Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Può sembrare banale, ma non è ancora noto a tutti, che l’isolamento acustico di una facciata dipenda in gran parte dal serramento. Soprattutto nelle residenze, dove i limiti di facciata sono meno stringenti, la parte opaca ha prestazioni più che sufficienti a raggiungere l’obiettivo previsto, mentre il serramento rappresenta l’elemento critico del sistema. Oltre al serramento però tutti i componenti della facciata influiscono sull’isolamento ed è sufficiente che uno solo abbia scarse prestazioni che l’intera partizione risulti compromessa. Indice: Il progettista, il direttore lavori e l’impresa: gli attori coinvolti Isolamento acustico di facciata in teoria Isolamento acustico di facciata in pratica Diagnosi acustica Ripristino dell’isolamento Conclusione Allora non basta scegliere il serramento con il “giusto” potere fonoisolante ma è necessario preoccuparsi delle prestazioni di tutti i componenti: cassonetti, bocchette d’aria, ecc. Anche con queste complicazioni, progettare l’isolamento di una facciata è relativamente semplice, i serramenti e i cassonetti avranno la loro prestazione espressa con il potere fonoisolante Rw e i piccoli elementi con l’isolamento acustico normalizzato del piccolo elemento Dnew, tutti dati certificati da laboratorio. Ma la realtà di cantiere è ben diversa dal mondo ideale della progettazione e può accadere che componenti con prestazioni buone (come da richiesta del progettista acustico) portino alla fine dell’opera ad un collaudo negativo! Il problema spesso si nasconde tra serramento e muratura, sotto al coprifilo, nell’intercapedine tra falso telaio e controtelaio (o controtelaio e muratura), che troppe volte viene riempita con materiali inadeguati. Questo dettaglio a conti fatti si traduce in una perdita d’isolamento che può arrivare a parecchi dB. Non c’è dubbio poi che più ci si spinge verso prestazioni elevate (uffici, ospedali e scuole) maggiore è l’influenza delle fughe sull’isolamento acustico di una facciata. La scelta del materiale di riempimento e la modalità di posa diventano via via più imprescindibili, come la consapevolezza del problema da parte dei professionisti e tecnici coinvolti. Il progettista, il direttore lavori e l’impresa: gli attori coinvolti Le valutazioni da effettuarsi all’inizio del processo progettuale, sono un primo approccio per cercare un’edificazione consapevole e minimizzare i problemi e le difficoltà che ordinariamente si riscontrano durante la costruzione. Per cominciare, la valutazione dell’intorno immediato e dei diversi affacci del sito, oggetto di intervento, possono aiutare a limitare i problemi di confort acustico. A seguire risulta importante lo studio dei dettagli costruttivi con materiali e metodologie di posa, da rappresentare in tavole esecutive facilmente interpretabili dagli operatori dell’impresa, perché se è vero che ci sono capi squadra e responsabili per seguire la corretta posa a regola d’arte, molto spesso, dopo la spiegazione del direttore lavori al capo squadra delle corrette metodologie di posa, il vero esecutore risulta un individuo terzo a cui è stato spiegato velocemente come eseguire il lavoro. In queste condizioni sicuramente l’esecuzione non verrà eseguita alla perfezione, questo non per negligenza ma per semplice economia di cantiere, soprattutto in momenti socio economici come questi. La realizzazione quindi di dettagli grafici dedicati a chi esegue il lavoro porta a maggior garanzia del risultato finale. Ovviamente anche la scelta dei materiali adeguati è importante e spesso prendersi un margine di sicurezza nelle scelte di progettazione equivale ad aver un buon salvagente in caso di imprecisioni di esecuzione e posa. Isolamento acustico di facciata in teoria L’isolamento acustico di facciata si progetta con le norme UNI EN 12354-3 e UNI TR 11175, che in funzione del volume dell’ambiente, della superficie netta di ogni componente e della relativa prestazione (Rw o Dnew) permettono di calcolare in via previsionale il D2mnTw, Indice di isolamento acustico normalizzato di Facciata. Nel dettaglio, la prestazione di pareti, serramenti e cassonetti è espressa con il Potere Fonoisolante Rw [dB], è calcolata o ricavata da laboratorio per la parete, e necessariamente ricavata da prova di laboratorio per il serramento. La prestazione invece di tutti i componenti definiti come “piccoli elementi” è espressa con l’Indice di isolamento normalizzato Dnew [dB] ed è anche questa ricavata da prova in laboratorio. I piccoli elementi e la relativa prova di laboratorio vengono definiti come elementi di superficie inferiore a 1 m2 dalla UNI EN ISO 10140-2:2010 (che ha sostituito la UNI EN 20140-10). Molto utile risulta, al progettista acustico e non, la possibilità di effettuare un calcolo inverso per definire la prestazione minima del serramento a partire dalla prestazione e la geometria degli altri componenti. La figura 1 mostra la schermata del software Echo per il calcolo del Rw minimo serramenti: Fig. 1 – Calcolo inverso dei serramenti con Echo 7.1 Isolamento acustico di facciata in pratica Nella procedura di calcolo, prevista in progettazione, la trasmissione sonora attraverso i giunti e le tenute tra gli elementi (fughe) è considerata compresa nei dati di laboratorio complessivi relativi al serramento (leggi Rw) e quindi non è valutata separatamente. Nel caso però si riconosca la differenza tra posa in laboratorio e posa in opera, è previsto dalla norma una procedura per stimare l’influenza della fuga espressa con il parametro Rs (potere fonoisolante per unità di lunghezza dell’intercapedine). Purtroppo però non si dispone ancora di un metodo di misurazione normalizzato per determinare tale grandezza in laboratorio. Di conseguenza, molto spesso, l’influenza della fuga è lasciata al caso, come le modalità di posa e il materiale utilizzato per la sigillatura. Si riporta, a titolo esemplificativo, il report di una misurazione di facciata in un cantiere a Nord di Milano in cui si è riscontrato un isolamento di facciata D2mnTw lontano dall’obiettivo progettuale e dove a seguito di una diagnosi acustica è stato possibile intervenire e ripristinare l’isolamento. La figura 2 mostra la pianta dell’ambiente collaudato Fig. 2 – soggiorno dell’appartamento coinvolto nella misura La figura 3 mostra la facciata dall’interno Fig. 3 – facciata collaudata vista dall’interno Il progetto prevedeva: Volume ambiente – V=71.5 m3 Superficie netta parete perimetrale – Sparete=6.6m2 Parete perimetrale – Rw=47 dB Superficie serramento – Sserr=6m2 Serramento – Rw=39 dB Cassonetto – Rw=42dB Da cui si può ricavare l’isolamento da progetto D2mntw=42dB La verifica fonometrica invece ha restituito il seguente risultato – D2mnTw = 35 dB La verifica ha quindi dato un risultato inferiore alle attese, il report di figura 4 permette di individuare per cominciare le bande di frequenza interessate dal difetto di isolamento. Fig. 4 – Report verifica fonometrica La misura sopra mostra un tipico andamento di una facciata con buon isolamento, affetta però da difetti puntuali. Nel caso specifico grazie alla valutazione in frequenza è possibile individuare un “buco” di isolamento tra le frequenze 1000 Hz e 3150 Hz (evidenziato sopra). Questo difetto è in grado di compromettere tutta la misura, come si evince dal report di figura 4, dove la linea tratteggiata, che rappresenta la misura, è di molto inferiore alla linea continua di riferimento, che ne rappresenta la media pesata. Per approfondire la procedura di pesatura si rimanda alla norma UNI EN ISO 717 parte 1. Diagnosi acustica I difetti di cui si parla al punto precedente sono, o prestazioni insufficienti di alcuni elementi o ponti acustici tra elementi o tra parti di essi. Per indagare la presenza di ponti acustici è stato utilizzato il metodo di misura in campo vicino, metodo qualitativo che consiste nell’utilizzo del fonometro all’interno dell’ambiente abitativo. La misura è eseguita in prossimità dell’elemento da indagare con sorgente di rumore attiva all’esterno. In presenza di ponti acustici significativi, questo metodo evidenzia un innalzamento dei livelli di pressione sonora locali in prossimità del difetto, che risultano maggiori dei livelli sonori medi interni. Tale metodo è molto utile per confrontare diversi ponti acustici e individuare la priorità d’intervento. Non è adatto a quantificare l’entità del difetto o i suoi effetti ai livelli medi perché ogni misura è parzialmente influenzata dagli elementi circostanti. In presenza però di nette differenze ci si può avvicinare alla determinazione delle prestazioni di un singolo elemento. Ci si aspetta di trovare la causa del difetto sopra in corrispondenza della fuga del serramento. La figura 5 riporta il dettaglio di sigillatura della fuga. Il materiale utilizzato non ha certificazioni acustiche e lo spessore della fuga arriva a misurare 2 cm. Figura 5 – sigillatura delle fughe Le misurazioni in campo vicino riportate nel grafico in figura 6, indagano proprio questo punto debole rispetto alla parete, ed evidenziano i livelli sonori misurati. Figura 6 – misure in campo vicino Nel grafico sopra le linee tratteggiate mostrano i livelli sonori in prossimità delle fughe, mentre la linea continua in prossimità della parete. Come premesso non è possibile ricavare quanti dB di isolamento possono essere imputati a ciascun elemento, ma è possibile e molto utile individuare secondo una scala di priorità tutti gli elementi deboli. In questo caso i livelli sonori in prossimità delle fughe sono nettamente più alti del livello sonoro misurato in prossimità della parete e soprattutto concentrati ad alte frequenze, in accordo con il “buco” di isolamento individuato nel report del grafico in figura 4. Ripristino dell’isolamento Individuato il problema l’intervento di ripristino è stato molto semplice, ovvero curare la sigillatura esterna per assicurare la tenuta del serramento e sostituire la schiuma poliuretanica presente con una ad elevato potere fonoisolante certificato, appositamente studiata per la sigillatura dei serramenti. Dopo tale intervento è stata ripetuta, dallo stesso operatore e con la stessa strumentazione, la misure dell’indice di isolamento acustico di facciata D2mnTw. La figura 7 ne mostra il report. Figura 7 – Report verifica fonometrica dopo l’intervento L’isolamento di facciata è aumentato complessivamente di 5 dB, arrivando al limite legislativo. Anche l’entità del “buco” di isolamento si è ridotto ed è meno concentrato. Questa misura conferma che le valutazioni fatte in diagnosi erano corrette e il materiale di sigillatura della fuga non era idoneo a tale scopo ovvero non assicurava un sufficiente potere fonoisolante. La figura 8 mostra il confronto tra misure prima e dopo l’intervento di ripristino della sigillatura. L’incremento maggiore è proprio in corrispondenza del difetto individuato nella figura 4, coerentemente con quanto scoperto dalla diagnosi in figura 6. Il buco di isolamento alle alte frequenze si è ridotto notevolmente con incrementi di quasi 10 dB. Mentre il guadagno nelle restanti bande di frequenza è poco significativo. Figura 8 – confronto tra misure prima e dopo l’intervento Conclusione Già in fase progettuale è importante prendere in considerazione le modalità di posa degli elementi in facciata. Molto utile risulta la realizzazione di dettagli esecutivi facilmente interpretabili dagli operatori dell’impresa ovvero da chi eseguirà praticamente il lavoro. L’isolamento di facciata può essere interamente compromesso da una sigillatura delle fughe realizzata con materiali non idonei. I materiali per la sigillatura devono possedere un buon potere fonoisolante, meglio se certificato in un laboratorio. Ricordiamoci infine che l’isolamento acustico di facciata, soprattutto in zone rumorose, può incidere in modo significativo sulla qualità della vita e che senza la cooperazione di tutti gli operatori difficilmente raggiungerà prestazioni accettabili. __________________________________________________ *Socio ANIT Architetto Studio associato EF in Origgio (VA) **staff ANIT Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento