Frame & Mutations

Realtà quotidiana (miscela esplosiva) e sguardo verso il futuro; un melting pot di visioni per comunicare, condividere, comprendere lo stato delle cose e farsi partecipi delle avanguardie e degli impulsi futuri nella cultura architettonica contemporanea. Viviamo sull’onda della trasformazione, sull’onda del non certo (fuzzy logic), ci spostiamo velocemente da un punto all’altro del pianeta nella realtà e anche attraverso modalità esperibili riduttivamente definite virtuali. Abbiamo avuto una mutazione dei nostri frames, lo spazio interno che si esprime con relazioni frontali è entrato in crisi. La superficie limite è l’interfaccia dello schermo in cui regna un’attività costante sotto forma di scambio. L’architettura, quindi, non è soltanto l’arte del costruire, è una forma di conoscenza del mondo, e ha una dimensione più vasta dove poi il gesto costruttivo è una parte non necessariamente indispensabile. Sono scaturite alcune linee di ricerca che hanno creato spunti per uno scritto introduttivo: l’idea di contrastare il riduzionismo, il perché di alcune resistenze al mondo virtuale e infine una strada da intraprendere verso i segni. Potremmo ipotizzare che la via da seguire è quella di ricercare l’essenza, il punctum barthesiano, o la memoria come analogia mutuata da Marcel Proust per definire che «quel che ci costringe a pensare è il segno. La creazione in quanto “donner à penser” parte dai segni, l’idea è già presente nel segno, racchiusa e avviluppata nello stato di tutto ciò che costringe a pensare».