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Solitamente utilizzati nel contract e nell’edilizia collettiva, i pavimenti continui in resina, microcemento e solid surface trovano oggi largo impiego anche nell’ambito residenziale, sia per la versatilità che per la resa estetica. Un marchio distintivo che rappresenta anche un forte punto di appeal per architetti e progettisti che desiderano realizzare ambienti particolarmente avvolgenti o stanze con il cosiddetto “effetto scatola”, dove il pavimento si prolunga anche sulle pareti, quindi con omogeneità totale nei rivestimenti.Indice degli argomenti: Pavimenti continui: quali sono le caratteristiche di queste superfici? Microcemento per pavimenti Pavimento continuo in resina: uniformità, colore e stile Solid surface: un progetto simbolo Quale tipo di pavimento richiama subito alla mente le caratteristiche di design, eleganza, ampio respiro? Parliamo dei pavimenti continui, una soluzione che – rispetto ai classici pavimenti in piastrelle – si presenta priva di fughe. Il colpo d’occhio che sa regalare un pavimento continuo è eccezionale: la superficie si estende ordinata, senza linee di fuga che ne modificano l’estetica. I pavimenti continui, molto utilizzati nei contesti industriali, sono entrati ben presto nel design delle nostre case. Merito dell’affermarsi di uno stile contemporaneo che privilegia materiali come il microcemento e la resina. I pavimenti continui si presentano in numerose soluzioni: resina, pvc, gres, solid surface, vinile o laminato ma anche raffinata ceramica e il già citato microcemento, vero protagonista delle case dal look “industrial”. Vediamo ora le caratteristiche principali e le soluzioni principali. Pavimenti continui: quali sono le caratteristiche di queste superfici? Scegliere il tipo di pavimento è sempre una decisione da effettuare con grande attenzione. Perché optare per un rivestimento continuo? Questo tipo di pavimento ha un grande plus che si traduce in un grande risparmio in termini economici, può infatti essere posato in opera sul pavimento già presente: non dovrete andare incontro a lunghe ristrutturazioni, ma con l’aiuto di un esperto potrete ottenere l’effetto desiderato in un tempo medio inferiore. È una scelta ottimale nel caso di ristrutturazioni: potete creare una superficie continua che ravviva gli ambienti senza però dover demolire il pavimento preesistente. IPM Cult è un sistema decorativo a medio spessore, molto versatile grazie all’uso di di spatole e resine. Può essere applicato sia su pavimenti che su superfici verticali, e permette di ottenere effetti originali, dall’aspetto lucido, opaco, satinato. Nell’immagine Prima Cafè. Un aspetto da non sottovalutare è la pulizia: queste superfici sono semplici da pulire rispetto a un pavimento che presenta fughe o listoni. Le fughe “catturano” lo sporco e iniziano a cambiare colore annerendosi, ciò prevede un lavoro di pulizia molto approfondito per tenere il pavimento pulito. Nell’economia domestica è un punto da considerare: i pavimenti continui richiedono un iter di pulizia semplice e veloce in quanto privi di fughe. Non dimentichiamo il design: i pavimenti continui sono presenti in numerosi tipi di materiali. Volete un effetto caldo e accogliente? Non vi resta che adottare un rivestimento in legno. Desiderate invece ricreare un look contemporaneo e chic? Allora il materiale che fa per voi è il microcemento, in grado di donare unicità e grande carattere agli ambienti domestici. Infine si tratta di soluzioni generalmente molto apprezzate anche per la resistenza agli urti e all’usura, la facilità di manutenzione e la versatilità progettuale. Microcemento per pavimenti Eleganza contemporanea: il microcemento dona un effetto di grande ricercatezza e originalità alla vostra casa grazie alla finitura materica caratteristica di questa soluzione. Potete giocare con i colori, la ruvidezza: l’effetto finale sarà sicuramente unico nel suo genere. Questo pavimento continuo è composto da una malta cementizia ed è caratterizzato da uno spessore limitato (spesso 2 o 3 mm). Come per tutte le soluzioni continue, il microcemento può essere applicato sopra una pavimentazione già presente in casa. Un grande vantaggio se pensiamo di aver bisogno di una ristrutturazione in tempi brevi: il microcemento si stende facilmente e non avrete bisogno di effettuare interventi invasivi come ridimensionare o livellare porte e finestre. Il microcemento è un materiale resistente alle sollecitazioni e durevole nel tempo, questo perché si tratta di un prodotto impermeabile e in grado di resistere all’attacco degli agenti chimici. Molto spesso il microcemento viene scelto per la sua grande versatilità: è di grande tendenza per gli interni, ma si tratta di un ottimo “alleato” anche per rivestire le superfici esterne. Il pavimento continuo realizzato con questo elegante materiale resiste molto bene agli agenti atmosferici, alla luce e ai raggi UV causa dell’alterazione di colore delle superfici esterne. Nel campo della malta per pavimenti in resina o cemento troviamo Mapei: il suo sistema Ultratop è caratterizzato da una serie di primer e prodotti specifici per la realizzazione di pavimentazioni cementizie autolivellanti in contesti industriali e civili. Inizialmente impiegato per la realizzazione di pavimenti continui nelle opere di recupero di vecchie fabbriche trasformate in moderni loft, questo pavimento era scelto proprio per mantenere il caratteristico effetto cemento industriale. Col tempo è divenuto popolare grazie ai grandi marchi di moda e sport che lo utilizzavano per rivestire i propri negozi, sfruttandone le doti di estrema resistenza al traffico e la durabilità. Oggi il microcemento è apprezzato anche negli ambiti residenziali e permette di creare superfici senza fughe in soli 3 mm di spessore applicati su svariati materiali. Può essere impiegato per rivestire pavimenti, muri, pareti in cartongesso o in muratura, scale, vasche e box doccia, mobili o caminetti. A differenza di quanto accade con i pavimenti in resina, il microcemento può essere sottoposto a efficaci trattamenti che resistono ai raggi UV, impedendo l’ingiallimento della superficie con il passare del tempo. Pavimento continuo in resina: uniformità, colore e stile Oltre al microcemento, una soluzione ad hoc per i pavimenti continui è quella della resina, un materiale molto noto e utilizzato in edilizia soprattutto nel comparto industriale e commerciale. Dopo le applicazioni in questi campi, i pavimenti in resina sono entrati anche nelle nostre abitazioni grazie all’ampia versatilità, personalizzazione e a quel look liscio e uniforme privo di fughe. Priva di vederne le caratteristiche, vi raccontiamo un po’ di storia relativa all’uso di questo materiale. Come riporta Wikipedia: “L’uso della resina nel campo dei rivestimenti è antichissimo. La resina vegetale veniva estratta da piante o alberi, come abeti e pini, e impiegata per il rivestimento e la protezione dall’acqua del mare delle chiglie delle navi e di vari altri materiali nel campo della navigazione marittima (calafataggio)”. Dai materiali vegetali a quelli sintetici: la resina che viene utilizzata oggi per la realizzazione delle pavimentazioni è realizzata attraverso processi chimici. Esistono diversi tipi di resina tra cui Epossidica Multistrato Metacrilate Poliuretaniche Cementizie Vediamo perché scegliere un pavimento in resina. La superficie di questa pavimentazione priva di fughe permette, al pari di un pavimento in microcemento, una semplice e rapida pulizia della superficie oltre a scongiurare il rischio di infiltrazioni d’acqua che possono comportare la formazione di muffe. Vastissima la gamma dei colori, nelle finiture lucide, satinate e opache. E grazie alla combinazione di diversi colori, lavorazioni e additivi possono dar vita a effetti ricercati e infinite possibilità di finitura. Sono, inoltre, molto resistenti al graffio e all’usura. Questo materiale è resistente dal punto di vista meccanico e chimico oltre ad essere idrorepellente: come visto in precedenze, la resina veniva utilizzato come impermeabilizzante. Ecco perché si tratta di una buona soluzione per superfici ad alto calpestio (pensiamo alle palestre, agli edifici commerciali, alle scuole, ma anche alle camerette dei bambini) che devono durare nel tempo senza essere intaccate dall’azione dell’acqua. Anche la sua messa in opera è molto rapida: il pavimento in resina è sottile e si applica proprio sopra al pavimento esistente senza dover obbligatoriamente rimuovere il pavimento originale. Nessuna demolizione o lavoro troppo invasivo: la resina ha il pregio di poter essere sovrapposta sul pavimento senza andare a togliere centimetri e/o sollevare porte e finestre. Sapete che la resina si presta bene ad una casa in cui è prevista la presenza del riscaldamento a pannelli radianti? In questo caso la resina è il vostro asso nella manica: la sua conducibilità termica agevola nel passaggio di calore, mentre la sua elasticità permette al materiale di sopportare gli sbalzi termici senza rovinarsi. Solid surface: un progetto simbolo Emblematico a questo proposito è il progetto di ristrutturazione di 22 Parkside, un complesso residenziale ideato dall’architetto britannico Richard Rogers nel 1967 a Wimbledon, Londra. Un edificio che sorprese per il suo sviluppo orizzontale e il concept modulare dei suoi elementi (un sistema alveolare). L’edificio, poi, contrariamente alla consuetudine fu concepito con facciate interamente vetrate, per far dialogare interni ed esterni. Oggi l’immobile, destinato agli studenti della Graduate School of Design dell’Università di Harvard per incontri e seminari anche su tematiche di carattere ambientale, appare nella sua nuova veste dopo il restyling, affidato allo studio Gumuchdjian Architects. La ristrutturazione di 22 Parkside, nota anche come Rogers House, a Wimbledon, Londra. Gran parte delle superfici sono state realizzate in solid surface HI-MACS Tra le varie novità, la presenza di due due wet room all’interno della Lodge, dalle superfici interamente rivestite in HI-MACS®, la solid surface cara ad alcuni degli architetti più importanti dei nostri tempi (Zaha Hadid, Jean Nouvel, Rafael Moneo, Karim Rashid e David Chipperfield). Intervento di ristrutturazione di 22 Parkside a Wimbledon, Londra Nei bagni, la superficie solida è stata utilizzata anche per i pavimenti, per un effetto estetico di grande estensione e ampiezza. Il materiale termoformabile è lavorato con un processo di riscaldamento che lo rende versatile e ultra-resistente. È disponibile in una grande varietà di colori che risplendono nella loro lucentezza grazie all’assenza dei segni di giunzione.Si tratta di un materiale robusto, resistente e molto igienico, perché privo di pori dove possa annidarsi lo sporco. È, inoltre, anti-graffio, facile da pulire, resistente alle macchie e all’umidità, oltre che alla luce del sole, che non ne altera l’aspetto, anche a lungo termine. Data creazione articolo 6 luglio 2018 – Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento