-6,7% immobili all’asta

-6,7% immobili all'asta

Secondo il rapporto Sogea, sul rapporto semestrale delle aste immobiliari, il numero delle case all’asta in Italia è diminuito del 6,7% in sei mesi: le procedure in corso sono infatti 28.672, a fronte delle 30.746 rilevate all’inizio di luglio 2015.

Oltre il 50% degli immobili residenziali in vendita (16.391) si concentra nel nord del Paese; seguono il Centro con 6.711, il Sud con 3.026 e le Isole con 2.544. Poco meno di un quinto delle case oggetto dello studio, pari a 5.411 unità, è localizzato in Lombardia, regione che precede nettamente il Veneto (4.348); più staccati Piemonte (2.740), Lazio (2.299), Sicilia (1.971), Emilia Romagna (1.879) e Toscana (1.713). Sopra il migliaio di case all’asta anche Campania (1.267) e Liguria (1.057). Appena 16 gli immobili residenziali all’incanto in Valle d’Aosta. A livello di province, invece, spiccano le 1.596 case all’asta di Vicenza, con Bergamo a quota 1.324 seguita da Roma (1.320), Torino (1.238) e Brescia (1.127).

«Il numero di immobili residenziali all’asta nel nostro Paese si è sensibilmente ridotto, segnando una importante inversione di tendenza rispetto al recente passato – ha spiegato nella sua relazione l’ing. Sandro Simoncini, presidente di Sogeea, direttore del Centro studi e docente a contratto di Urbanistica Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma –. Negli ultimi sei mesi le vendite all’incanto andate a buon fine non sono state compensate dall’arrivo sul mercato di altrettante case, segno che le persone che si trovano in difficoltà economico-finanziaria stanno fortunatamente diminuendo e che gli istituti di credito sono meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza.
Questo per almeno due motivi: le banche sono consapevoli che il valore degli immobili è drasticamente calato negli ultimi anni e, di conseguenza, un’asta non le farebbe comunque rientrare dei capitali erogati; inoltre sanno che, in molti casi, le difficoltà di chi ha acceso un mutuo sono legate a meccanismi discutibili come quello degli interessi scaturiti dagli interessi.
Va comunque sottolineato che nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di immobili non di pregio, per cui è ancora la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi: il 66% delle case in vendita ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale addirittura fino all’88% se prendiamo in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro. Di contro, considerando il punto di vista di chi è interessato ad acquistare, la presenza sul mercato di così tante case offre notevoli opportunità d’investimento.

Molti istituti bancari mettono a disposizione strumenti finanziari ad hoc per procedere all’acquisto e i meccanismi di vendita all’asta sono trasparenti e tutto sommato semplici: chi ha disponibilità di denaro può realizzare dei veri e propri affari e c’è sempre la possibilità di farsi seguire da un tecnico o da un professionista del settore per avere la sicurezza di non commettere passi falsi».

 

 

 

 

 

 

-6,7% immobili all'asta
-6,7% immobili all'asta 2

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

MERCATO

Le ultime notizie sull’argomento