Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Uno strumento per la valorizzazione della ricerca e la diffusione dell’innovazione tecnologica. Kilometro Rosso è il Parco Scientifico Tecnologico che sorge nel cuore della Lombardia, uno dei quattro motori economici dell’Europa.Sulla base degli accordi raggiunti, è per occupati diretti il secondo parco scientifico italiano: saranno circa 1.450 entro inizio 2008, e non meno di 3.000 tra ricercatori e personale altamente qualificato a svolgere attività nelle 50-70 realtà (aziende, centri di ricerca, laboratori) che entro 6-8 anni saranno presenti al suo interno. Ognuna di queste sarà messa nelle condizioni di sviluppare al meglio tutte le collaborazioni di proprio interesse, e potrà usufruire di una larga gamma di servizi comuni, materiali e immateriali ad alto valore aggiunto. Kilometro Rosso si sta affermando anche come sistema multidisciplinare. Per questo motivo sono già presenti nel Parco, o in corso di insediamento, attività di R&S e produzione HT di discipline e settori diversi: il Centro di Ricerca Brembo (meccatronica e sensoristica) e i laboratori della joint venture col gruppo DaimlerChrysler (materiali compositi a base ceramica) che ospitano attualmente oltre 250 addetti alla R&S, mentre si stanno realizzando i laboratori e le strutture per ampliare gli insediamenti esistenti ed accoglierne dei nuovi. Tra questi meritano una citazione il gruppo Italcementi, che concentrerà nel ITCLab (Innovation Technology Central Laboratori) tutte le sue attività di R&S (Chimica – Fisica e materiali avanzati), e l’Istituto Mario Negri, che potenzierà i propri laboratori con un nuovo Centro di Ricerca (Farmacologia e Biotecnologia). Vi sono infine una ventina di altre realtà operanti nei settori dell’alta formazione, dell’ICT, dei materiali, delle biotecnologie, della meccanica, dell’elettronica, dell’automazione e robotica, e dei servizi avanzati che saranno ospitate nelle altre strutture in corso di realizzazione.Il “Centro delle Professioni”, progettato dallo studio d’architettura Blast in particolare, è una struttura collocata nel cuore di Kilometro Rosso, dedicata ad accogliere, oltre ad alcuni servizi materiali del Parco, una serie di servizi funzionali all’attività stessa del Parco: servizi di formazione, consulenza aziendale, societaria e organizzativa, sulla contrattualistica internazionale, sulla tutela della proprietà intellettuale e la brevettazione, servizi di assistenza per la promozione ed il finanziamento della ricerca, il trasferimento tecnologico, servizi di progettazione, ingegneria, design, e altri ancora. L’attività di promozione e sviluppo del Parco si estende anche all’attuazione di “azioni abilitanti” d’interesse per le istituzioni scientifiche, le imprese e l’economia del territorio, attraverso la promozione di centri di competenza ed eccellenza infrasettoriale ed altre iniziative tese a valorizzare il vasto patrimonio di conoscenze ed esperienze tecnologiche delle realtà insediate in Kilometro Rosso o ad esso collegate. Tra queste azioni, si ricorda il progetto di un “Centro di Eccellenza nella Meccatronica”, di un “Centro di competenza sulla Manutenzione”, di un “Centro di R&S e Servizi Avanzati Multiutility”, e quello di un “Centro di Alta Formazione per l’impresa innovativa”. (Mirano Sancin, Direttore Generale del Parco Scientifico Tecnologico KilometroRosso) Metodologie e tecnologie per l’architettura sostenibile. Il ruolo degli enti Certificatori Il mondo si sta urbanizzando sempre più, ma il modello di sviluppo urbano utilizzato sino ad ora sembra comportare conseguenze negative ormai insostenibili. L’ambiente costruito dall’uomo genera un contesto destinato a influenzare la qualità della vita dei cittadini. Le nostre città sono inquinate, richiedono sempre più energia, sono soggette a black out e soffocano nel traffico. Gli edifici consumano più energia di industria e trasporti, e quindi sono responsabili di emissioni nocive. Come limitarne le conseguenze negative? Quale apporto può offrire il mondo edile? Qualità e prestazioni degli edifici certificate E’ necessario un cambiamento, e il settore edile può contribuire con la costruzione di edifici sostenibili, ovvero a basso costo, ambientale e sociale durante tutto il loro ciclo di vita. Le nuove lottizzazioni e le nuove costruzioni dovranno cercare di consumare meno risorse, materiali e energia, affinché l’edilizia possa offrire un contributo alla sostenibilità dello sviluppo. Il recente quadro normativo ha recepito queste problematiche e sta spingendo l’industria delle costruzioni verso la sostenibilità, con l’obbligo di certificare qualità e prestazioni: l’edilizia è dunque chiamata a rispondere ad una sfida già “sofferta” in precedenza dall’industria tradizionale: mantenersi sul mercato garantendo a priori “sulla carta” prodotti sicuri, a basso consumo e ridotte emissioni nocive – ovvero di qualità certificata, con garanzia e “libretto di istruzioni”, ancor prima di realizzali. Se un cambiamento in edilizia è obbligatorio per legge e necessario per il mercato: come renderlo possibile, ovvero economicamente sostenibile? Industrializzare i processi costruttivi Per garantire prestazioni “sulla carta” senza aumentare i costi di realizzazione l’unica alternativa plausibile sembra essere una maggiore e progressiva “industrializzazione” dei processi costruttivi di edifici che garantiscano la sostenibilità generale, anche economica, dell’intervento. Industrializzare l’edilizia per garantire sia al singolo sia alla comunità qualità, economicità e rispetto dell’ambiente: in breve la sostenibilità. Ma come assicurarci che tali obiettivi siano condivisi dall’incipiente industrializzazione del settore edile? Cosa significano” città sostenibile” e “edificio sostenibile” in termini tecnici? Il contributo degli edifici alla sostenibilità ambientale Tra gli indicatori di uso corrente per determinare il contributo di un edificio alla sostenibilità ambientale, economica e sociale figura l’impronta ecologica – o area geografica da cui vengono drenate le risorse per esistere – da una città e da una costruzione. Una città come ad esempio New York ha bisogno, per vivere, di servizi, materiali e risorse che vengano da regioni molto più grandi dell’area cittadina. La somma delle impronte ecologiche delle maggiori città nel mondo costituisce un’area più grande della superficie terrestre. La prospettiva di continuare con questo modello di sviluppo è chiaramente insostenibile. Per garantire un futuro ed equo sviluppo a tutte le realtà territoriali locali è necessario che città ed edifici riducano quindi la propria impronta ecologica, riducendo così l’energia e l’inquinamento imputabili ai trasporti, utilizzando risorse locali e sostenendo così le economie locali. Un edificio corretto dal punto di vista della eco-sostenibilità è un edificio a basso consumo, ben isolato, che sfrutta in maniera efficiente le risorse energetiche locali, supporta parte della sua richiesta energetica attraverso processi naturali con irraggiamento solare, ventilazione naturale, buon uso di masse termiche, usa materiali tendenzialmente rinnovabili possibilmente di provenienza locale, incide in minima parte sul ciclo delle acque, e limita le emissioni, in particolare gas serra e rifiuti. Qualità certificata e costi L’obiettivo di consentire la produzione di edifici di qualità certificata a costi certi e contenuti definisce un percorso possibile per la progressiva industrializzazione del settore edile. Per poter proporre una plausibile ottimizzazione delle economie di scala in edilizia è importante studiare l’intero ciclo di vita di un edificio. L’analisi del ciclo dei costi di un edificio permette di capire che in quaranta anni di vita i costi di gestione sono molto superiori al costo di costruzione e consente di ipotizzare innovazioni di processo finalizzate al contenimento dei consumi e dei costi generali. Sino ad oggi circa l’80 per cento del costo di costruzione di una casa e’ imputabile alla mano d’opera, mentre solo il 20 per cento e’ impiegato per i materiali. E’ chiaro che un processo in grado di invertire la proporzione per ridurre la quantità di mano d’opera e i rischi finanziari in cantiere renderebbe molto appetibile questo settore. Grandi compagnie di software o di assemblaggio stanno manifestando interesse verso il mondo delle costruzioni, con l’intenzione di trasformarlo in qualcosa di molto simile al mercato dell’automobile. Ma con un enorme vantaggio: la produzione “in serie”, quindi a basso costo, di elementi “su misura”, ovvero personalizzabili e di alta qualità. Ripetitività estetica e bassa qualità non hanno mai permesso alla prefabbricazione di entrare nel mondo edile residenziale. La prefabbricazione tradizionale si è sempre avvalsa di processi di produzione “di massa”, ovvero offre pezzi simili tra loro e per questo a basso costo. La produzione digitale consente invece di “stampare” in tre dimensioni un file digitale, ovvero di produrre un pezzo speciale a costo di produzione di massa. Il ruolo del mondo digitale Come “industrializzare” la produzione di edifici certificati a costi ridotti? Il mondo digitale offre opportunità possibili di trasferimento tecnologico dai processi industriali “tradizionali”, perché gioca già un ruolo fondamentale nella progettazione degli edifici, e sta gradatamente “contaminando” tutte le fasi della vita di un edificio con: la progettazione digitale: da tempo gli studi di progettazione usano sofisticati computer per disegnare in digitale, simulare le prestazioni con prototipi digitali, e spesso i disegni esecutivi vengono scambiati in formato elettronico la produzione digitale con Macchine a Controllo Numerico (CNC) che consentono già oggi in edilizia di superare i limiti della prefabbricazione tradizionale perché permettono di produrre su richiesta componenti e strutture speciali per le costruzioni, a costi industriali; la gestione digitale che consente un maggior grado di automazione e domotica. Tali nuovi processi “industrializzanti” aiutano a produrre, a costi industriali, ovvero di produzione di massa, sempre più elementi complessi su misura come strutture, rivestimenti, facciate interattive, impianti, ambienti con forme e materiali personalizzabili. Da poco più di un decennio nella “filiera produttiva” edile è iniziata la produzione industriale di pezzi speciali – ovvero è già iniziata una spontanea industrializzazione di processo. La realizzazione di grattacieli ad esempio utilizza già economia di scala e tecniche di assemblaggio di elementi prefabbricati vicine all’industria tradizionale. (Gian Carlo Magnoli, Magnoli & Partners) Centro delle Professioni: un edificio innovativo per il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso Il Centro delle Professioni, progettato dallo studio Blast, Luca Bombassei, Simona Traversa e Franz Siccardi risponde alle indicazioni del decreto legge 192/05 – che recepisce la direttiva UE 91/2002 generata dalle urgenze ambientali segnalate dal protocollo di Kyoto – ed è il primo intervento architettonico nella provincia di Bergamo con rendimento energetico certificato, ovvero che comunica i propri consumi, come già succede, ad esempio, per automobili ed elettrodomestici.Inoltre lo schema di decreto ministeriale, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 ottobre 2006, per implementare il decreto 192/05, prevede una graduale applicazione della regolamentazione a tutti gli immobili: che dovranno essere dotati di una certificazione energetica e di sistemi per schermare le facciate dal sole, per ottimizzare l’isolamento termico e per scaldare almeno il 50% dell’acqua sanitaria attraverso l’energia solare. La pianificazione territoriale infine, dovrà indicare l’orientamento e la conformazione degli edifici per massimizzare lo sfruttamento dell’irradiazione solare. Un’analisi del progetto del Centro delle Professioni evidenzia come lo studio d’architettura di Milano Blast con la collaborazione di Gian Carlo Magnoli, esperto in innovazione edilizia per uno sviluppo sostenibile, sia riuscito a conciliare esigenze funzionali, compositive ed estetiche, giungendo ad anticipare le indicazioni proposte dallo schema di decreto legislativo approvato e ponendosi come un punto di riferimento per l’architettura sostenibile italiana. II contesto: il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso Il Centro delle Professioni, si trova all’interno del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso – un’area di 392.000 mq. per 90.000 mq. di superficie coperta – nato, su Master Plan di Jean Nouvel, alle porte di Bergamo lungo l’autostrada A4 Milano – Venezia. Il Parco, concepito al suo interno come un campus immerso nel verde, è caratterizzato, lungo l’autostrada, da una spettacolare quinta architettonica in alluminio estruso di colore “rosso corsa Ferrari”. Il “Muro Rosso” che, con un’altezza di dieci metri, corre lungo la A4 e raggiungerà, a lavori ultimati, un chilometro di lunghezza, su cui si attesteranno tutti gli edifici del nuovo insediamento. Il Centro delle Professioni: il portale del Parco L’opera architettonica, il cui completamento è previsto per fine 2007, ha una superficie di 9.000 mq., è organizzata su quattro livelli, ed è dotata di un parcheggio interrato. I due piani inferiori saranno aperti a tutti gli utenti del Parco, mentre i livelli superiori saranno riservati ad uffici privati. Al suo interno si troveranno sportelli bancari e postali, librerie specializzate, un recapito farmaceutico e una caffetteria/ristorante. Inoltre il Centro ospiterà anche il luogo di confronto di tutte le attività di ricerca maturate all’interno del campus. Il Centro delle Professioni si ancora direttamente al Muro Rosso e, accessibile dal parcheggio posto tra l’autostrada e il lungo setto metallico, costituisce il “portale” di accoglienza del Parco Scientifico. Per consentire l’ingresso all’edificio il Muro si piega nella sua parte inferiore e introduce al primo piano del Centro. Il parcheggio infatti, si trova a una quota superiore rispetto a quella su cui si imposta il complesso. Superato il portale, un ampio percorso centrale conduce al piano inferiore. Si tratta di una sorta di rue interior che, illuminata naturalmente grazie a un lucernario posto in copertura, conduce al piano terreno in una grande hall a doppia altezza completamente vetrata. Questa, concepita come una piazza coperta, costituisce l’ingresso pedonale al Parco Scientifico. Al piano terreno si trovano anche due sale conferenze e una caffetteria poste a diretto contatto con i percorsi nella natura degli spazi aperti del campus di ricerca. Il volume della rue interior, delimitato da superfici vetrate, si estende fino al lucernario in copertura creando una luminosa corte interna attorno alla quale sono organizzati tutti gli spazi del Centro. Un giardino pensile realizzato al terzo piano, a contatto con il Muro Rosso, consentirà di guardare oltre il Muro e godere della vista verso Bergamo e Città Alta. Orientamento e scelte compositive Le scelte compositive sono state sempre finalizzate al raggiungimento del risparmio energetico, infatti, il cammino del sole è stato la prima guida per il disegno dell’impianto generale dell’edificio. La necessità di schermare i fronti esposti a sud/ovest, maggiormente esposti all’irraggiamento solare, ha indotto i progettisti a creare in corrispondenza del secondo e terzo piano volumi a sbalzo che sono in grado di schermare la porzione di edificio sottostante dal sole estivo. Il sole invernale, più basso, riesce ad entrare al di sotto dell’aggetto all’interno dell’edificio, illuminando e riscaldando le masse termiche. Le schermature dei fronti I fronti esterni in corrispondenza dei piani alti, ad eccezione del fronte costituito dal Muro Rosso, sono rivestiti da un sofisticato sistema di lamiere microforate di acciaio aggettanti rispetto ai piani inferiori. Mentre le superfici vetrate della hall sono completamente protette dal volume a sbalzo soprastante. In fase di progettazione le prestazioni delle tecnologie ipotizzate sono state simulate con sistemi digitali, software Ecotech. Dopo aver individuato le due soluzioni di facciata più prestanti dal punto di vista energetico, si è proceduto alla realizzazione di due prototipi reali che sono stati costruiti nei laboratori della Scuola Edile di Bergamo. Questi, successivamente, sono stati monitorati con uno sforzo congiunto dell’Università di Bergamo e del Politecnico di Bari attraverso l’adozione di termo-camere ad infrarossi che rilevano le emissioni di calore delle masse murarie e dei rivestimenti, mutuando il know-how da consolidati processi industriali. L’isolamento termico I muri perimetrali sono realizzati con un’intercapedine ventilata; tale intercapedine consente la riduzione del carico di calore estivo ventilando le superfici, mentre in inverno aumenta il potere isolante. In accordo con la nuova normativa, sono stati utilizzati materiali isolanti unicamente di origine naturale. Le vetrate strutturali sono realizzate utilizzando vetri basso emissivi ossia con valori di trasmittanza decisamente bassi U=1,60 W/mqK. I pannelli solari Mentre il riscaldamento sarà garantito da una centrale di cogenerazione che servirà tutti gli edifici del Parco dove è prevista anche l’installazione di pannelli fotovoltaici, la copertura piana dell’edificio è destinata ad ospitare pannelli solari finalizzati a produrre acqua sanitaria. Il controllo dei consumi energetici Il Centro delle Professioni è dotato di una sottostazione di scambio termico sia per il riscaldamento sia per il condizionamento estivo ed un sistema di distribuzione interno autonomo. Gli spazi comuni sono trattati con impianto a tutta aria e sono dotati di impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento. Questi hanno la funzione di mantenimento della temperatura ottenuta durante il periodo di non funzionamento dell’impianto a tutta aria e di ausilio nei restanti periodi. La razionalità dell’integrazione tra gli impianti è garantita da un sistema di supervisione intelligente in grado di calibrare al meglio i consumi energetici. Il risparmio energetico e la certificazioni dei consumi Le soluzioni compositive e tecnologiche adottate dallo studio Blast garantiscono all’opera architettonica un fabbisogno energetico complessivo inferiore alla metà di quello necessario ad un edificio tradizionale. Inoltre, con un fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento inferiore a 20 Kilowatt ora per metro quadro – un decimo rispetto a costruzioni comuni – il Centro delle Professioni ottiene una riduzione del 70% delle emissioni nocive nell’aria. Tali risultati consentono all’edificio di conseguire parametri di eccellenza relativamente ai protocolli di certificazione più prestigiosi, quali la classe A secondo il protocollo italiano CASACLIMA e il livello “Platinum” rispetto alla certificazione americana LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Le caratteristiche energetiche del progetto hanno contribuito ad ottenere, secondo quanto previsto dalla normativa locale, una riduzione al 50% degli oneri di urbanizzazione previsti per la costruzione dell’edificio. (Luca Bombassei, Simona Traversa e Franz Siccardi, studio Blast) Il Team Tecnico Blast srl – Progettazione architettonica preliminare, definitiva ed esecutiva dell’ edificio. Progettazione degli interni e direzione artistica. L’architetto Gian Carlo Magnoliè consulente di Blast per le tecnologie innovative e responsabile di R&S. Ced Ingegneria srl – Progettazione esecutiva. Redazione di specifiche per appalto e computi. Assistenza agli impiantisti e redazione dei progetti coordinati. Progettazione antincendio e pratica VVF, progettazione strutture. Direzione lavori strutture e direzione lavori generale. Redazione Piano di Sicurezza e coordinamento per l’esecuzione. Land srl – Società di progettazione e servizi nel settore del paesaggio, dal 2005 ha sviluppato le linee guida del Masterplan di Jean Nouvel, occupandosi della sistemazione paesaggistica del Kilometrorosso, per le fasi di progettazione preliminare e definitivo/esecutivo. Rizzi Studio di Architettura – Consulente della società promotrice dell’iniziativa sin dalla stesura del Piano Attuativo, ha predisposto il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione e della viabilità di accesso al Parco, di cui effettua la direzione lavori. Partecipa al gruppo di lavoro costituito per la progettazione degli edifici e si occupa in prima persona della gestione dei rapporti tecnici e amministrativi con i vari enti pubblici e privati coinvolti o interessati dall’iniziativa. SIE srl – Progettazione, Direzione dei Lavori ed Assistenza al Collaudo di impianti elettrici, di distribuzione F.M., di illuminazione, di videosorveglianza, di antintrusione, di rivelazione incendi, di controllo degli accessi ed, in generale, di sicurezza. DIGIERRE3 srl – Progettazione, Direzione dei Lavori ed Assistenza al Collaudo d’impianti di riscaldamento, condizionamento, idrico sanitario ed antincendio. Per scaricare la pianta in PDF, del Centro delle Professioni clicca qui Per ulteriori informazioni: www.blastarchitetti.com www.kilometrorosso.com Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento