Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Smarthouse è il primo progetto di residenza a basso consumo energetico nato nel 2007 da un’idea del Gruppo Mabo – colosso nazionale nel settore della prefabbricazione – in collaborazione con l’Università di Firenze. Si tratta di un’unità abitativa per case a schiera o singole. Il Gruppo Mabo – che per il progetto Smarthouse ha investito oltre il milione e mezzo di euro – stima di poter arrivare a una produzione di 200 unità l’anno entro il 2010. Consumi energetici La spesa annua di un edificio costruito nel decennio 95-05 (per metano e elettricità) è mediamente di 1900 euro. Circa 1300 euro in più rispetto alla spesa sostenuta ogni anno per una Smarthouse. Anzi, con la Smarthouse si può persino andare in positivo. Basti pensare al contributo di circa 600 euro – corrisposto. Certificazione energetica La certificazione energetica è una scheda che attesta – in linea con il d.lgs 311/06 – il rendimento energetico di un edificio: esso è determinato dalle caratteristiche dell’involucro e dall’efficienza degli impianti tecnologici. Dal 2008 la carta di rendimento energetico deve essere allegata al rogito e riguarda tutti gli immobili di nuova costruzione. Il Gruppo Mabo garantisce già oggi la certificazione energetica dei propri edifici. Il limite dell’Epi (Fabbisogno Energia Primaria per il riscaldamento invernale), imposto dal decreto legislativo, non deve superare per ogni abitazione mediamente un valore compreso tra 90 e 110 kWh/m²/anno mentre la Smarthouse ne consuma circa 25 ed è quindi dotata di certificato energetico di tipo “A” come indicato dalla classificazione CASACLIMA. Consegna rapida La Smarthouse si costruisce in 7 giorni lavorativi (dalle fondamenta al tetto) ed è pronta per l’uso, rifiniture comprese, in 8/10 settimane. Una rapidità garantita attraverso l’impiego di elementi precostruiti e assemblati in opera. Inoltre, ogni casa viene fornita con garanzia decennale e con possibilità di finanziamento. Fattori, questi, che fanno della Smarthouse una vera e propria “rivoluzione immobiliare”. Smarthouse dentro e fuori Ogni Smarthouse è composta da un ingresso con guardaroba, zona giorno, cucina abitabile, due/tre camere, due bagni. La metratura varia dai 65 ai 150 metri quadri utili calpestabili. La “casa intelligente” oltre ad essere dotata di pannelli solaritermici per il riscaldamento dell’acqua, monta sul tetto un impianto fotovoltaico finalizzato alla produzione di energia elettrica. Strumenti a basso impatto ambientale come il tetto in lamellare ventilato, la caldaia a condensazione, la ventilazione meccanica e i vetri isolanti sono solo alcune delle componenti utili a risparmiare energia e a produrne. Gli spazi sono ben concepiti e il Gruppo Mabo non ha lasciato nulla al caso come l’acustica e l’ottica. Inoltre, cosa di non poco conto, tutte le Smarthouse sono antisismiche. Studio comparativo Stando a una media ISTAT, tra il 2000 e il 2005, in Italia sono state costruite mediamente 226 mila unità abitative l’anno. Se le 226 mila unità abitative prese in esame fossero tutte delle Smarthouse si sarebbero risparmiati annualmente circa 27 milioni di kilowatt ora al metro quadro. In parole povere i consumi destinati al riscaldamento si sarebbero ridotti dell’80%. I pannelli fotovoltaici di 226 mila Smarthouse avrebbero, inoltre, prodotto all’incirca 325 milioni di kWh in 365 giorni, ovvero il fabbisogno medio di 80 mila famiglie italiane. Per quanto concerne i pannelli solari, le residenze prodotte dal Gruppo Mabo avrebbero riscaldato ben 48 miliardi di litri di acqua all’anno senza il minimo utilizzo del metano. Per ulteriori informazioni www.mabogroup.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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