Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Indice degli argomenti Toggle Barriere antirumore, cosa sono e a cosa servono Tipologie di barriere anti rumore e materiali da utilizzareLa normativa di riferimentoIsolare acusticamente un giardino Il benessere acustico è fondamentale, soprattutto in contesti in cui ci sono sorgenti sonore che sono fonte di rumore significativo o quando realtà con funzioni tra loro molto differenti e con esigenze specifiche sono confinanti. Inoltre, soprattutto in corrispondenza di grandi centri metropolitani, il livello di urbanizzazione cresce costantemente, così come si intensifica lo sviluppo della rete infrastrutturale, con un impatto importante proprio anche da un punto di vista inquinamento acustico. Per ovviare a questa problematica, si ricorre a soluzioni tecniche finalizzate a proteggere aree, quartieri e edifici da specifiche fonti di rumore, realizzando apposite barriere antirumore. Si tratta di una questione molto importante, in quanto fonti di rumore particolarmente disturbanti possono avere forte impatto sul benessere delle persone, impedendo il regolare svolgimento delle loro attività, ma anche agendo sui livelli di stress e di umore. Barriere antirumore, cosa sono e a cosa servono Le barriere antirumore sono delle strutture progettate e realizzate appositamente per proteggere da fonti di rumore che compromettono il comfort acustico. La loro funzionalità è quella di assorbire le onde sonore o rifletterle, limitando la loro propagazione in una determinata direzione. Così facendo, riescono a ridurre la trasmissione di quel suono, facendo sì che l’oggetto ricevitore, ossia ciò che si vuole proteggere, percepisca il rumore in modo nettamente ridotto. La pressione sonora è, pertanto, attenuata. La realizzazione di questi oggetti, chiaramente, viene studiata sulla base delle leggi fisiche che regolano l’acustica, valutando correttamente posizione, dimensioni, forme e anche tipologia di materiali utilizzati. Non è sufficiente, infatti, interporre un qualsiasi oggetto per ottenere gli effetti desiderati, è necessario che questo sia adeguato allo scopo, altrimenti il rischio è di investire in opere inefficaci e non risolvere il problema. I due principi fondamentali, quando si parla di barriere antirumore, sono la riflessione di un’onda acustica e l’assorbimento. Al di là del fenomeno fisico, il risultato finale, per l’utente, è lo stesso: livello sonoro misurato in prossimità del corpo ricevitore sarà smorzato, in modo proporzionale proprio alla capacità delle barriere acustiche di assorbire e riflettere le onde incidenti. A seconda delle caratteristiche, le barriere possono lavorare più in un modo o nell’altro ed è il progettista a valutare il corretto bilanciamento del loro funzionamento, anche in base alla tipologia di fonte di emissione e del contesto in cui si collocano. Va considerato, infatti, anche ogni fattore esterno che può incidere sulla propagazione del suolo, come la tipologia di paesaggio o la topografia. Tipologie di barriere anti rumore e materiali da utilizzare Esistono diverse tipologie di barriere antirumore e, come già detto, devono essere attentamente valutate dai progettisti sulla base delle esigenze specifiche del caso. In generale, comunque, sono suddivise anche in base alla loro capacità di attenuazione. Per citare un esempio noto a tutti, è possibile pensare alle barriere acustiche realizzate nei pressi delle principali arterie stradali o a ridosso delle ferrovie, quando confinano con centri abitati o zone da preservare. È sicuramente capitato a chiunque di notare strutture molto differenti tra loro, sia in termini di dimensioni, che di materiali. Se ne trovano di artificiali costruite con con pannelli fonoassorbenti, altre naturali realizzate in terra e verde di differenti specie. Tra i materiali in grado di isolare acusticamente si trovano, per citarne solo alcuni, prodotti come la fibra di vetro, il legno, il calcestruzzo fonoassorbente e una serie di altri materiali, più o meno naturali, che si distinguono per un elevato coefficiente di fonoisolamento e assorbimento. Infine, talvolta la soluzione può essere quella di sfruttare la conformazione del territorio o le strutture esistenti, ad esempio rivestendo con appositi materiali isolanti murature o altre strutture presenti. Senza contare che, grazie anche all’evoluzione tecnologica, oggi si cerca sempre di più di integrare la progettazione acustica delle barriere antirumore con quella architettonica, in modo da ridurre anche il loro impatto paesaggistico e renderle sempre più parte coerente con il territorio. La normativa di riferimento Non vi è una norma unica di riferimento per tutte le barriere antirumore, ma per alcune casistiche ci sono normative tecniche di riferimento, come ad esempio la UNI EN 16272, che si suddivide in più parti e riguarda proprio le applicazioni ferroviarie, le barriere antirumore e tutti i dispositivi che agiscono sulla propagazione del suono aereo. Si parla di caratteristiche, metodi di prova, metodi di calcolo, prestazioni. Oppure la UNI EN 14388:2015 “Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale” o la UNI 11160:2005 “Linee guida per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo di sistemi antirumore per infrastrutture di trasporto via terra”, che specifica i requisiti per la progettazione, esecuzione e collaudo di sistemi antirumore per infrastrutture di trasporto via terra. Si aggiunge, poi, tutta la normativa relativa all’inquinamento acustico, tra cui la legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, che prevede la suddivisione del territorio in classi acustiche, con associati determinati livelli massimi di rumore. Di conseguenza, è sempre importante far riferimento anche alla normativa comunale locale. Isolare acusticamente un giardino Per quanto finora si sia parlato di barriere antirumore di una certa dimensione e principalmente facenti parti delle stesse opere di infrastrutture per i trasporti, la costruzione di barriere può avvenire in molti altri contesti. Un esempio frequente è quello che nasce dall’esigenza di proteggere dal rumore i giardini e le terrazze privati, la cui godibilità spesso è compromessa proprio da suoni indesiderati. Per isolare acusticamente un giardino o una terrazza, pertanto, è importante, prima di tutto, valutare attentamente la situazione e comprendere quali sono le sorgenti sonore fonte del rumore e la loro localizzazione. Proprio in base a queste informazioni, infatti, è possibile valutare dove posizionare e come realizzare la barriera antirumore. Il consiglio, soprattutto in caso di problemi particolarmente significativi, è quello di affidarsi a tecnici competenti. Per l’isolamento, comunque, si può optare per soluzioni quali l’installazione di pannelli fonoisolanti, disponibili sul mercato in formati differenti e in materiali come il legno, che li rende gradevoli anche alla vista e coerenti con il contesto. In alternativa, c’è la possibilità di realizzare dei “muri” verdi naturali, che allo stesso tempo sono anche giardini verticali che arredano lo spazio esterno. In conclusione, optare per materiali naturali o pannelli che abbiano anche un certo valore estetico è sicuramente preferibile nel caso di un intervento in ambienti come giardini o terrazze. In ogni caso, vi sono aziende specializzate nella realizzazione di questi manufatti, che offrono anche supporto tecnico per la valutazione della miglior soluzione. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento