Il Giardino del Gigante

Il progetto del “Giardino del Gigante” a Cento, in provincia di Ferrara, ha preso spunto dall’esistenza di un’ampia area destinata a verde pubblico e collocata tra un nuovo grande complesso residenziale e commerciale, e il principale polo scolastico della città.
Questo spazio pubblico, destinato a funzioni ricreative e di servizio per un’ampia fascia di cittadini (dalle famiglie con bambini, agli studenti e agli anziani, fino ai visitatori esterni), è diventato, anche grazie alla sponsorizzazione e all’utilizzo dei prodotti Mapei, una vera e propria opera d’arte ambientale.
Ideato e realizzato dall’artista Marco Pellizzola, il parco nasce come luogo magico e suggestivo, in cui la progettazione del paesaggio e gli elementi scultorei di arredo (concepiti come pezzi unici) sono correlati per creare – attraverso la sinergia di arte e natura – un luogo di contemplazione e di svago ricreativo. Tutto ciò in osmosi con la natura caratteristica della zona della pianura padana, come un’oasi fantastica all’interno dell’attuale contesto urbano.
Il soggetto è una rivisitazione in chiave fantastica di alcuni elementi naturali caratteristici della pianura come, per esempio, una foglia, una lucertola, i merli, un serpente, le costellazioni celesti.
Le gigantesche dimensioni di tutti questi elementi, resi favolosi proprio da questo voluto ingrandimento, rendono tali strutture vivibili e percorribili.
Sculture che sono anche giochi, zone di sosta e luoghi di aggregazione all’interno di un giardino paesaggistico articolato in funzione della loro presenza, per garantire una visione armonica di arte e natura.
Anche le luci del giardino e la pista ciclabile di circa un chilometro che lo attraversa, sono state disegnate in relazione alle opere: i pilastri di sostegno per i fari hanno diversi colori e diverse altezze in sintonia con le strutture disposte ai lati e i lampioni, pali alti con gabbie luminose, sono oggetti/scultura che consentono all’illuminazione notturna di essere funzionale a un utilizzo scenografico del parco.
La tecnica principale per l’esecuzione degli elementi plastici è il mosaico ceramico “alla Gaudì”, linguaggio decorativo di straordinaria efficacia cromatica, poco diffuso nella zona e tuttavia applicabile a molti dei materiali prodotti dalle grandi aziende ceramiche del territorio.
Inoltre, quella del Giardino è stata una grande occasione per dar vita a un percorso didattico e a un corso di formazione sulla posa del mosaico ceramico.
Nel 2003, l’assessore alla cultura di Cento, Paola Morselli, ha promosso un laboratorio sulla tecnica del mosaico ceramico coinvolgendo gli alunni delle scuole elementari e medie della città.
I bambini, per un mese sono stati direttamente coinvolti nella realizzazione dell’opera e hanno disegnato e poi incollato le piastrelle satinate in ceramica, sotto la supervisione dell’artista Pellizzola.
Ma non solo.
Questa opportunità di conoscere e diffondere una tanto particolare tecnica operativa, ha promosso anche l’attivazione di un corso di formazione professionale: “Tecnico specialista nella posatura del mosaico ceramico tradizionale e d’arte”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Il Giardino del Gigante è quasi interamente completato.
Iniziati nel 2001, nella primavera del 2006 i lavori si sono definitivamente conclusi: si è trattato di un’opera in progress che è stata aperta al pubblico man mano che le varie sezioni venivano concluse.
Il contributo di Mapei è stato considerevole e i prodotti per la ceramica che sono stati utilizzati hanno, nel corso dei lavori, dimostrato la loro durabilità ed efficacia.

L’utilizzo dei prodotti Mapei nel cantiere del Parco d’Arte “Il Giardino del Gigante”
Probabilmente ogni deposito di materiale edile è un contenitore di possibili sculture o meglio, di oggetti che adeguatamente modificati, possono avere un’altra funzione,molto diversa da quella per cui sono stati progettati.
Per questo motivo, tutte le volte che mi sono trovato all’interno di uno di questi depositi, non riuscivo a fare altro che immaginare che un tubo di cemento di grandi dimensioni, con un adeguato ritocco, avrebbe potuto diventare una poltrona,oppure un frammento di tronco d’albero, all’interno del quale potersi sedere.
Partendo da queste supposizioni sono nati i primi reali oggetti rivestiti di mosaico ceramico, che oggi sono diventati parte del Giardino del Gigante, grande parco tematico che ho progettato, e che è in via di ultimazione a Cento.
Usare manufatti già esistenti è anche più economico che realizzarli ex novo.
Un tubo di cemento di 100 cm di diametro tagliato verticalmente e orizzontalmente, assume già la struttura di una seduta.
Poi con tondini di ferro, trapano, rete metallica e una saldatrice si riesce facilmente a darle la forma desiderata.
Il ferro, innestato nel cemento e ancorato con resina chimica, può essere piegato e saldato; manipolando adeguatamente la rete metallica si ottiene la forma desiderata, poi si riempiono gli spazi vuoti tra il tondino di ferro e la rete con poliuretano espanso, per rendere più leggera la struttura e per vedere rapidamente la figura prendere corpo.
Appena il poliuretano si è asciugato lo si ricopre con uno strato di cemento, quindi il cemento viene rifinito con più strati dell’adesivo KERAFLEX* grigio, che ha un forte potere aggrappante, facendo da legante tra il manufatto di cemento originale e quello modificato.
KERAFLEX*, impastato con poca acqua, si può plasmare a più strati fino a ottenere finiture molto particolareggiate.
Prima che l’adesivo asciughi, con una spugna umida si leviga la superficie e si ottiene un supporto adatto alla posa del mosaico. Alcune di queste strutture, rifinite esternamente solo con l’adesivo KERAFLEX* grigio, sono rimaste all’esterno per un intero anno, subendo sbalzi di temperatura da +35 a -15°C e, pur non essendo ancora ricoperte di mosaico, non hanno subito nessuna modifica di superficie.
Dopo queste lavorazioni l’oggetto è pronto per la posa delle tessere di mosaico ceramico.
Per la posatura abbiamo usato l’adesivo KERAFLEX* bianco, ottimo per le sue qualità aggrappanti e antiscivolo e che, avendo una colorazione chiara, riesce a rendere sul supporto grigio un’idea abbastanza precisa di come spaziare le fughe.
Anche in questo caso, dopo la posatura, alcune strutture sono rimaste all’aperto senza la stuccatura per un anno intero, e la loro adesione è stata perfetta, nessuna tessera si è staccata, anche cercando di forzare il distacco; questo mi ha fatto molto piacere perché alcuni operatori edili erano molto scettici sulla tenuta delle tessere senza lo stucco.
La stuccatura è la finitura di tutto il lavoro, è l’elemento che consente la definizione dell’immagine.
La scelta del colore dello stucco è molto importante per dare risalto cromatico all’opera e con ULTRACOLOR* di Mapei sono riuscito nel mio intento di creare contrasti e passaggi graduali che valorizzassero i colori delle tessere.
Inizialmente ho avuto un po’ di problemi perché non riuscivo a trovare la consistenza giusta per lo stucco, avendo sempre usato in passato stucchi con grana molto più grossa (di conseguenza più facili da usare), ma poi, trovato l’equilibrio di miscelazione, il lavoro è proceduto speditamente.
Mescolando i colori degli stucchi ULTRACOLOR* sono riuscito a ricavare sfumature nuove e, nella pulitura finale con l’acido, si sono verificati, nelle sovrapposizioni dei colori, degli effetti cromatici unici, inizialmente casuali, ma poi volutamente riproposti.
Molto simile all’ULTRACOLOR*, ma differente nella resa plastica, risulta, infine, il nuovo prodotto Mapei ULTRACOLOR PLUS*, che ho utilizzato per la stuccatura del laghetto: di effetto cromatico leggermente più lucido rispetto al primo, si presta particolarmente per le superfici che simulano un effetto acquatico, come in questo caso, dove la superficie è decorata con ninfee e pesci rossi su fondo azzurro.
Accanto al lavoro in cantiere, è stato possibile sperimentare i prodotti Mapei anche in occasione di una serie di laboratori didattici con i bambini delle scuole medie ed elementari di Cento.
In questo caso le tessere di mosaico ceramico sono state incollate su un supporto liscio.
Si trattava di piastrelle in monocottura ed è stato utilizzato l’adesivo KERAFLEX* bianco,dopo aver sperimentato i diversi tempi di asciugatura e la relativa tenuta.
Dalle prove effettuate abbiamo verificato che già dopo dodici ore le tessere si staccavano con difficoltà, dopo ventiquattro ore era molto più difficile, e dopo alcuni giorni non si staccavano più, se non a colpi di martello.
In complesso le caratteristiche dei prodotti Mapei si sono rivelate pienamente adeguate all’applicazione, sia per resistenza agli agenti esterni sia per le prestazioni d’uso.
Particolarmente rilevante è anche la qualità estetica degli stucchi colorati, fondamentali nella realizzazione di un’opera in cui l’impatto visivo richiede grande attenzione all’aspetto cromatico.
L’ampia gamma di colori ULTRACOLOR* ha reso possibile questo obiettivo.

I prodotti Mapei citati in questo articolo appartengono alla linea “Prodotti per ceramica e materiali lapidei”.
Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004 ed EN 13888.
Keraflex (C2TE): adesivo cementizio ad alte prestazioni a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, per piastrelle in ceramica e materiale lapideo.
Ultracolor (CG2): malta per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a presa e indurimento rapido, disponibile in 26 colori; non produce efflorescenze.
Questo prodotto è ora sostituito da Ultracolor Plus.
Ultracolor Plus (CG2): malta ad alte prestazioni antiefflorescenze, per la stuccatura di fughe da 2 a 20 mm, a presa e asciugamento rapido, idrorepellente con DropEffect e antimuffa con tecnologia BioBlock.

Scheda tecnica
Il Giardino del Gigante, Cento (Fe)
Intervento: posa di rivestimento in mosaico ceramico
Anno di intervento: 2001-2005 (in fase di ultimazione)
Promotore: Comune di Cento
Progetto artistico: Prof. Marco Pellizzola
Direzione lavori: Prof. Marco Pellizzola
Impresa esecutrice: Martinelli Costruzioni S.p.A.
Posatori: Allievi del Prof. Marco Pellizzola
Rivenditore Mapei: S.I.L.L.A.Cento (Fe)
Coordinamento Mapei: Gian Paolo Grillenzoni

Per ulteriori informazioni sui prodotti Mapei
www.mapei.it



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