Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
In occasione del Made 2012 abbiamo incontrato Giovanni Scaglia, Sales Manager Distribution Sud Europa e Africa Sub Sahariana di Flir Systems, azienda leader nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di termocamere ad infrarossi per un’ampia gamma di applicazioni. Qual è il punto di forza di Flir Systems? Intanto le termo camere di Flir si avvalgono di una tecnologia all’avanguardia, capace di rilevare la radiazione nello spettro dell’infrarosso, cioè il calore. Sulla base delle differenze di temperature rilevate le termocamere riescono a creare un’immagine nitida. Inoltre noi facciamo integrazione verticale di tutte le componenti: dalla tecnologia ai rilevatori, dall’elettronica alle lenti. Flir è l’unica azienda al mondo che produce termocamere ad infrarossi in grado di fornire 10 anni di garanzia sul sensore, che è la parte più costosa della telecamera, questo perché siamo gli unici a produrre anche il sensore. Inoltre abbiamo creato una rete di assistenza tecnica con filiali dislocate in tutto il mondo, in grado di garantire il miglior servizio possibile di supporto post vendita. Quali sono i vantaggi nell’utilizzare le termocamere nel settore delle costruzioni? Prima di tutto l’uso dell’infrarosso permette di accelerare il processo di analisi, grazie alla capacità di individuare con precisione una perdita di energia, permettendo di circoscrivere le ispezioni alle sole aree interessate e garantendo l’integrità strutturale e ambientale per le ispezioni degli edifici. Le termocamere Flir consentono inoltre di eseguire riparazioni in modo rapido, sicuro ed economico: si riduce infatti al minimo la necessità di smontaggi negli edifici. Avete presentato delle novità al Made? Abbiamo recentemente lanciato dei nuovi prodotti, in particolare il modello T400, una nuova termocamera che è anche una novità assoluta per la gamma Flir. Si tratta di uno strumento di fascia intermedia che si propone come “entry level” per l’operatore termografico professionale. Ha un rapporto prezzo prestazioni particolarmente interessante, consente all’aspirante professionista di accedere a questa tecnologia con un investimento ragionevolmente contenuto, senza rinunciare a quelle che sono le performance che Flir garantisce. Si caratterizza per la perfetta ergonomia, ottime prestazioni e diverse interfacce di comunicazione. State sviluppando altri prodotti per il 2013? Certamente, Flir non si ferma mai, è un’azienda che ogni anno introduce nuovi prodotti. Presenteremo già nella prima parte del 2013 nuove soluzioni, capaci di rendere le ispezioni termografiche ancora più rapide ed efficienti. Per il futuro comunque Flir ha intenzione di investire sempre di più per andare a coprire anche il mercato consumer, oltre che il B2B sul quale siamo specializzati. Per il tipo di prodotto che propone, Flir è particolarmente attenta ai temi del risparmio energetico Assolutamente, nel futuro il mondo dell’edilizia per cercare nuove opportunità deve obbligatoriamente guardare non tanto alle nuove costruzioni ma a ristrutturazioni e manutenzione del costruito. Lo chiedono anche le normative europee. I nostri prodotti rispondono perfettamente alle nuove esigenze. Noi ci muoviamo infatti nel campo dell’isolamento termico ma anche in quello della verifica degli impianti elettrici, fotovoltaici. La termografia si può utilizzare in modo flessibile in diversi ambiti. Crescendo il settore delle ristrutturazioni, aumentano anche le opportunità per i professionisti di poter utilizzare i nostri strumenti. In particolare in campo edile in quale settore le vostre tecnologie sono maggiormente utilizzate? In questo momento specifico di congiuntura economica la ricerca perdite di acqua è il settore in cui c’è più domanda. Le spiego anche perché: quando si ha una perdita da un tubo bisogna ripararla, non si può rimandare. La nostra è una tecnologia innovativa che inizia ad essere affermata e consolidata, ma deve ancora essere scoperta in gran parte del potenziale mercato. I nuovi potenziali clienti sono spinti a fare questo investimento quando si trovano di fronte al cliente che gli chiede di trovare la perdita velocemente: piuttosto che tirare su tutto il pavimento, la termografia ti permette di localizzare in maniera direi chirurgica la perdita. Lei dice che si tratta di una tecnologia ancora molto da scoprire in Italia, come mai? In generale si tratta di una lentezza italiana ma anche sud europea, nei paesi nordici sono molto più avanti, la penetrazione di questa tecnologia nel mercato è assolutamente maggiore. Abbiamo fatto una ricerca che ha evidenziato che, facendo un rapporto tra numero di macchine vendute e popolazione, la penetrazione dei nostri prodotti nel nord Europa è circa il doppio del sud Europa. Quindi quali sano i paesi più importanti per voi? Germania, i paesi scandinavi e UK. Voi fate formazione con i professionisti? Assolutamente sì. Abbiamo una struttura dedicata che si chiama ITC, Infrared Training Center. E’ una struttura che afferisce a Flir ma è indipendente ed è dedicata alla formazione. Organizziamo corsi e seminari e facciamo formazione su richiesta presso le aziende. Abbiamo delle partnership anche con le Università, con i Centri di ricerca, come il CNR e con alcune associazioni. Per esempio collaboriamo con Anit, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico. Con Anit, TEP e Caparol, azienda specializzata nell’isolamento termico, abbiamo realizzato uno studio “Diagnostica IR dei sistemi a cappotto” proprio per ispezionare e verificare la corretta posa dei cappotti sugli edifici. Negli ultimi anni infatti il sistema a cappotto è uno dei metodi più diffusi per l’isolamento termico degli edifici di nuova costruzione (50%) e per quelli esistenti e purtroppo le regole di buona posa non sono state sempre seguite da tutti gli operatori – installatori. Lo studio è nato proprio dalla necessità di soffermarsi sul problema del riconoscimento di anomalie del sistema a cappotto posato e sulla possibilità di verificare la corretta posa del sistema. Sulla base delle premesse si è realizzato uno studio che ha visto la collaborazione di CAPAROL, FLIR Systems e TEP nel quale i vari soggetti hanno operato nel rispetto delle proprie competenze al fine di sviscerare la problematica dell’indagine termografica sul cappotto ai fini della diagnostica e della verifica. Caparol ha prodotto i casi di studio di sistemi a cappotto da analizzare con indagini termografiche per mezzo di una campagna di misure che ha portato ad esempi positivi e negativi e rappresentativi delle diverse problematiche che si sono sviluppate nel corso degli anni. Flir Systems ha reso disponibile il proprio know how sull’impiego delle termocamere per definire i requisiti minimi per poter ottenere immagini adeguate alle valutazioni da realizzare. Tep ha seguito il coordinamento scientifico, la realizzazione della campagna di misure e la rielaborazione dei dati alla base dello studio. E’ possibile richiedere una copia dello studio? Assolutamente sì. Scarica una copia gratuita del manuale “Diagnostica IR dei sistemi a cappotto” Giovanni Scaglia, Sales Manager Distribution Sud Europa e Africa Sub Sahariana di Flir Systems Nuove FLIR Serie T400bx Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento