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Indice degli argomenti Toggle Cosa è il pavimento di resina?Le principali tipologie di resinaPavimenti di resina greenI vantaggi e gli svantaggi di un pavimento di resinaQuanto dura e come pulire un pavimento in resinaPavimento in resina – Rassegna prodottiIPM Italia – Città dei bambini e dei ragazzi di GenovaKerakoll – Cementoresina Color Collection di KerakollSpaziocontinuo® di LitokolWall2floor di Novacolor Soluzione sempre più diffusa, anche per coprire vecchie finiture ammalorate o passate di moda, il pavimento di resina si distingue per il carattere architettonico, dato da superfici continue, prive di fughe, e da palette materico-cromatiche pressoché infinite. Semplici e veloci da posare, a patto che lo si sappia fare alla perfezione, le resine si adattano ad ogni progetto e ad ogni stile di arredamento interno e oggi si presentano anche in veste assolutamente green. Cosa è il pavimento di resina? Il pavimento di resina è una superficie continua, senza fughe, realizzata con mescole sintetiche di diverse tipologie, classificabili in base alle componenti principali. Applicate generalmente a mano – con rullo o spatola – su fondo o rivestimento preesistente (anche verticale, come ad esempio su vecchie piastrelle), formano un piano compatto, solidale con il supporto sottostante. Lo strato di un pavimento di resina può essere unico, quindi a film sottile dallo spessore ridotto (maggiormente ideale per le superfici decorative verticali), oppure multistrato, che offre maggiore durezza e resistenza. Esistono poi anche prodotti autolivellanti, capaci di portare in piano un sottofondo con variazioni e difformità superficiali, al fine di ottenere un effetto finale liscio e uniforme. Anche la finitura ultima è diversificata a seconda dei prodotti e delle esigenze, oltre che del gusto, poiché un pavimento di resina può risultare lucido, opaco, texturizzato. Le principali tipologie di resina Le pavimentazioni continue possono essere realizzate con prodotti differenti, classificabili in base alle componenti base principali e dalle proprietà diversificate, da selezionare a seconda delle esigenze di progetto. Le principali sul mercato sono: resina epossidica, molto comune data la sua resistenza all’utilizzo, alle sostanze chimiche, agli sbalzi termici, è costituita da due componenti (resina e indurente) da miscelare; resina poliuretanica, maggiormente elastica e quindi più resistente alle vibrazioni e agli urti, oltre che ai raggi UV; resina acrilica, economica e semplice da applicare, poiché monocomponente, è impermeabile e resistente; resina cementizia (o microcemento), caricata con polvere di cemento (o con granuli di pietra naturale o sintetica di calibro maggiore, per un effetto “a terrazzo”) e pigmenti minerali dà un effetto molto simile a quello del calcestruzzo industriale battuto, più o meno grezzo, in pochi millimetri di spessore. Esistono poi resine speciali, adatte a progetti specifici: è il caso ad esempio di quelle addittivate con fibre diverse, che ne aumentano stabilità e prestazioni chimico-meccaniche, oppure dalle proprietà ionizzanti e purificanti dell’aria, grazie all’aggiunta di principi attivi speciali o di perossido di idrogeno con ioni d’argento. Le resine attuali sono per la maggior parte a base acqua, invece che solvente, pertanto più sicure e meno tossiche. Le emissioni di VOC sono inferiori e non richiedono particolare manutenzione successiva, ma possono avere tempo di asciugatura più lungo e a volte minore resistenza sul lungo periodo. Pavimenti di resina green L’evoluzione del settore ha portato a una maggiore sensibilità nei confronti dei temi legati al rispetto ambientale e alla sostenibilità, al fine di immettere sul mercato prodotti ecologici. Le nuove formulazioni, a base acqua, sfruttano materie prime naturali e leganti green, a zero emissioni di composti organici volatili. Oppure contengono per gran parte derivati vegetali (come le biomasse). Inoltre, i prodotti più performanti per la realizzazione di pavimentazioni di resina sono certificati – LEED® o BREEAM – per poter essere utilizzati anche in edifici sostenibili e virtuosi. I vantaggi di un pavimento di resina Rispetto a una pavimentazione tradizionale, il rivestimento di resina offre una serie di vantaggi, tra cui la durata, l’igienicità, l’espressività. Queste soluzioni risultano particolarmente affidabili anche in ambienti dal passaggio elevato, oltre che resistenti ai graffi e alle macchie. Inoltre, essendo completamente impermeabili e prive di fughe o di scuretti, sono semplici da pulire e di conseguenza preservano l’igiene di un ambiente senza necessità di una manutenzione lunga e laboriosa. Per questo un pavimento di resina è adatto anche negli ambienti umidi, come cucina e bagno. Da ultimo, poiché la posa è manuale e le varietà cromatiche e di texture praticamente infinite, con l’aggiunta di eventuali ulteriori lavorazioni superficiali il risultato è personalizzabile e sempre diverso. Anche se si utilizzano i medesimi prodotti di partenza. Quali sono gli svantaggi della resina? I contro di un pavimento di resina sono essenzialmente due, ovvero la necessità di un posatore professionista, che garantisca un risultato a regola d’arte e duraturo nel tempo, e il costo. Per quanto riguarda la realizzazione, un tecnico esperto riconosce anche la necessità di intervento sul fondo preesistente, poiché se questo non è preparato (ovvero pulito, liscio, senza crepe e umidità) la resina può non aderire perfettamente e in seguito staccarsi. Generalmente l’impegno economico per un’opera di questo tipo può infatti risultare più elevato di quello delle finiture tradizionali, anche se tutto dipende dal prodotto scelto, dallo spessore della colatura, dall’estensione della superficie da ricoprire e dagli eventuali effetti decorativi desiderati (spatolato, nuvolato, sabbiato, con additivi speciali…). La manutenzione ridotta e la resistenza negli anni possono però ridurre l’incidenza della spesa iniziale, aiutando nella propensione per una simile opzione. Quanto dura un pavimento di resina? Una pavimentazione continua di resina ha una durata e una resistenza negli anni sensibilmente maggiori rispetto ad altri materiali più soggetti ad usura e ad invecchiamento – ad esempio il parquet – ma sono comunque necessarie alcune accortezze. In primis la selezione del materiale, il suo spessore (multistrato è più duro di un film sottile) e una posa a regola d’arte, poi la frequenza di utilizzo e la manutenzione. Ovviamente un pavimento di resina in ambiente industriale è soggetto a maggiore ammaloramento superficiale rispetto ad uno residenziale. Anche la cura ha la sua importanza, controllando e riparando eventuali danni, lucidando le aree eventualmente opacizzate e pulendo la superficie con prodotti non aggressivi. In questo modo una resina può avere un tempo di vita anche ultradecennale. Come pulire un pavimento di resina Questo tipo di rivestimento è semplice da manutenere con un minimo sforzo, soprattutto se si trova in ambito domestico. Per la pulizia ordinaria è necessario infatti rimuovere polvere e sporco superficiale con aspirapolvere o scopa e passare un panno bagnato con acqua e detergente neutro (detergenti aggressivi o abrasivi danneggiano il film superiore), risciacquando con acqua pulita. In caso di macchie persistenti si possono usare prodotti sgrassanti ad hoc, con formulazione specifica per i pavimenti di resina. In questo caso è importante seguire le istruzioni riportate dal produttore sulle confezioni. Pavimento in resina – Rassegna prodotti IPM Italia – Città dei bambini e dei ragazzi di Genova IPM Italia ha realizzato tutte le pavimentazioni di resina della Città dei bambini e dei ragazzi di Genova, experience museum dedicato ai cinque sensi ospitato negli spazi sottostanti l’Acquario. Un intervento di recupero che ha conservato le vecchie pavimentazioni preesistenti, fessurate e ammalorate, con il massetto epossidico IPM Blindo ad alto spessore addittivato con fibre Technibond per aumentarne la coesione, regolarizzando le aree disomogenee. A bassissime emissioni di VOC, dalle prestazioni chimico-meccaniche elevate, il massetto è stato completato poi con superfici IPM Aquaperm® Design, idrodisperse traspiranti decorative ad effetto spatolato. Rapide da posare e addittivabili con IPM Sanix, capace di eliminare fino al 99,9% dei batteri, queste resine resistono ad alti tassi di umidità, sono a zero VOC e solvent free: in questo progetto inglobano stampe adesive sotto a un leggero strato antisdrucciolo che indicano percorsi e aree esperienziali. Kerakoll – Cementoresina Color Collection di Kerakoll ©Salva Lopez Cementoresina Color Collection di Kerakoll è una finitura a pavimento di resina con texture spatolata colorata in pasta ad effetto naturale high-performance. La sua texture, dalla elevata qualità estetica, è caratterizzata da increspature, marezzature cromatiche e vibrazioni materiche frutto delle imperfezioni della lavorazione artigianale. In soli 5 strati per un totale di 3 mm di spessore, è possibile trasferire alle superfici di pavimenti e scale un carattere decisamente espressivo. ©Salva Lopez Data l’impermeabilità è adatta anche a piatti doccia e vasche, oltre che agli ambienti umidi. Facile da pulire, resistente ai batteri, idoneo agli impianti di riscaldamento radianti, Cementoresina non rilascia VOC. Appartiene alla Color Collection dell’azienda, gamma di colori e di superfici per la decorazione di interni declinata con pitture e resine ecocompatibili, coordinate in una palette di 150 colori contemporanei e 15 texture. Spaziocontinuo® di Litokol All’acqua e totalmente sostenibili le resine decorative per interni Spaziocontinuo® di Litokol offrono una ampia selezione di superfici, di effetti materici e di colori. Una tavolozza di 27 tonalità scenografiche, sia pastello sia neutre, è stata studiata dal pittore Rinaldo Rinaldi, mentre le texture epossidiche all’acqua flessibilizzate sono SpazioCemento, decorativo ad effetto spatolato dalla tonalità materica e uniforme, particolarmente resistente, SpazioResina, ad effetto spatolato liscio con delicate ombreggiature cromatiche, SpazioLamina, con effetti metallici particolarmente espressivi. SpazioLamina A bassissime emissioni VOC, certificate, le resine sono prodotte con tecnologia Zherorisk® rispettosa dell’ambiente, sia outdoor sia interno, e delle persone, con ridotto impatto ambientale. Inoltre, la tecnologia Sanithized abbatte il 99,9% di batteri a 24 ore e il 99,7% di carica virale a 6 ore dal contatto in superficie. I supporti idonei sono disparati, dal massetto anche con riscaldamento a pavimento alle pavimentazioni – di piastrelle, parquet, pietra, mosaico, gres – preesistenti, sino a intonaci cementizi, cartongesso e arredi. Wall2floor di Novacolor Rivestimento bicomponente per superfici continue (anche verticali), Wall2floor di Novacolor è particolarmente adatto ad ambienti umidi o a contatto ripetuto con l’acqua. In pasta, è spatolabile e la superficie risulta continua, priva di giunte, dall’elevata resistenza all’usura. Disponibile in una ampissima gamma cromatica, è certificato A+ per le basse emissioni di sostanze volatili nell’aria. 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