I numeri sulla agibilità o sulla abitabilità degli edifici scolastici non confortano affatto.
Le scuole in Italia cadono letteralmente a pezzi: il 45% è priva di un certificato di idoneità, il 54% degli edifici non è in regola con la normativa antincendio e il 32% non rispetta le norme anti sismiche, configurando una condizione di pericolo dato che il 40% degli edifici si trova in zone a rischio sismico (la maggior parte dei quali al Sud) e il 10% in aree a rischio idrogeologico.
Per quanto concerne le scuole inadeguate dal punto di vista infrastrutturale, le differenze regionali sono marcate: se in Toscana, Campania, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto il 70% o più dei ragazzi frequenta scuole inadeguate, la percentuale cala a quasi un terzo nella Provincia Autonoma di Trento e Bolzano e in Valle d’Aosta.
La qualità degli spazi fisici della scuola influenza – spiega il Rapporto – notevolmente le capacità di apprendimento da parte degli alunni ma la situazione italiana appare critica: sui circa 33 mila edifici censiti in modo completo dall’anagrafe scolastica, il 50% è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa sul collaudo statico degli edific1. La situazione di degrado in cui versa parte consistente dell’edilizia scolastica rappresenta un fattore essenziale della povertà educativa Italia, anche perché va a colpire soprattutto le fasce della popolazione minorile già di per se più svantaggiate.
Fonte ANSA
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