Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
La presentazione, tenuta presso la Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano (“Sistemi di facciata in vetro ad alta tecnologia”) e curata a due voci dagli Ingegneri Casadei e Lorenzi, entrambi del Dipartimento Ricerca e Sviluppo della Focchi spa, ha teso a evidenziare, quale inquadramento generale del tema, due aspetti essenziali dell’approccio alla commessa di Focchi: – la messa in atto di un rapporto di fattiva collaborazione, sin dalle fasi iniziali di elaborazione del progetto, con la struttura di progettazione del manufatto oggetto di indagine, allo scopo di implementare e arricchire da subito l’elaborazione tecnica dell’intervento con il proprio know-how tecnologico aziendale; – la definizione di un procedimento tailor-made per la singola occasione, mirato a individuare, di volta in volta, il giusto equilibrio tra limite tecnologico-prestazionale e parametro economico di riferimento. Tipologie di sistemi di facciata Il primo argomento sviscerato da Casadei e Lorenzi ha riguardato la classificazione e la nomenclatura dei sistemi di facciata, articolabili nelle seguenti tipologie, a seconda del principio costruttivo: – Facciate a montanti e traversi (il cosiddetto stick system), con un’orditura di mediazione tra la struttura di supporto dell’edificio e la vetrata di cortina; in pratica viene posato un reticolo di montanti (verticali) e traversi (orizzontali) in profilati di alluminio, vincolato alla testa dei solai dell’edificio da rivestire mediante opportune staffe e idonei profili Halfen preannegati superiormente nei getti, e poi si provvede al posizionamento dei vetri (esempi di realizzazioni Focchi, la Nuova Facoltà di Giurisprudenza di Torino e il Croydon Ccurv di Londra). – Facciate a cellule (unitised system), ovvero ad elementi preassemblati da accostare l’uno all’altro in cantiere, con evidenti vantaggi quali una maggior velocità di installazione e un maggiore possibile controllo della quantità di prodotto (comportando un maggior numero di ore di lavoro in stabilimento, rispetto alle mere ore di cantiere); nonché una possibile compensazione di tolleranze, grazie ai giunti perimetrali, di raccordo tra le diverse cellule (caso-studio, il Centro Sviluppo Prodotto di Maranello, su progetto di Massimiliano Fuksas). – Facciate puntuali, a tutto vetro, che utilizzano sistemi spider di sospensione (esempio, i Pirelli Headquarters di Milano). La trattazione si è, poi, soffermata sull’ulteriore articolazione, che le singoli classi del precedente elenco prevedono, in riferimento al sistema di fissaggio del vetro (facciata a pressori; facciata a ritegno meccanico; facciata a moduli strutturali;…). Di ogni “famiglia” sono stati illustrati lo schema e la successione di montaggio (per il sistema stick, per esempio, si può utilizzare un montaggio “frontale”, con allineamento parallelo di tutti i montanti previsti e solo successivo inserimento dei traversi, o una posa “sequenziale”, in cui montanti e traversi vengono posati procedendo in ordine, di fatto completando contemporaneamente la trama di orditura in tutti suoi elementi, orizzontali e verticali), con alcune foto di cantiere relative alle operazioni di messa in opera e con paradigmatiche sezioni tipo verticali e orizzontali. Prestazioni termiche e analisi strutturali Non poteva, ovviamente, mancare un’attenta lettura del dato prestazionale di risposta termica di un involucro vetrato. Di particolare evidenza le immagini termografiche di analisi dei nodi del sistema, con cui se ne è potuto apprezzare – anche visivamente – la diversa efficacia, in termini di valori di trasmittanza e di eventuali presenze di ponti termici, in funzione di piccoli e apparentemente insignificanti accorgimenti, quali il materiale costitutivo del “canalino”, il distanziatore contenente sali posto tra le lastre del vetrocamera. Sulla scorta delle normativa di riferimento Uni En 13830 (obbligo di verifica) e della NF DTU 39 (metodi di calcolo), si è quindi affrontato il tema correlato al precedente e relativo allo stress termico delle vetrate, allorquando operanti in particolari condizioni di esercizio. Le differenze di temperatura tra le zone calde e quelle fredde delle lastre, infatti, producono dilatazioni differenziali con conseguenti stati tensionali che, al lmite, possono dare luogo alla rottura delle stesse lastre. Non si devono, pertanto, in fase di progettazione del sistema di facciata trascurare di considerare fattori quali: intensità della radiazione solare incidente, ovvero l’orientamento dell’edificio; proprietà ottiche del vetro, per esempio la presenza di coating metallici; assorbimento di calore, anche per presenza di elementi retrostanti (quali tende) e loro proprietà; condizioni del bordo della lastra, come tecniche di lavorazione che ne prevedano la molatura; zone fredde della lastra, quali quelle dovute a ombre, getti d’aria, ecc. Conclusa la trattazione concernente le prestazioni termiche, è stato successivamente affrontato il tema delle analisi strutturali e degli schemi statici utilizzati per verifica e calcolo degli elementi di una facciata, anche in questo caso con un ampio corredo di richiami a norme e criteri sperimentali di verifica di laboratorio, per la simulazione del comportamento del sistema di cortina – oggetto di indagine specifica – in tutti i suoi diversi fattori (statici e prestazionali). In particolare, sono state richiamate e sinteticamente enunciate le norme: EN 1990 EC0 per le combinazioni di carico e i relativi coefficienti; EN 1991 EC1 per i carichi agenti sulla facciata; EN 1999 EC9 per il calcolo dell’alluminio; NTC 2008, ovvero norma di riferimento IT; CNR DT 207 per gli effetti del vento. Sinonimo di Architettura Uno specifico approfondimento è stato dedicato ai sistemi di schermature solari proposti dalla Focchi, ed esemplificato, nelle sue declinazioni e nelle sue sezioni tipiche, con una rassegna di immagini di alcune tra le più significative realizzazioni portate a termine dall’azienda: l’Edison Business Center di Garretti Associati (Sesto San Giovanni); la nuova sede Campari di Mario Botta (Sesto San Giovanni); lo Snow Hill Building di Sidell Gibson Architects (Birmingham); l’Ufficio Pirelli Re 143 di Gregotti Associati (Milano); il Polo di Eccellenza – Torre lotto 26 di Massimo Roj (Desio). Presso un pubblico di studenti di Architettura, come facilmente intuibile, non poteva da ultimo non riscuotere un sovrappiù di attenzione, l’ampia rassegna di progetti, realizzazioni e immagini di cantiere che ha chiuso, tra meritati applausi, la comunicazione di Casadei e Lorenzi, costituendo altresì occasione per un vivace dibattito finale. La Focchi spa è azienda leader nel campo delle tecnologie per l’involucro, che ha all’attivo realizzazioni in tutto il mondo e prestigiose collaborazioni con i nominativi più noti dell’architettura contemporanea. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento