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La sostenibilità rappresenta la più promettente risposta alle nuove domande per un’edilizia pienamente inserita nei processi di sviluppo in grado di raccogliere le grandi sfide ambientali e macro-economiche. Un’opportunità per rilanciare un settore fondamentale per l’economia italiana, che si trova ancora pienamente in crisi. “750.000 posti di lavoro in meno entro la fine del 2011, se il settore delle costruzioni non riparte”. E’ l’allarme lanciato da Piero Torretta, vicepresidente ANCE – intervenuto a Milano alla presentazione della pubblicazione realizzata da ICMQ su “Certificare la sostenibilità in edilizia. Dal progetto al cantiere, dal prodotto all’edificio”. “La crisi – ha detto Torretta – continua a colpire duramente un settore nevralgico per la nostra economia e per una concreta e duratura ripresa economica. Una crisi che alla fine del 2010 presenta un calo medio delle attività del 25% rispetto al 2008 (-38% residenziale; -28% non residenziale ed opere pubbliche), con una perdita di occupazione già di oltre 350.000 addetti, che, conclusa la fase delle ristrutturazioni aziendali e della CIG straordinaria, senza un’inversione di tendenza, raddoppieranno. E’ in un momento come questo che la sostenibilità può e deve essere uno dei criteri fondamentali intorno a cui rilanciare l’attività edilizia e il mercato immobiliare”. E’ necessaria oggi una riflessione di alto profilo che posizioni il tema della sostenibilità, intesa nel suo senso più ampio di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere i bisogni delle generazioni future, al centro delle scelte di ognuno, dalle istituzioni che continuano a guardare al plusvalore come l’unico fattore di riferimento, alle banche che debbono guardare alla responsabilità sociale, al sistema industriale e produttivo che deve darsi regole chiare in grado di garantire ai cittadini e ai consumatori una trasparenza e una qualità certa in termini di materiali e di prodotti edilizi. Condizione essenziale anche per Lorenzo Orsenigo, direttore di ICMQ, per il quale “chi vuole affrontare il mercato presente e futuro deve proporre prodotti che rispondano a requisiti di sostenibilità ambientale e deve poterne garantire, seriamente, le prestazioni. Un sistema di certificazione di terza parte indipendente, sottoposto alla vigilanza prevista dalla normativa comunitaria, è lo strumento adeguato a rispondere a questa esigenza. Negli Stati Uniti la realizzazione di interventi con caratteristiche di sostenibilità è la normalità e non l’eccezione, così come il mercato dei prodotti “green” è ampio e la mancanza di queste caratteristiche significa essere tagliati fuori da importanti realizzazioni immobiliari, e quindi dal mercato. Anche l’Italia si sta avvicinando a questo tipo di situazione”. E’ ormai riconosciuto, infatti, che la certificazione è l’unico sistema reale in grado di assicurare la rispondenza del raggiungimento delle prestazioni di sostenibilità dichiarate di un edificio o di un singolo prodotto, ma quali caratteristiche deve possedere perché possa fornire un alto livello di credibilità? E quali sono gli schemi di certificazione più diffusi nel mondo? E quali quelli disponibili oggi in Italia e riconosciuti a livello nazionale o internazionale? La pubblicazione realizzata da ICMQ ha proprio l’obiettivo di porsi come riferimento per gli operatori del settore, illustrando i principali schemi di certificazione esistenti nel mondo e quali sono i modelli che si applicano in Italia. Il volume è diviso in tre parti. Nella prima parte, Scenari, Piero Torretta e Lorenzo Orsenigo inquadrano il tema argomentando perché costruire sostenibile sia non solo necessario, ma conveniente e perché è importante certificare materiali ed edifici sostenibili. La seconda parte della pubblicazione, Schemi, ne costituisce il ‘cuore’. Si parte dalla certificazione degli edifici, perché è questa che poi a sua volta presuppone la certificazione dei prodotti che compongono l’opera, con una panoramica sui principali schemi esistenti nel mondo e su quali modelli si applicano in Italia. Segue una disamina dettagliata degli schemi che si stanno affermando nel nostro paese oltre a Sistema Edificio e CasaClima, già presenti da alcuni anni. Chiude la parte sugli schemi l’analisi del ruolo della certificazione volontaria di prodotto come strumento ideale per dimostrare agli operatori del settore e ai consumatori l’attendibilità delle dichiarazioni ambientali del produttore. Si descrivono quindi le caratteristiche degli schemi oggi disponibili in Italia, dalla verifica dell’asserzione ambientale autodichiarata alla convalida della dichiarazione ambientale di prodotto (Epd), dalla convalida del contenuto di riciclato di un prodotto alla certificazione delle caratteristiche energetiche dei pannelli prefabbricati, fino alla nuovissima certificazione di prodotto sostenibile (ICMQ ECO). La sezione finale del volume presenta alcuni Casi di studio che raccontano cosa significa concretamente realizzare un edificio certificato sostenibile, e quali siano le opportunità e le criticità per chi già ha sperimentato questo processo: il cantiere Porta Nuova Varesine a Milano, uno dei primi e più grandi cantieri sostenibili in Italia, e il progetto Case Legno Trentino ideato dalla Provincia di Trento. La pubblicazione “Certificare la sostenibilità in edilizia” è disponibile gratuitamente facendone richiesta a ICMQ (e-mail: icmq@icmq.org). Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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