Prosegue il trend positivo del mercato dei mutui immobiliari

Prosegue il trend positivo del mercato dei mutui immobiliari
Si consolida il dato positivo, previsto anche per il prossimo biennio 2016-2017 del credito alle famiglie.

Un dato già in aumento, nello scorso 2015, quando i flussi di credito al consumo registravano un aumento a doppia cifra (+13.6%), sostenuto dai finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto e moto e da quelli veicolati via carte rateali/opzione. In netta ripresa anche i prestiti personali (+14.4%), che incorporano però una parte di operazioni di rifinanziamento.
Molto bene anche per il trend del mercato dei mutui immobiliari, sia nella componente dei mutui d’acquisto (+21.3%) sia soprattutto in quella delle surroghe (+780.6%).
In lieve miglioramento la qualità del credito, sia per i mutui sia per il credito al consumo
Nei dati scritti nella trentanovesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, infatti, si legge come nel 2015 il mercato del credito alle famiglie ha confermato i segnali di ripresa già registrati nella parte finale del 2014.

L’aumento del reddito disponibile, la ripresa del mercato immobiliare e i bassi tassi di interesse applicati hanno infatti contribuito alla ripresa della domanda di credito, mentre gli interventi di politica monetaria della Bce hanno sostenuto l’offerta.
Le previsioni indicano che per il biennio 2016-2017 il credito alle famiglie continuerà a crescere grazie al miglioramento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie, che potrebbe favorire l’acquisto di beni durevoli e gli investimenti immobiliari in parte rimandati durante gli ultimi anni.
Le politiche di offerta potranno diventare più favorevoli, anche se rimarranno comunque attente al rischio e continueranno ad essere condizionate dalla mole di nuova regolamentazione e dall’incertezza che ad essa spesso si accompagna.
I mutui immobiliari
La componente dei mutui per acquisto di abitazioni, che costituisce la parte più consistente delle nuove erogazioni, fa registrare un incremento a doppia cifra (+21.3% rispetto allo stesso periodo del 2014), confermando il crescente sostegno del credito alle compravendite immobiliari.
È tuttavia la componente degli “altri mutui” a mostrare la crescita più elevata (+187.1%), per effetto dell’impennata delle surroghe (+780.6%). I mutui di surroga, che continuano a essere molto convenienti per i bassi livelli dei tassi applicati sulle nuove operazioni, arrivano a rappresentare oltre un quarto dei volumi complessivamente erogati nei primi nove mesi del 2015.
Prosegue invece il trend di leggera contrazione degli importi finanziati e delle durate contrattuali, per effetto sia dei valori di compravendita più ridotti, sia dell’aumento dell’incidenza delle surroghe. La ripartizione delle erogazioni per fasce di importo finanziato mostra una lieve ricomposizione verso le classi di valore fino a 100 mila euro (con una quota pari al 32% del totale) mentre quella per durate evidenzia un’ulteriore riduzione della quota di mutui con durata superiore a 26 anni a vantaggio dei mutui fino a 20 anni.
Inoltre, i primi nove mesi del 2015 sanciscono il “ritorno” dei mutui a tasso fisso, che arrivano a coprire quasi la metà delle erogazioni (il 46% dei flussi totali). Si conferma infine il ruolo primario del canale bancario tradizionale nel collocamento del mutuo, con il 79% dei flussi erogati. A questo riguardo, sono di fondamentale importanza il rapporto diretto banca/cliente e il servizio di consulenza che il personale di filiale è in grado di garantire nella scelta del mutuo.
L’analisi della rischiosità
Nel corso del 2015 gli indicatori di rischio del credito al consumo mostrano complessivamente una lieve riduzione rispetto alle precedenti osservazioni.
In particolare, il tasso di default (ovvero l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio nel suo complesso (quindi mutui immobiliari più credito al consumo) si è attestato a settembre 2015 al 2.2%, in lieve contrazione rispetto all’inizio del 2015.
Per il credito al consumo, il tasso di default nel corso degli ultimi trimestri si è progressivamente ridotto per attestarsi a settembre 2015 al 2.3%. In particolare, i prestiti personali vedono un significativo ridimensionamento del rischio passando nell’ultimo anno osservato dal 3.7% al 3.4%. I prestiti finalizzati mostrano invece andamenti più stabili con un tasso di default fermo all’1.5%.
La rischiosità del settore dei mutui immobiliari, invece, ha proseguito il lento ma progressivo calo iniziato ormai da diversi trimestri: a settembre 2015 il tasso di default si colloca infatti all’1.7%, livello tra i più bassi osservati negli ultimi 4 anni.
Le prospettive
Il credito complessivo alle famiglie mostrerà una maggiore crescita delle consistenze nel biennio 2016-2017. La ripresa dei flussi di mutui e credito al consumo, già evidente nel 2015, sarà gradualmente meno legata a surroghe e ricontrattazioni una volta esaurito il potenziale di crediti per cui queste operazioni risultano convenienti, fornendo così un impulso più determinante per la crescita delle consistenze.
Le previsioni relative all’andamento del credito al consumo indicano che nel biennio 2016-17, in un contesto macroeconomico in miglioramento, si consolideranno condizioni economico-finanziarie più positive per le famiglie che potrebbero consentire l’acquisto di quei beni durevoli che negli anni di crisi erano stati rinviati. Anche le condizioni di offerta del credito, in linea con migliori condizioni di funding e una maggiore solidità patrimoniale degli operatori, potrebbero contribuire a garantire un aumento dei ritmi di crescita del credito al consumo (intorno al +4% in media tra il 2016 e il 2017). Anche nel comparto dei mutui immobiliari il miglioramento delle condizioni economiche e dell’occupazione favorirà ulteriormente la crescita dei nuovi finanziamenti nell’ultima parte del 2015 e nel prossimo biennio.
Infine, nel corso del 2015 la rischiosità del comparto tenderà a stabilizzarsi sui livelli di fine 2014, beneficiando dei primi segnali di miglioramento dell’economia. Dal 2016 i tassi di sofferenza inizieranno lentamente a ridursi per arrivare nel 2017 al 3.7% nel comparto del credito al consumo e al 3.3% in quello dei mutui, favoriti oltre che dal miglioramento dei bilanci delle famiglie anche dagli effetti di coorti di finanziamento più virtuose generate negli ultimi anni grazie alla maggiore cautela nella domanda e offerta di finanziamenti.

 

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