Glenn Murcutt: abitazione rurale – Binge Point, Moruja, Australia, 1988-1989

L’Australia è una terra lontana non solo fisicamente, ma soprattutto culturalmente, dall’Europa. Come afferma Philip Goad (1988), l’isolamento e la marginalità culturale in cui la nazione è venuta per lungo tempo a trovarsi, ha fornito straordinarie e invidiabili libertà nel produrre e teorizzare architettura.Abitazione rurale australianaIndice:

E’ soprattutto l’abitazione individuale, unifamiliare, il terreno di sperimentazione degli architetti australiani, sia nelle regioni più deserte e remote che nelle sterminate zone residenziali delle grandi città. L’architetto Glenn Murcutt rievoca liberamente la forma delle capanne aborigene in cui la casa viene ad appoggiarsi delicatamente sul terreno.

Lo stacco dal suolo dell’edificio è infatti ricorrente nei suoi progetti: spesso il piano di calpestio viene sospeso a 50 centimetri dal terreno, come nelle Farm-houses a Kempsey (NSW, 1975) e a Mount Irvine (NSW, 1980) e nel progetto per un centro di riabilitazione per alcolizzati a Kinchela (NSW, 1988). Da una parte, per il progettista assumono molta importanza le relazioni tra il costruito e gli elementi naturali circostanti, quali l’acqua, la terra e il sole; dall’altra è determinante l’utilizzo di materiali di derivazione industriale.

Gli elementi più ricorrenti della poetica di Glenn Murcutt sono le strutture in acciaio, i rivestimenti in vetro, i brise-soleil in alluminio e le superfici di copertura in lamiera ondulata zincata. Questi materiali riflettono l’ideologia costruttiva prevalente in Australia, fondata su un pragmatismo di stampo anglosassone. Un’ideologia da “pionieri”, basata sull’assemblaggio di elementi minimi, essenziali.Vista longitudinale della casa rurale di Glenn MurcuttBanham (1988) e Drew (1985) evidenziano le radici miesiane di questa poetica progettuale, espresse in maniera didascalica nei primi edifici realizzati all’inizio degli anni settanta. Durante gli anni di formazione, effettivamente, furono per Murcutt molto importanti: un accurato studio della casa Farnsworth e successivi viaggi negli Stati Uniti (nella California in particolar modo), con visite alle Case Study Houses e un incontro con Craig Elwood.

Murcutt ha scritto: “Landscape in Australia is remarcable. I have learned much from scrutising the land and its flora.” (in Drew, 1985, p.9).

Assumono molta importanza per il progettista le relazioni fra il costruito e gli elementi naturali circostanti, quali l’acqua, la terra, il sole.

Murcutt usa materiali industriali: una struttura in acciaio, un rivestimento in vetro (con brise-soleil in alluminio), lamiera ondulata zincata. Materiali che, in Australia, riflettono l’ideologia costruttiva prevalente, fondata su un pragmatismo di stampo anglosassone. Un’ideologia da “pionieri”, della sopravvivenza (Goad, 1988), con alcune affinità verso il mondo del “fai da te”(Tombesi, Vannucci, 1988), che si basa su un assemblaggio di elementi minimi, essenziali.

Le Farmhouses a Mount Irvine, ad esempio, sono state costruite quasi interamente da un uomo solo (tutti gli elementi componenti gli edifici, fra cui la struttura in legno, sono stati dimensionati in proporzione). La lamiera corrugata zincata, ricorrente negli edifici di Glenn Murcutt, così come nei progetti di molti architetti australiani, è il “materiale costruttivo nazionale” (Banham, 1988), a ragione della sua leggerezza e della conseguente facilità di trasporto su grandi distanze con aerei o imbarcazioni; è inoltre la materia con cui sin dalla metà dell’ottocento sono state costruite le stazioni di tosa.

Diventa pertanto possibile individuare un “modo australiano” di costruire.

Lawrence, nel 1923, descriveva così le abitazioni australiane: “I bungalow erano costruiti prevalentemente sui fianchi dei declivi” non avevano fondazioni, e si ergevano su sostegni in muratura, che li portavano a livello. I piccoli bungalow stavano lì, sui fianchi delle colline, sui loro corti sostegni, ombreggiati sotto i loro pavimenti, come se non pesassero niente. Costruiti in legno con tetti in lamiera corrugata zincata, sembravano fragili e leggeri” (Lawrence, 1923, p. 176).

Con componenti elementari, con materiali “poveri”, Glenn Murcutt costruisce un’architettura “modesta”. E’ il concetto di “non fare più architettura del necessario” (Banham, 1988), in contrasto con la monumentalità propria dell’architettura occidentale (Drew, 1988).

Descrizione del progetto di abitazione rurale

La casa costruita da Glenn Murcutt nel 1989 per una famiglia che aveva frequentemente campeggiato sul terreno del sito si trova lungo la costa orientale del continente, 250 chilometri a sud di Sidney.

Nelle intenzioni del progettista, la configurazione dell’edificio cerca di recuperare e ricreare l’esperienza di campeggio compiuta dai committenti nel corso degli anni. La forma della casa riprende, in parte, quella di certe capanne aborigene, realizzate con una struttura portante in legno rivestita di cortecce d’albero, caratterizzate da una tipologia oblunga coperta da un tetto curvo.

La leggerezza del tetto in lamiera, la sua stessa forma, vogliono ricordare, secondo il progettista, le ali di un gabbiano in volo: in effetti, per la cultura indigena, un insediamento di tipo permanente è quasi sempre anatema (Goad, 1988). La pianta della casa a Binge Point si basa su una successione di moduli regolari di 560 x 660 cm suddivisi a loro volta in sottomoduli con una profondità di 432 cm (spazi abitativi), 112 cm (corridoio di distribuzione) e 96 cm (fascia dei servizi). Gli spazi interni, come in altre abitazioni progettate da Murcutt, si susseguono secondo uno schema elementare, lineare.

Le stanze di soggiorno sono poste sul lato nord e i servizi sul lato sud. Inoltre la presenza della luce, il suo controllo e la sua filtrazione, attraverso i brise-soleil e una porzione di vetro ombreggiata dalla sporgenza del tetto, privilegiano in questa casa il rapporto interno- esterno, esemplificando la devozione verso il paesaggio australiano.

L’accumulo della preziosa acqua piovana in un serbatoio sotterraneo è stata evidenziata con particolare cura, con il processo accurato dei punti di raccolta, a forma di grande imbuto.

La ricerca di Glenn Murcutt è nella direzione di un’architettura che possa veramente definirsi specifica, “nazionale”, appropriata e identificabile. Secondo Philip Goad (1988), le peculiarità dell’architettura australiana sono: 1. individualismo e autoespressione; 2. introspezione e autoanalisi; 3. pragmatismo e sopravvivenza.

I dettagli costruttivi

La casa poggia su un basamento in cemento e ha una struttura portante composta da elementi in elevazione in tubo metallico a sezione circolare e travi metalliche a “L”.

La copertura in lamiera ondulata galvanizzata, di forma apparentemente libera, è stata studiata dall’architetto in modo da avere un profilo appropriato a sopportare le differenti forze dei venti nell’intorno e da raccogliere le acque meteoriche per convogliarle poi, attraverso il canale di gronda centrale, in due grandi colonne collegate a un serbatoio interrato.

All’interno, l’armatura del tetto in profili di acciaio a “C” e un doppio strato di isolamento distanziano la lamiera dal controsoffitto in fogli di cartongesso, curvato e dipinto di bianco. L’altezza degli spazi interni è variabile pertanto in relazione all’andamento della copertura. La facciata posteriore, che riceve i venti freddi del sud, è in muratura fino a 2,10 metri di altezza e termina con una vetrata inclinata per tutta la lunghezza.

La fascia al di sopra dei 2,10 metri presenta una serie di strette imposte in legno, sorrette da una intelaiatura anch’essa in legno, orientabili così da permettere d’estate la ventilazione dell’interno.

La facciata principale, a nord, si innalza fino a 3,40 metri completamente in vetro. La superficie vetrata è suddivisa in moduli con serramenti scorrevoli, il cui percorso è guidato da una trave longitudinale metallica a “L”.

L’idea di Murcutt era quella di realizzare una facciata alta, per fare entrare più luce possibile, e allo stesso tempo completamente apribile sul panorama circostante. Questa facciata vetrata è attrezzata con grandi veneziane in alluminio con funzione di brise-soleil. Alle estremità essa è chiusa da due elementi a “L” che sorreggono, insieme a una struttura ad albero in tubi metallici, la trave di colmo della copertura.

La struttura ad albero è formata da gruppi di tre elementi tubolari che percorrono tutta la facciata nord con una scansione doppia rispetto a quella dei pannelli in alluminio del brise-soleil.

Tutti i tramezzi sono realizzati in mattoni dipinti e sono alti 2,10 metri; al di sopra di questa quota le partizioni diventano vetrate, fino a incontrare in controsoffitto.

Bibliografia

BANHAM, R. (1988), “Australia: verso un’architettura modestamente ‘galvo’ “, Casabella, n. 550, ottobre, pp. 32-33.
DE GIORGI, M. (1988), “Glenn Marcutt. House at Moruya (NSW), Australia”, Domus, n.691, febbraio, pp. 68-75.
DREW, P. (1985), Leaves of iron. Glenn Murcutt: pioneer of an Australian architectural form, The Law Book Company Ltd., Sidney.
FROMONOT, F. (1991), Glenn Murcutt, Paris,(tr. it. di Annita Biasi, Glenn Murcutt: opere e progetti, Electa, Milano, 1995).
GOAD, P. (1988), “Isolamento e introspezione: fortuna e follia dell’architettura australiana”, Casabella, n. 550, ottobre, pp. 50-53.
LAWRENCE, D.H. (1923), Kangaroo, Penguin Books, London, 1988.
PEGRUM, R. (1984), Details in australian architecture, vol. 1, Royal Institute of Australian Architects, Camberra.
PEGRUM, R. (1988), Details in australian architecture, vol. 2, Royal Institute of Australian Architects, Camberra.
TAYLOR, J. (1986), Australian architecture since 1960, The Law Book Company Ltd., Sidney.
TOMBESI, P.-VANNUCCI, R. (1988), “Architetture Australiane”, Casabella, n. 550, ottobre, pp.
54-63.
WRIGHT, L. (1978), “The Architectural review in Australia”, The Archi-tectural Review, n. 979, September, pp. 129-130.

Biografia

Glenn Murcutt nasce a Londra il 25 luglio del 1936 da genitori australiani, nel corso di un loro viaggio in Europa.
Nel 1961 si diploma al Sydney Technical College dell’Università del Nuovo Galles del sud a Sydney, dove, nello stesso anno inizia la collaborazione con alcuni studi professionali.
I primi anni di lavoro a Sydney (studi di Levido & Baker e di Neville Gruzeman) e a Londra (studio di Ian Frazer & Associati) sono intervallati da lunghi viaggi: il 1964 lo trascorre in Europa, il 1973 intorno al mondo.
Nel 1969 apre un proprio studio professionale a Sydney e dal 1970 al 1978 tiene la cattedra di Progetto all’Università di Sydney.
Dal 1990 al 1992 è Visiting Professor alla University of Technology di Sydney. Dal 1991 al 1995 è professore aggiunto alla Graduate School of Fine Arts (School of Landscape Architecture) di Philadelphia in Pennsylvania.
La sua attività progettuale affronta prevalentemente temi interenti la residenza unifamiliare e tende a una rilettura della casa della tradizione australiana con i materiali e le tecniche tipiche dell’industrializzazione.

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