+5,9% la domanda di prestiti

+5,9% la domanda di prestiti
Era dal 2009 che non si registrava un aumento della richiesta di prestiti da parte delle famiglie italiane.
Il dato positivo 
è interamente legato alla componente dei prestiti finalizzati mentre quelli personali si confermano in calo.

Ad evidenziarlo è l’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Successivamente alle 14 rilevazioni mensili ininterrottamente caratterizzate da una crescita, nel mese di dicembre 2015 il numero delle richieste di prestiti presentate dalle famiglie (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati ha fatto registrare un’inaspettata contrazione, pari a -4,1% rispetto allo stesso mese del 2014.

PRESTITI​
Variazione % su mese/anno precedente
(a parità di gg. lavorativi)
 
Totale 2009 ​-8,0%
Totale 2010​ ​-2,9%
Totale 2011​ ​-4,0%
Totale 2012​ ​-4,1%
​Totale 2013 ​-4,6%
Gennaio 2014 ​ ​+6,4%
Febbraio 2014 ​ ​-7,9%
Marzo 2014 ​ ​-4,4%
Aprile 2014​ ​-9,6%
Maggio 2014​ ​-7,0%
Giugno 2014​ ​-7,0%
Luglio 2014​ ​-3,5%
Agosto 2014 ​ ​-4,3%
Settembre 2014 ​ ​-1,0%
Ottobre 2014 ​ ​+7,6%
Novembre 2014 ​ ​+5,2%
Dicembre 2014 ​ ​+10,6%
Totale 2014 ​ ​-1,9%
Gennaio 2015​ ​+6,4%
​Febbraio 2015 ​+10,1%
​Marzo 2015 ​+6,9%
​Aprile 2015 ​+10,8%
Maggio 2015​ ​+11,2%
​Giugno 2015 ​+4,7%
​Luglio 2015 ​+7,5%
​Agosto 2015 ​+6,3%
​Settembre 2015 ​+6,2%
​Ottobre 2015 ​+6,6%
Novembre 2015​ ​+1,7%
​Dicembre 2015
​-4,1%

 

+5,9% la domanda di prestiti

In attesa di verificare nei prossimi mesi se il dato di dicembre troverà continuità, prendendo in considerazione l’intero anno 2015 va però sottolineato come la domanda complessiva di prestiti abbia fatto registrare un +5,9% rispetto al pari periodo del 2014, tornando ad un segno positivo dopo 6 anni di continue flessioni, coincise con la brusca frenata conseguente allo scoppio della crisi economica del 2008.
In effetti la performance degli ultimi 12 mesi riflette finalmente i segnali di una ripresa economica progressivamente irrobustita e il migliorato clima di fiducia da parte dei consumatori, riportando i volumi complessivi della domanda sui livelli del 2012. Tuttavia, come si evince dalla tabella seguente, rimane ancora evidente il gap rispetto agli anni pre-crisi.
DOMANDA DI PRESTITI (numero di richieste) gennaio-dicembre 2015 – a parità di giorni lavorativi
DOMANDA DI PRESTITI
Var. %
anno 2015 su anno 2014
​Var. %
anno 2015 su anno 2013
Var. %
anno 2015 su anno 2012​
Var. %
anno 2015 su anno 2011​
Var.%
anno 2015 su anno 2010​
Var %
anno 2015 su anno 2009​
​gennaio-dicembre ​+5,9% +3,9%​ -0,9% -4,9%​ -8,7%​ -11,4%

Entrando maggiormente nel dettaglio il Barometro CRIF approfondisce l’analisi disaggregando l’andamento della domanda di prestiti tra la componente dei prestiti finalizzati e quella dei prestiti personali (sempre considerando i dati ponderati sui giorni lavorativi).
Nel dettaglio dell’aggregato relativo ai 12 mesi del 2015, le due forme tecniche confermano dinamiche sostanzialmente differenti, con il numero delle richieste di prestiti finalizzati che ha fatto registrare una crescita vivace, pari a +12,1%, mentre per i prestiti personali la domanda si conferma nuovamente negativa, con un -1,5% rispetto all’anno precedente.
Per altro, nel mese di dicembre appena concluso i prestiti personali hanno fatto registrare un pesante -16,6% rispetto al corrispondente periodo del 2014, con la contrazione più marcata dell’intero anno. I prestiti finalizzati, al contrario, hanno fatto registrare una crescita del +2,7% rispetto al mese di dicembre 2014.
Nel complesso, la buona performance dei finanziamenti finalizzati appare sostenuta sia dal segmento auto e moto, anche grazie all’offerta a tassi promozionali, sia dalla componente relativa all’acquisto di altri beni e servizi, in particolare elettrodomestici, elettronica di consumo e articoli di arredamento.

Andamento della domanda di Prestiti ponderata sui giorni lavorativi
+5,9% la domanda di prestiti

Dall’ultima rilevazione di CRIF arrivano segnali incoraggianti anche relativamente all’importo medio dei prestiti richiesti che, nel mese di dicembre 2015, nell’aggregato di prestiti personali più finalizzati, si è attestato a 7.007 Euro.

Relativamente all’intero anno 2015, invece, l’importo medio si è attestato a 7.767 Euro, in crescita del +4,7% rispetto al 2014 ma, ancora ben distante dall’importo medio registrato nel 2008 (-16,2%) quando la crisi non aveva ancora fatto sentire i suoi effetti.

Andamento dell’Importo Medio dei Prestiti

+5,9% la domanda di prestiti
Entrando maggiormente nel dettaglio, per i prestiti finalizzati nell’anno 2015 l’importo medio richiesto è risultato pari a 4.946 Euro contro i 4.636 Euro del 2014 (ma -25,1% rispetto al 2008).
Relativamente ai prestiti personali, invece, si è assestato a 11.624 Euro contro i 10.749 Euro del 2014 (anche in questo caso -7,0% rispetto al 2008).Analizzando invece la distribuzione per fasce di importo, nell’aggregato di prestiti finalizzati e personali si conferma la preferenza da parte degli italiani per la classe inferiore ai 5.000 Euro, con una quota sul totale del 52%, seppur in calo di 1,9 punti percentuali rispetto al 2014.
Per i prestiti finalizzati l’incidenza di questa classe sul totale raggiunge addirittura il 69,2%, mentre nel caso dei prestiti personali si ferma a quota 28,4%. Per questa forma tecnica la quota più consistente di domande si è concentrata nella classe di importo compreso tra 10 e 20.000 Euro, con il 28,8% del totale.Classi di durata dei prestiti richiesti
Prendendo in considerazione la durata dei finanziamenti richiesti nel loro complesso, anche nel 2015 la classe preferita dagli italiani rimane quella inferiore ai 12 mesi, con una quota pari al 22,4% del totale.
Nel dettaglio, relativamente ai prestiti finalizzati l’incidenza di questa classe raggiunge il 33,4% del totale. Nel caso dei prestiti personali si conferma, invece, la predilezione per la classe di durata più elevata, oltre i 5 anni, con una quota pari al 39,9% del totale.

Classe Durata Finanziamento (prestiti finalizzati + personali)
% anno 2015​
0-12 mesi 22,4%
12-18 mesi 4,3%
18-24 mesi 14,2%
24-36 mesi 15,7%​
23-48 mesi 10,4%
48-60 mesi 12,6%​
oltre 60 mesi 20,4%
La distribuzione della domanda per classe di età dei richiedenti
Osservando la distribuzione della domanda di prestiti per età dei richiedenti, sono le classi centrali, ovvero quelle comprese tra i 45 e 54 anni e quella tra i 35 e 44 anni, ad aver presentato il maggior numero di richieste di prestiti, rispettivamente con il 25,8% e il 24,6% del totale.
Considerando le perduranti difficoltà sul mercato del lavoro per i più giovani, non invece desta sorprese la sostanziale stabilità del peso delle due classi di età inferiori ai 34 anni, con una dinamica simile in entrambe le forme tecniche considerate.
​Classe di età ​% anno 2015
​18-24 anni ​4,9%
​25-34 anni ​17,4%
​35-44 anni ​24,6%
45-54 anni​ 25,8%​
55-64 anni​ 16,5%​
​65-74 anni 9,4%​
oltre 74 anni​ 1,4%​
“Nel corso del 2015 la dinamica della domanda di prestiti ha mostrato un visibile miglioramento nelle intenzioni da parte degli italiani di sostenere i propri consumi durevoli attraverso l’accensione di un finanziamento, sebbene rimanga inalterata la razionalità e ponderazione nelle scelte di acquisto e nelle previsioni di spesa che ha caratterizzato gli anni recenti – commenta Simone Capecchi, Direttore Predictive Information Solutions di CRIF -. Va sottolineato come la domanda di prestiti sia stata stimolata anche da offerte appetibili da parte degli operatori, favorite da condizioni più distese nel funding e da una ulteriore riduzione degli indicatori di rischio”.
“Nel complesso il progressivo miglioramento dello scenario macroeconomico dovrebbe contribuire a sostenere la crescita del comparto anche nell’anno appena iniziato. Per gli istituti di credito la vera sfida sarà quella di continuare a sostenere i consumi in un mercato sempre più complesso, nel quale si stanno affacciando nuovi player specializzati nell’alternative lending e nel quale stanno agendo nuove e più stringenti regolamentazioni” – conclude Capecchi.

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