Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Marmomacc e Università di Trento hanno elaborato per primi in Italia, a beneficio di tutte le aziende del settore, le “Linee guida per l’applicazione dei crediti Leed alle pietre e ai marmi ornamentali” . Il documento mette a disposizione di tutti gli operatori, in maniera chiara e di pratica interpretazione, i crediti Leed per i quali il materiale lapideo, per le sue caratteristiche tecnico strutturali può contribuire al raggiungimento di un punteggio nella certificazione di un edificio. Ricordiamo, infatti, che il Leed è una certificazione di edificio e non di prodotto e di conseguenza, i criteri Leed fanno comunque riferimento al “sistema edificio” e non ai singoli materiali utilizzati nel progetto. Il materiale lapideo non può quindi da solo garantire il raggiungimento del punteggio per ottenere una delle certificazioni Leed. Introdotta negli Stati Uniti nel 1999 dall’US Green Building Council con l’obiettivo di fornire a tutti gli operatori del settore uno strumento per la certificazione della sostenibilità edilizia, la certificazione Leed, per le sue caratteristiche di indipendenza, rigore e credibilità si è affermata oramai in tutto il mondo come “La certificazione” ed è diventata sinonimo di qualità. Il mercato riconosce agli edifici certificati Leed un valore maggiore: è del tutto evidente che potere proporre prodotti che in maniera certificata possano contribuire a far raggiungere ad un edificio un “buon punteggio” Leed è un fattore competitivo non indifferente per le aziende. Adesso anche l’industria italiana dei marmi, dei graniti e della pietra dispone di uno strumento operativo che le aiuta a proporre prodotti “Leed compliant”. E, nel mondo, per le nuove costruzioni, il Leed è diventato quasi una precondizione: sono certificati Leed, in Cina il Villaggio Olimpico e gli edifici dell’Expo a Shanghai, lo saranno in Brasile gli impianti per i prossimi mondiali di calcio del 2014, solo per fare alcuni esempi. Più nel dettaglio, il documento prodotto da Marmomacc e dalla Facoltà di Ingegneria – Edile e Architettura dell’Università di Trento, grazie al coordinamento del professor Giorgio Cacciaguerra dello stesso Ateneo, del professor Massimo Caviasca del Politecnico di Milano e di Mauro Albano, brand manager di Marmomacc, illustra questi crediti: riutilizzo dei materiali, contenuto di materiale riciclato, materiali regionali, effetto isola di calore, compresi tetti e coperture, performance energetica minima, ottimizzazione della performance energetica, materiali a bassa emissione quali adesivi componenti e sigillanti, pitture e rivestimenti. Per ognuno di questi crediti è sviluppata una apposita scheda che individua l’obiettivo da raggiungere, i requisiti richiesti, fornendo le definizioni corrette, gli standard di riferimento e la chiave interpretativa del parametro. «Accogliamo con favore ed interesse la realizzazione di queste linee guida – commenta Mario Zoccatelli presidente di Green Building Council Italia- perchè siamo convinti che aiutano a rendere più competitive le imprese italiane sul mercato sia nazionale che domestico, ma anche perchè favoriscono la diffusione di una cultura dell’edilizia sostenibile». «Come Marmomacc crediamo che il ruolo di una moderna fiera sia anche quello di essere partner delle imprese offrendo loro gli strumenti e le innovazioni che le aiutano ad essere più competitive. E la realizzazione di queste Linee Guida va esattamente in questa direzione», commenta Mauro Albano brand manager della manifestazione veronese, appena insignito del premio Mastro della Pietra. www.marmomacc.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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