39 proposte per il recupero di 11 fari

39 proposte per il recupero di 11 fari

E’ partito il secondo blocco della gara sulla concessione dei fari italiani di proprietà dello Stato, che aveva visto, nel primo step, ben 39 proposte di riuso.
La proposta riguarda l’affitto, fino a 50 anni, di fari di valore storico ed ambientale, lungo le coste del nostro Paese.
I bandi sono stati gestiti dall’Agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa/Difesa Servizi parallelamente, con alcune differenze dovute alle peculiarità dei diversi fari.
Attraverso 1.140 contatti i cittadini, le associazioni e le imprese partecipanti si erano espressi soprattutto a favore di una valorizzazione dei fari secondo un modello di lighthouse accomodation turistica, ricettiva, ristorativa o promozionale, ed una valorizzazione delle strutture esistenti grazie ad un restauro conservativo ed eco-sostenibile.

faro

“Un gioco di squadra tra Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio – ha spiegato il Ministro della Difesa Roberta Pinotti – nel più ampio progetto per la valorizzazione del patrimonio pubblico italiano, che vuole sottrarre queste risorse al degrado e, al contempo, fornire una importante occasione di sviluppo per il territorio”.

“Sin dall’inizio del mio incarico ho dato priorità e considero un ‘dovere patriottico’ verso i nostri figli e verso i nostri padri – ha aggiunto – riutilizzare in modo proficuo il patrimonio immobiliare militare non più in uso”.

Per quanto riguarda in particolare i fari gestiti dal Ministero della Difesa sono state presentate 2 offerte per il Faro Punta del Fenaio, 2 per il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio (GR), 3 per il Faro Formiche di Grosseto e nessuna offerta per il Faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR).

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