Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Frits van Dongen (dello Studio de Architekten Cie.) ama definirsi un modesto artigiano, ma la nuova scuola di musica di Amsterdam si aggiunge all’elenco dei suoi capolavori. Il “pianissimo” della quercia rossa (Red Oak) americana, declinata in diverse applicazioni che utilizzano per lo più legno con certificazione FSC, irrompe nel “fortissimo” di cemento, acciaio e vetro. Facendo correre lo sguardo sull’acqua dal Prins Hendrikkade all’Oosterdok, l’occhio cade immediatamente sulla nuova Scuola di musica di Amsterdam, più piccola e compatta dell’imponente Biblioteca civica che fa bella mostra di sé lì accanto. L’edificio è parte del piano di sviluppo dell’Eastern dock di Amsterdam, concepito da Erick van Egeraat, la cui realizzazione è affidata ad un gruppo di dodici architetti di fama internazionale. L’urbanizzazione comprenderà anche edifici ad uso abitativo, uffici, alberghi e negozi. Tornando alla Scuola di musica, ilsoffitto della parte ribassata dell’ingresso e dei piccoli bovindo introduce alla specie di legno più utilizzata nell’intero edificio: la quercia rossa americana. La quercia rossa ritorna ovunque – in soffitti, pareti, pavimenti, scale, mobili, porte e infissi interni delle finestre – per raggiungere l’apoteosi nel foyer, il cuore delle sale da concerto, dove domina rivestendo immense superfici di soffitti alti e ribassati, nel mezzanino, su pavimenti e gradinate. Il connubio con il vetro delle pareti esterne, l’acciaio delle scale, il cemento dei muri e delle straordinarie colonne (diritte, diagonali, asimmetriche e a V) costituisce un modello di umanizzazione del progetto strutturale. La scelta di usare tanto legno risponde per van Dongen a un’esigenza formale: l’estetica dell’edificio deve esprimere il calore trasmesso dalla musica. L’architetto aveva sempre pensato alla quercia come a un legno classico e strutturale, un’idea che ha messo alla prova mentre lavorava alla creazione di una scala sospesa per la propria casa. “Ho pensato all’acciaio, ma anche alla quercia. Dovrebbe essere forte abbastanza, mi sono detto. Così ora la scala è una sequenza di alzate e gradini in laminato di quercia uniti gli uni agli altri da chiodi invisibili in acciaio. Una meraviglia! È così che ho imparato ad apprezzare le potenzialità del materiale”. Da qui, la scelta della quercia anche per la scuola di musica: van Dogen era alla ricerca di un tipo particolare di quercia che potesse essere utilizzata ovunque senza alcun trattamento, in armonia con l’atmosfera concreta e accogliente dell’area – come ha fatto anche in seguito per il Muziekgebouw aan ‘t IJ con i pavimenti non trattati in cumaru – ma anche con lo spirito dei caffè francesi e spagnoli. ‘Adoro questi pavimenti segnati dal tempo, che richiedono come sola manutenzione una passata di straccio. Anche a casa ho un pavimento simile’. Secondo l’architetto, le tavole irregolari da 9 x 90 mm che rivestono quasi interamente i pavimenti del Playing Heart, cuore vibrante dell’edificio, sono ancora più belle perché al naturale. ‘La perfezione è nell’irregolarità’. La scelta è caduta, fra i tanti campioni esaminati, sulla quercia rossa americana in quanto più caratteristica. Alcune applicazioni, come i pavimenti, non devono essere raffinate ma robuste, trattandosi di un edificio scolastico la cui natura pubblica trova già espressione nell’esuberanza del vetro trasparente. Effetto a sorpresa, le differenze di colore fra le diverse realizzazioni in quercia rossa, dovute al ricorso a più fornitori ma anche all’uso di legno sia naturale che trattato. Il pavimento del foyer, non trattato, contrasta così con le ampie e rifinite superfici del soffitto e delle pareti, sottoposte a trattamento ignifugo e quindi oleate, che oggi sfoggiano una bellissima tonalità rosso-marrone. E a partire dal quinto piano la quercia rossa domina incontrastata: nelle pareti interne degli studi di musica, nelle aule che si aprono sui corridoi con finestre alte fino al soffitto dagli infissi laccati, o ancora nelle doppie porte acustiche in impiallacciato di rovere rosso e nei corridoi. American Hardwood Export Council (AHEC) L’AHEC è l’associazione che rappresenta a livello internazionale l’industria statunitense del legno duro. L’AHEC concentra la sua attività nel fornire ad architetti, designer, prescrittori e utilizzatori finali informazioni tecniche sulla varietà di specie, prodotti e fonti di approvvigionamento dei legni duri americani. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto