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In un contesto decisamente suggestivo della campagna senese, quest’anno Kemper System ha realizzato un lavoro d’eccellenza per l’impermeabilizzazione della copertura dell’azienda vinicola del Castello di Ama. Si tratta di una struttura collocata in sommità ad un poggio (colle), circondata da vigneti e ulivi, costruita con l’architettura tradizionale toscana, centro d’attrazione per numerosi turisti (anche e soprattutto dall’estero), vanto del Made In Italy nel proprio settore, nonché luogo dove si produce uno dei migliori 10 vini del mondo: il Chianti. Questa best practice Kemper System ci permette di vedere in dettaglio una possibile soluzione di intervento di ristrutturazione per giardini pensili la cui preesistente impermeabilizzazione non garantisce più la tenuta all’acqua. I giardini pensili presentano spesso una geometria articolata che mal si adatta alle tradizionali impermeabilizzazioni prefabbricate come la membrana bituminosa e PVC. Le membrane impermeabilizzanti prefabbricate sviluppano al meglio le loro potenzialità su superfici piane, libere, e con buone pendenze. Quando vengono utilizzate su geometrie e dettagli complesse, vengono utilizzate al limite delle loro caratteristiche tecnologiche, e presentano spesso successive problematiche di tenuta all’acqua. Un altro punto critico delle soluzioni prefabbricate è la tenuta, nel tempo, dei sormonti tra fogli/teli prefabbricati. Se in contesti con buone pendenze la dissaldatura parziale dei sormonti non crea immediati problemi, nei contesti con ristagni d’acqua permanenti il problema diventa critico. E’ questo il caso dei giardini pensili e delle coperture piane con pessime pendenze, caso frequente nelle coperture industriali. In questi casi è preferibile orientarsi su sistemi impermeabilizzanti applicati liquidi. Questi sistemi infatti realizzano una impermeabilizzazione “in opera”, monolitica, priva di discontinuità ed in grado di adattarsi perfettamente ad ogni possibile geometria. Obiettivamente, la parte più critica e complessa, nella scelta di un sistema liquido, è la difficoltà del progettista nell’orientarsi tra soluzioni disponibili molto diverse per resine utilizzate e sistemi proposti. A complicare ulteriormente la scelta del progettista si inserisce inoltre un quadro normativo italiano ancora confuso e non adeguatamente pubblicizzato dai produttori. Si consiglia sempre di fare affidamento sulle poche armi oggi a disposizione dei progettisti per orientarsi: un sistema impermeabilizzante applicato liquido deve essere certificato CE per la destinazione d’uso di “Impermeabilizzazione Primaria” secondo le uniche norme/linee guida disponibili, le ETAG 005. All’interno dei sistemi così certificati sarà poi possibile confrontare i diversi sistemi in base alla loro “durabilità” certificata (5, 10 o 25 anni) e in base alle esigenze di spesa del committente. IL CASO SPECIFICO La geometria della superficie non è particolarmente complessa, ma la precedente impermeabilizzazione in membrana bituminosa, oltre a non aver garantito la tenuta all’acqua, è stata anche ricoperta con un massetto che ne impedisce una facile manutenzione. I progettisti si sono quindi orientati su una soluzione impermeabilizzante liquida “a vista”, capace di offrire una impermeabilizzazione continua, monolitica, di facile manutenzione. L’impermeabilizzazione è stata applicata direttamente sulla preesistente superficie in cemento. I progettisti hanno avuto cura di selezionare un sistema resinoso certificato CE secondo le ETAG 005, marcatura CE che ha come destinazione d’uso la realizzazione di impermeabilizzazioni primarie rese con impermeabilizzanti liquidi. Questo tipo di certificazione permette al contempo di ottenere le obbligatorie DoP (dichiarazioni di prestazione) per la corretta destinazione d’uso. Nello specifico è stato selezionato un sistema che offriva la massima durabilità prevista dalle certificazioni CE: 25 anni in classe W3. Il sistema doveva naturalmente essere certificato come anti radici. In questo caso la certificazione anti radici era ottenuta secondo le normative tedesche dell’FLL. Il sistema selezionato KEMPEROL V210 prevede una applicazione di circa 3.5 Kg/m 2 di resina impermeabilizzante armata con tessuto non tessuto, applicata bagnato su bagnato (quindi senza tempi di attesa tra le due mani di resina). L’applicazione viene prima realizzata su tutti i perimetri e “dettagli” della copertura, quindi viene applicata sulle parti orizzontali. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici