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Il progetto del centro, che sorge su un’area industriale dismessa della provincia di Bolzano (zona Aluminia 1), è caratterizzato da due volumi autonomi che condividono un’unica base, rappresentata dal piano interrato, e in collegamento tra loro mediante passerelle aeree in corrispondenza dei vari piani. Questa soluzione ha consentito di soddisfare la richiesta del committente, il Consorzio Galvani (costituito da imprese prevalentemente artigiane), che prevedeva la realizzazione di spazi produttivi per ciascuna delle imprese, lo sviluppo di ulteriori spazi e l’ottimizzazione del lotto a disposizione. All’interno del Centro sono insediate: 54 tra imprese artigiane, commerciali e di servizio. Lo sviluppo del progetto Uffici, laboratori, spazi espositivi, attività produttive e alloggi: la progetazione ha dovuto risolvere questa complessità. Ha previsto così due corpi di fabbrica separati, ma in reciproca relazione architettonica: un volume, disposto lungo il fronte stradale di via Galvani, comprendente le esposizioni, gli uffici e gli alloggi di custodia; l’altro volume, parallelo al primo, che include le officine e i magazzini. Il primo volume si articola, oltre al piano interrato, su cinque livelli fuori terra: il primo per le esposizioni, il secondo, il terzo e il quarto per gli uffici, il quinto per gli alloggi di custodia, mentre la copertura dell’edificio è stata realizzata a terrazze calpestabili. Lo sviluppo del secondo volume, invece, contempla un piano interrato, senza soluzione di continuità con quello dell’edificio parallelo, destinato a magazzini e parcheggi coperti, il piano terra con laboratori per attività pesanti, il primo piano (accessibile tramite rampe carrabili, a senso unico, di salita e discesa) riservato ad attività lavorative leggere e il piano di copertura comprendente i locali tecnici per l’alloggiamento delle centrali termiche, gli impianti di raffrescamento e i locali contatori, oltre a due zone ludiche da utilizzare durante gli intervalli lavorativi e nel fine settimana. Il progetto ha previsto la realizzazione di sei unità produttive al piano terra e undici al primo piano, in questo secondo edificio, mentre nel primo edificio sono stati ottenuti numerosi locali ad uso ufficio per attività produttive e dodici alloggi di custodia. Nel piano interrato, comune a entrambi gli edifici, hanno invece trovato posto 24 garage (assegnati agli alloggi), diversi magazzini e numerosi posti macchina coperti, riservati agli addetti delle imprese consorziate. L’altezza interna dei locali è di 5,20 metri per i magazzini al piano interrato, 2,40 metri per i parcheggi e i garage (posti su due livelli al piano interrato), 6,50 metri per i laboratori al piano terra, 5,30 metri per quelli posti al primo piano e 2,80 metri per gli uffici e gli alloggi. Uno spazio di relazione scoperto, sistemato a prato e completato da una piccola piazzetta, è stato poi ricavato tra i due edifici, realizzando un percorso pedonale interno, largo 10 metri e lungo quanto tutto il complesso (158 metri), che consente di collegare tutte le diverse unità presenti nei due edifici. Questo asse pedonale interno, pur essendo uno spazio scoperto – quindi un volume non costruito – è un elemento costitutivo e caratterizzante l’intera concezione progettuale, ponendosi come cerniera di collegamento di tutto il complesso. Una sorta di promenade protetta dal traffico di via Galvani e aperta su di essa solo nel tratto centrale, in modo da formare una piazzetta di 24 per 20 metri, comprendente nello spazio centrale un locale di servizio ristoro per le aziende del complesso produttivo. Di questo spazio, pensato e disegnato in modo da favorire le relazioni sociali, è prevista una sistemazione parte in lastricato per la circolazione pedonale e parte a verde con strutture di arredo esterno. (A ogni spazio il suo sviluppo, in ‘Centro artigianale Galvani: innovazione in opera’;”i quaderni di EngineeringOnLine” n.3/2000 Gruppo Centro Nord). Nell’ideazione del centro artigianale Galvani, una particolare attenzione progettuale è stata dedicata all’unità architettonica dei prospetti. La diversità tipologica delle funzioni dei due corpi di fabbrica, rischiava, infatti, di avere come esito la progettazione di due edifici che, seppur collegati da un sistema di percorsi, sarebbero rimasti comunque entità separate sotto il profilo architettonico. In fase di progetto sono stati pertanto individuati alcuni elementi unificatori dell’intera scala di intervento, quali i percorsi (ponti pedonali e rampe carrabili), i setti verticali (vani scala, contenitori per le canalizzazioni) e la trabeazione in sommità.In questo modo è stato possibile inserire in un unico schema generale, i diversi episodi architettonici, che mantengono, però, una propria autonomia. Il complesso officine si presenta così sviluppato su due piani, con un volume quasi interamente trasparente e definito spazialmente da setti e trabeazioni, che lo fanno apparire come una sorta di cittadella fortificata.La palazzina uffici, invece, assume il carattere di un edificio composto da molte unità simili, ma differenti, in modo da accentuare il carattere, nello stesso tempo collettivo e personale, della struttura.Le singole unità sono poi collegate tra loro dagli elementi della copertura, che funge da cappello unificante.Le superfici in cemento armato, infine, sono lasciate faccia a vista, mentre le parti intonacate sono tinteggiate con colore bianco sabbia e tutti i serramenti sono in alluminio color argento. (L’attenzione ai prospetti, in ‘Centro artigianale Galvani: innovazione in opera’;”i quaderni di EngineeringOnLine” n.3/2000 Gruppo Centro Nord). L’intervento Nella realizzazione del complesso artigianale Galvani, l’intervento del Gruppo Centro Nord (leader nel mercato dei solai alveolari), in abbinamento con l’azienda Ape, si è orientato alla velocizzazione dei tempi di realizzazione, semplificando la complessità costruttiva dell’organismo edilizio grazie all’utilizzo di elementi prefabbricati – travi suola in calcestruzzo armato e lastre alveolari precompresse – da completare in opera con getti integrativi, per creare un insieme strutturale unico. La grande innovazione applicata in quest’opera è stata la capacità di unire ai vantaggi tipici di una struttura prefabbricata (e cioè la velocità di realizzazione e la semplicità cantieristica), le peculiarità strutturali di grande rigidezza delle costruzioni in opera. Uno dei principali requisiti alla base della scelta strutturale era, infatti, la ridotta deformabilità degli orizzontamenti, che andava, comunque, associata a uno spessore degli impalcati il più contenuto possibile. Adottare il solaio alveolare, che assicura la massima rigidezza con gli spessori minori, risultava, dunque, la scelta più logica. L’abbinamento con la trave Ape, che ha consentito di realizzare (con i getti integrativi in opera) un sicuro collegamento nel nodo strutturale, ne ha esaltato ancora di più le peculiarità. Era, infatti, fondamentale per una migliore funzionalità dell’edificio, destinato allo svolgimento di varie attività artigianali, limitare le vibrazioni indotte dal passaggi dei mezzi pesanti, compatibili con i forti sovraccarichi accidentali richiesti in progetto (15 kN/m²) Il transito di questi mezzi è stato reso possibile anche al primo piano dell’edificio, grazie alle rampe ottenute con il medesimo sistema costruttivo. Gli elevati interpiani previsti hanno reso obbligata la scelta di soli elementi autoportanti, per evitare il ricorso a complesse e onerose puntellature. Le ulteriori esigenze manifestate dalla Committenza, e cioè la necessità di avere la minima interferenza degli elementi verticali, hanno determinato l’individuazione della maglia strutturale ottimale per funzionalità e adattabilità in pianta, non prescindendo dalla convenienza economica. Il requisito della rapidità di esecuzione, inoltre, ha comportato uno studio accurato delle tempistiche di approvvigionamento dei materiali, in strettissima collaborazione con il cantiere, poiché l’edificio multipiano era realizzato alternando ai pilastri gettati in opera gli elementi orizzontali prefabbricati. La posa in opera tempestiva e veloce delle travi e delle lastre alveolari, infatti, consentiva una pronta ripresa dei getti in rapida concatenazione, per ottenere significativi risultati complessivi di risparmio dei tempi di cantiere. (Innovazione e semplificazione in cantiere con lastre Rap e travi Ape, in ‘Centro artigianale Galvani: innovazione in opera’;”i quaderni di EngineeringOnLine” n.3/2000 Gruppo Centro Nord). Scheda Team di progetto: Archh. Claudio Lucchin, Gianni Sarti, Guglielmo Concer. Luogo: area Ex- Aluminia, prov. Bolzano. Tipo di realizzazione: complesso artigianale, direzionale e residenziale. Committente: Consorzio Galvani (Conferderazione nazionale dell’artigianato Bolzano). Superficie coperta: 6.850 m². Importo dei lavori: 30 mld lire. Imprese: Impresa Lazzarotto; ICESIA; CLE (Bz). Aziende fornitrici: Gruppo Centro Nord; Ape. Fonte/estratti ‘Centro artigianale Galvani: innovazione in opera’;”i quaderni di EngineeringOnLine” n.3/2000 Gruppo Centro Nord. Per maggiori informazioni: www.gruppocentronord.it Consiglia questo comunicato ai tuoi amici
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