Nei musei

L’architettura del museo non può che essere classica, possibilmente distante e attenta nei confronti della storia e della geografia.

La stessa rampa di Lloyd Wright s’immobilizza di colpo.

Nascono dal soffitto invisibili e favolose macchine di controllo, accessibili dalle botole e dalle scale antincendio, coperte da polvere e ragnatele, dai ponti di servizio, macchine che sembrano dire alla luce e al sole: “ferma, entra in punta di piedi, silenzio, quello che illumini ha resistito alla tua violenza, al tuo percorso di monotona novità, troppo velocemente ha osato resisterti e ancora pretende di resistere.
Sii benevola nei confronti di quello che gli uomini fanno con le loro mani e che nasce da te, adorandoti e immobilizzando la tua impazienza.
Fa sì che gli uomini si possano muovere serenamente in questi spazi, dimenticandoti, imperturbabile
viaggiatrice, che crei e uccidi senza malignità né bontà.”

Così è l’architettura dei musei, idealmente senza pareti, senza porte né finestre, nemmeno tutte queste evidenti difese, pensate e ripetute; musei che raccolgono quello che una volta si trovava nei palazzi, nelle chiese o nelle capanne o nelle soffitte, coperto di gloria o di polvere, piegato sotto al materasso di un pagliericcio, che ora silenziosamente mi osserva sotto una luce indifferente a tutto il resto, che si muove intorno.

Àlvaro Siza

Àlvaro Joaquim de Melo Siza Vieira nasce a Matosinhos (Portogallo) nel 1933. Studia architettura presso la Escola Superior de Belas Artes di Porto tra il 1949 ed il 1955.
Insegna all’ESBAP tra il 1966 ed il 1969, rientrando come Professore di Costruzioni nel 1976. È stato Professore presso l’Ecole Poliytechnique Fédéral di Losanna, la University of Pennsylvania, la Escola de Los Andes a Bogotà, la Graduate School of Design della Harvard University come “Kenzo Tange Visiting Professor” e insegna presso la Facoltà di Architettura di
Porto. Esercita la professione nella città di Porto.
È membro dell’American Institute of Arts and Science e “Honorary Fellow” del Royal Institute of British Architects. Ha ricevuto la Laurea “Honoris Causa” da parte dell’Università di
Valencia, dall’Ecole Poliytechnique Fédéral di Losanna, dall’Università di Palermo, dall’Università Menenez Pelayo, dall’Università Nazionale di Ingegneria di Lima, dall’Università di Coimbra e dall’Universidade Lusìada.

Tratto dal convegno internazionale “Luce e Architettura”, oganizzato dall’AIDI
 
Fonte: www.infobuild.it

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