesante debito, un sistema fiscale non equilibrato e un mercato del lavoro troppo statico con carenze di competenze specifiche per gli scenari di cambiamento tecnologico che ci aspettano”. Per questo “le misure che impegneranno il governo nei prossimi mesi guarderanno sia al sostegno delle famiglie e delle imprese nei settori più impattati dalla crisi sia alla realizzazione delle quattro sfide definite nelle Linee guida” del Pnrr: “il miglioramento della resilienza e della capacità di ripresa dell’Italia, la riduzione dell’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, il sostegno alla transizione verde e digitale, l’innalzamento del potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione”. Ed in più – si osserva – “oltre agli interventi” per “accelerare la transizione ecologica e quella digitale e ad aumentare la competitività e la resilienza delle imprese italiane, verrà dedicata particolare attenzione alla coesione territoriale, attraverso la fiscalità di vantaggio, gli investimenti infrastrutturali e il rafforzamento dei fattori abilitanti per la crescita”. In particolare “sforzi e risorse” andranno “verso gli investimenti in istruzione e ricerca, con l’obiettivo di fare un salto significativo nella quantità delle risorse e nella qualità delle politiche, e il potenziamento e la modernizzazione del sistema sanitario”. Fondamentale sarà quanto si riuscirà a fare con gli investimenti pubblici sia “grazie alle maggiori risorse a disposizione” che per “il miglioramento delle capacità di progettazione, di implementazione e di spesa da parte della Pubblica amministrazione”. Tra gli obiettivi del governo c’è l’intenzione di “maggiori investimenti privati sia verso l’innovazione tecnologica sia verso investimenti innovativi e verdi”. Più in generale – viene spiegato – che “si attueranno inoltre importanti riforme all’interno di un disegno di rilancio e di transizione verso un’economia più innovativa e digitale, più sostenibile dal punto di vista ambientale e più inclusiva sotto il profilo sociale. I progetti e le iniziative di riforma definiti nell’ambito del Pnrr saranno allineati con le sfide e le priorità di policy individuate nell’ambito del semestre Europeo, in particolare quelle legate alla transizione verde e digitale”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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