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Studenti sempre più contaminati dalla moda dell’architettura spettacolo. Moda di un’archittettura “griffata” possibilmente di matrice straniera, che in Italia, dalle grandi metropoli alle medio- piccole città di provincia, ha trovato terreno fertile in una committenza pubblica che usa la rinascita archiettonica come uno strumento di marketing territoriale. Questo in sintesi lo scenario su cui si è discusso in modo a tratti animato al 5° Forum Tecnostrutture Trave REP® tenutosi lo scorso 20 settembre a Venezia. Un’edizione inconsueta che ha voluto lasciare spazio a temi di interesse attuale sul ruolo dell’Università e delle organizzazioni nella crisi di identità professionale che stanno vivendo oggi architetti e ingegneri in Italia. “Gli studenti sono oggi fascinati da un’architettura pura forma, pura immagine – ha affermato il prof. Carnevale preside della facoltà di architettura IUAV di Venezia -. Il ruolo dell’università quale fucina di profili professionali appare in Italia quanto mai in crisi. Stiamo assistendo alla nascita di una nuova figura professionale- – a un nuovo approccio al mondo delle costruzioni, ad una nuova disciplina: la cultura dell’architetto, dell’ingegnere, del tecnico, non possono più essere considerate tra loro diverse. E’ necessario ritornare alla consapevolezza del progetto”. Il quale progetto non può essere mera creazione architettonica o mero calcolo strutturale, ma unione simbiotica di entrambi. E i casi presentati in questa quinta edizione del Forum, hanno espresso in modo esemplificativo la necessità di un rapporto sinergico tra ingegneria civile e architettura. Tra i relatori nomi di rilievo internazionale: l’arch. Eduardo Souto de Moura, portoghese, conosciuto ai più per il progetto dello Stadio Municipale di Braga (Portogallo) per cui ha ricevuto il premio FAD nel 2005. Al suo fianco in un intervento a quattro mani un altro portoghese l’ing. Antonio Adão da Fonseca, Professor Càtedratico di Ponti all’Università di Porto, con una consolidata esperienza nella progettazione di ponti e viadotti. Entrambi convinti che un progetto architettonico necessita della sensibilità e del gusto per le proporzioni e per il dettaglio dell’architetto unitamente all’ottimizzazione delle strutture ed alla semplificazione delle geometrie calcolate dall’ingegnere. Solo il rapporto sinergico tra le due figure professionali permette la realizzazione di progetti che sono il giusto mix di creatività, razionalità delle strutture e fruibilità dell’opera, ha affermato in sintesi l’architetto francese Aymir Zublena nell’intervento con cui ha presentato il progetto del Nuovo Ospedale di Bergamo per cui sono stati utilizzati componenti del Sistema REP®. Aggiungendo tra le considerazioni a margine del suo intervento che in Francia i progetti architettonici “spettacolari” sono solo il 2% dell’intera offerta e il restante 98% è cosituito da progetti dall’architettura “banale”. Ulteriore caso applicativo del Sistema REP® presentato a 4 mani da committenza e progettista in questo caso, è stato quello relativo al progetto del Ponte della Muzza realizzato nell’ambito delle opere per il quadruplicamento della linea ferroviaria Milano –Venezia tratta Pozzuolo Martesana –Treviglio. L’intervento è stato tenuto dall’ing. Donato Lavacca, dirigente di ITALFERR SpA e dall’ing. Pasquale Esposito, direttore tecnico di cantiere della De Lieto Costruzioni Generali Spa che si è occupato della realizzazione delle opere Civili, Armamento, TE e LFM del tratto ferroviario lungo cui poggia il Ponte sulla Muzza. Sul concetto di architettura spettacolare e etica del costruire si è ampiamente soffermato l’ing. Massimo Majowiecki. Attualmente docente di architettura strutturale allo IUAV, progettista dello Stadio delle Alpi di Torino e dell’Olimpico di Roma oltre ad una nutrita serie di progetti di strutture leggere con utilizzo di materiali convenzionali unitamente a compositi hi-tech, Majowiecki ha presentato casi progettuali ai limiti del parossismo architettonico, accompagnati da svariati problemi strutturali per la cui soluzione spesso è stato necessario un dispendio eccessivo di denaro. Chiaramente nella maggior parte dei casi si tratta di progetti con una committenza pubblica; è quindi inevitabile la domanda sulla necessità di spingere quasi all’esasperazione, la creatività del progetto, dimenticando da un lato la fruibilità dello stesso, dall’altro il danno economico che inevitabilmente ricade sulla cosa pubblica. Il Forum ha trovato un momento di acceso dibattito finale nella tavola rotonda sul ruolo della committenza che, moderata dall’arch. Marco Casamonti direttore responsabile di AREA ha visto la presenza del prof. Ing. Enzo Siviero – Direttore del Dipartimento di Costruzione dell’architettura dello IUAV, dell’ing. Giovanni Camillotto – consigliere ANCE Treviso, del prof. Ing. Renato Vitaliani, ordinario di Tecnica delle Costruzioni del DCT facoltà di Ingegneria Università di Padova, dell’ing. Da Fonseca, di Franco Daniele, amministratore delegato Tecnostrutture. Facendo il dovuto distinguo tra committenza pubblica e privata, dai vari interventi è emerso come in Italia la committenza pubblica abbia perso il ruolo centrale che gli era proprio ed abbia abbandonato l’università e la ricerca a fronte di perseguire una politica di “progetto immagine” spesso totalmente avulso da quello che è il contesto territoriale in cui dovrà essere inserito, ma sicuramente vissuto come strumento di autopromozione. A fianco al progetto “griffato” dall’archistar di turno, continua a vivere la realtà della gara d’appalto al prezzo più basso con la presentazione delle varianti di progetto ad appalto affidato che fanno lievitare i costi iniziali in maniera spropositata: un malcostume tutto italiano pare, contro cui all’unanimità ingegneri, architetti, industria e università affermano sia necessario fare sistema per poter cambiare. “Sinergia” quindi è la parola chiave del futuro mondo del costruire. Aziende, professionisti, istituzioni, tutti a vari livelli sono chiamati a “fare sistema”, a mettere insieme conoscenze, esperienze, know-how per far sì che le opere di grande archiettura siano anche opere di grande ingegneria, perfettamente e piacevolmente inserite nel territorio che deve fruirne al meglio. Organizzato con cadenza annuale Il FORUM TECNOSTRUTTURE TRAVE REP® – ricordiamo- è stato organizzato da Tecnostrutture srl azienda di Noventa di Piave specializzata nella produzione di prefabbricati in calcestruzzo armato e licenziataria del Sistema REP®, l’oreiginale sistema brevettato di travi miste acciaio-calcestruzzo. E’ stato coordinato dal Prof. Ing. Enzo Siviero – Direttore del Dipartimento di Costruzione dell’Architettura Università IUAV Venezia nonché vicepresidente del CUN Consiglio Universitario Nazionale. Il Forum si conferma come appuntamento di respiro europeo tra i più rilevanti nel mondo dell’architettura e del costruire e rappresenta la filosofia di un’azienda impegnata concretamente nel dibattito culturale e nella ricerca di settore. Quali partner patrocinanti l’evento quest’anno oltre a Italcementi Group, il Dipartimento di Costruzione dell’Architettura dell’Università IUAV di Venezia, il Dipartimento di Costruzioni e Trasporti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, la Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti del Veneto FOAV, la Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri del Veneto FOIV. Per ulteriori informazioni www.tecnostrutturesrl.it 5° Forum Tecnostrutture Trave REP®, 20 settembre 2007 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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