Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Intervento tutto made in Italy, quello che ha portato al recupero del relitto incagliato all’isola del Giglio. «Un’operazione di altissima ingegneria e di straordinaria capacità operativa, che dà lustro all’Italia, ai suoi progettisti e a tutti quanti hanno tradotto in realtà questa difficile sfida». Italcementi si congratula per il recupero della Costa Concordia, nel giorno in cui la professionalità e il know-how italiani hanno permesso di rimettere in asse la nave dando così il via alle operazioni di recupero dello scafo e di ripristino dell’area. Al successo dell’operazione ha contribuito anche l’azienda bergamasca, attraverso tre avanzate soluzioni nel campo dei materiali per le costruzioni. In occasione dei lavori di preparazione del fondale, Italcementi ha fornito oltre 18.000 tonnellate di prodotti con performance specifiche: Ultracem, un prodotto ad alte prestazioni meccaniche; Termocem, un cemento “puro”, senza additivi, le cui caratteristiche consentono di fare presa alle basse temperature tipiche dei fondali marini; infine Plastocem, una malta cementizia con caratteristiche elastiche tali da permettere che la nave si appoggiasse sulla piattaforma. I prodotti sono stati utilizzati per la realizzazione dei “cuscini” sottomarini sui quali si è adagiata la nave durante la fase di recupero e che, una volta completate le operazioni, saranno rimossi. I prodotti e le specifiche performance, prima di essere mandati sull’Isola del Giglio, sono stati sperimentati e testati presso i.lab, il nuovo centro ricerche di Italcementi che sorge nell’area del KilometroRosso a Bergamo, “capitale dell’innovazione” nel settore dei materiali per le costruzioni. Per il recupero della Costa Concordia,18.000 tonnellate di cementi speciali 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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