Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
La rigidezza del solaio è un prerequisito essenziale per la sicurezza degli edifici: la funzione strutturale di un solaio, infatti, è ciò che ne garantisce la stabilità e la corretta funzionalità. Ma cosa succede quando il solaio perde rigidezza? La sua funzione strutturale viene meno e la sicurezza dell’edificio è a rischio. Le cause che portano alla perdita di rigidezza del solaio sono diverse, alcune sono insite nelle caratteristiche del solaio, altre derivano da fattori esterni. Cause interne al solaio Scelte di impostazione progettuale: La mancanza di una normativa di riferimento per diversi anni, ha causato la diffusione di solai snelli, in cui il rapporto tra luce di inflessione e lo spessore della parte strutturale è superiore a 1/25 (varole indicativo entro cui un solaio in laterocemento si definisce snello); questi solai sono soggetti ad eccessiva deformabilità e vibrazioni. Luci eccessive, luci ravvicinate di dimensioni diverse e l’assenza di rompitratta sono altre situazioni che provocano sollecitazioni eccessive agli elementi che costituiscono il solaio e che quindi possono causare la perdita di rigidezza. Cause esterne al solaio Degrado dei materiali: Nel corso della vita di un solaio è inevitabile che le continue sollecitazioni e gli agenti esterni possano portare al degrado dei materiali e quindi provocare una riduzione dei margini di sicurezza. L’elemento strutturale che degradandosi provoca una maggiore riduzione della rigidezza è l’armatura, che ossidandosi perde le proprie caratteristiche prestazionali originarie. Quando il solaio riduce la rigidezza e non risponde ai requisiti minimi necessari per garantire la sicurezza di un ambiente, si rende necessario ed indispensabile un intervento di rinforzo strutturale nel solaio. Un intervento che vada a migliorare il comportamento del solaio per ripristinarne le funzionalità. Il solaio rinforzato deve riacquisire la capacità di resistere ai carichi, non superando il limite della deformazione massima e redistribuendo i carichi in modo omogeneo su tutta la luce dell’impalcato. Il solaio restaurato deve essere in grado di contenere una deformazione residua e massima contenuta nei limiti nelle condizioni di carico di esercizio previste per la destinazione d’uso dell’edificio.Le alternative che il mercato ha offerto fino ad oggi sono molto invasive e onerose: ripristini che necessitano della demolizione dell’intradosso o dell’estradosso, aumentando costi e disagi per chi vive l’edificio; oppure interventi che appesantiscono la struttura orizzontale o che si appoggiano alla struttura verticale, richiedendo così nuovi calcoli e adeguamenti strutturali dell’intero impalcato. Oggi è disponibile sul mercato il controsolaio, la nuova tecnologia per rinforzare il solaio attraverso interventi agevoli e non invasivi. Il controsolaio PRETECTO® è il sistema a secco che non necessita di demolizioni e non appesantisce la struttura verticale. La soluzione che consente di intervenire anche in casi di piccole difformità, migliorando le prestazioni del solaio e consentendo di ripristinare l’uso degli ambienti. Grazie alla speciale nervatura e alle lastre fibrorinforzate, inoltre, protegge dallo sfondellamento. Il Controsolaio PRETECTO® è la soluzione multifunzionale che rigenera il solaio, migliorandone il comportamento generale, incrementandone la rigidezza flessionale e proteggendo dallo sfondellamento. La soluzione per ridare nuova vita al solaio e ripristinarne i degradi strutturali e non strutturali. Scopri di più sul controsolaio PRETECTO® Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento