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L’intonaco è uno strato di rivestimento composto da malta ed eventuali additivi, che rende le superfici dei nostri edifici levigate e uniformi. Una manutenzione periodica è necessaria per evitare gravi fenomeni di degrado e assicurare che l’intonaco per esterni mantenga le sue funzioni protettive, meccaniche ed estetiche. Indice: Intonaco per esterni, che cos’è? Indagare i fenomeni di degrado delle facciate Intonaco per esterni, come intervenire per fare manutenzione? Lo strato di finitura esterno degli edifici è esposto agli agenti atmosferici, all’usura del tempo e alle sollecitazioni a cui è soggetta la struttura, che lo portano gradualmente ad uno stato di degrado sempre maggiore. I motivi per cui è opportuno intervenire possono essere diversi a seconda della gravità del degrado, ma intervenire per tempo e in modo preventivo è sempre la scelta migliore. La tipologia di operazione da svolgere e quale prodotto utilizzare, vanno valutati sulla base delle specifiche condizioni dell’intonaco, dopo un’accurata analisi dello stato di degrado. Esistono apposite tecniche di rilievo per accertare lo stato di salute del rivestimento delle murature, indispensabili per intervenire correttamente. Trascurare la necessità di una manutenzione più frequente ma meno impegnativa, potrebbe portare alla necessità di una manutenzione straordinaria, più complessa e costosa. Intonaco per esterni, che cos’è? La maggior parte degli edifici, sia degli scorsi decenni che di oggi, sono rivestiti esternamente da uno strato di intonaco, una soluzione che rende le facciate levigate e uniformi. Esistono diverse tipologie di intonaco, da scegliere in base al supporto e alla destinazione d’uso della costruzione. L’intonaco è composto da malta, ottenuta miscelando acqua con un legante e un inerte, alla quale oggi spesso si aggiungono additivi per modificarne le prestazioni in base alle necessità del caso. È il legante utilizzato che distingue poi un intonaco da un altro, definendone le caratteristiche, ne esistono a base di calce, cemento, gesso e argilla. La malta strutturale NHL 712 di Fassa, a base di calce idraulica naturale NHL 3,5, è utilizzata come come malta da intonaco e muratura per la regolarizzazione e la riparazione, anche a seguito di eventi sismici. L’intonaco serve, come anticipato, a ridurre le difformità della struttura livellando le superfici e a proteggerle. Un primo strato, detto rinzaffo, serve per supportare gli strati successivi. Ha uno spessore variabile che arriva fino ad alcuni centimetri e una superficie ruvida, sulla quale si applica il secondo strato, detto arriccio. Detto anche finitura, ha il compito di uniformare completamente la superficie e di resistere alle sollecitazioni meccaniche e all’acqua. L’ultimo strato, l’intonachino, ha una granulometria più fine, è direttamente esposto agli agenti atmosferici ed assume anche una funzione estetica. Volteco presenta il sistema CALIBRO-Plus-Evaporation , per la realizzazione intonaci antiumidità e anticondensa su murature umide Indagare i fenomeni di degrado delle facciate Per un intervento efficace è fondamentale conoscere adeguatamente il materiale su cui si mette mano. Un’indagine permette di conoscere le caratteristiche dell’intonaco e studiare un intervento risolutivo del fenomeno di degrado con un certo grado di consapevolezza. Questo è importante per comprendere anche le cause del degrado, così da risolvere alla radice le problematiche presenti. Ad esempio, non sempre il degrado della finitura superficiale dipende dall’azione degli agenti esterni o dall’invecchiamento dei materiali, ma potrebbe essere connesso a fenomeni “nascosti” legati alla struttura dell’edificio. Decidere di intervenire all’oscuro delle cause del fenomeno di degrado, potrebbe inficiare la durabilità e l’efficacia della soluzione scelta. Le cause di deterioramento delle finiture possono essere di diversa natura, ma tra le principali, c’è sicuramente l’acqua, che innesca diversi fenomeni di degrado. Infiltrazioni, fenomeni di condensa, risalita per capillarità dei sali, causano diverse problematiche, come macchie superficiali, efflorescenze, fessurazioni e distaccamenti. Altre cause sono gli sbalzi termici, meccanismi biologici o chimici, tensioni meccaniche dovute a lavorazioni successive. E’ di Ferri la linea di prodotti Biocalce, a base di calce idraulica naturale, per il recupero e ristrutturazione di edifici storici Intonaco per esterni, come intervenire per fare manutenzione? Per raccogliere informazioni sull’intonaco e la struttura sottostante, si possono condurre sopralluoghi, indagini visive e strumentali. Durante questi sopralluoghi è possibile toccare e osservare le superfici e i materiali, anche con apposite lampade. Altre indagini necessitano dell’uso di strumenti, ma sono comunque non invasive e quindi non danneggiano le superfici oggetto di studio. Queste operazioni comportano impegno e investimenti differenti, per cui verrà fatta anche una valutazione in base al valore dell’immobile di cui si sta studiando lo stato di degrado. Tra le indagini possibili, l’endoscopia permette di analizzare diversi strati della struttura attraverso una telecamera a fibre ottiche che attraversa fori o intercapedini. La termografia, invece, permette di ottenere una “mappa del calore”, utile per conoscere di più su materiali e strutture non visibili. Le indagini invasive, invece, danneggiano almeno in piccola parte l’oggetto di studio. Tra queste, i saggi stratigrafici permettono di analizzare delle porzioni di stratificazioni più antiche, analizzando in laboratorio i campioni di intonaco prelevati in sito. Una volta appurata la necessità di ristrutturare la facciata, è possibile procedere in diversi modi in base alle informazioni ottenute tramite l’indagine e allo stato di manutenzione dell’intonaco. Mapei propone la malta per intonaci deumidificanti Mape-Antique, per il risanamento di murature esistenti, anche di pregio storico. Nel caso il supporto sia in buone condizioni e le problematiche siano solo superficiali, è talvolta possibile semplicemente posare un nuovo strato di finitura, di spessore limitato e con apposite malte di granulometria molto fine presenti in commercio, in modo da riempire eventuali fessurazioni. Prima di applicare una nuova finitura, è sempre opportuno pulire adeguatamente il vecchio intonaco, attraverso un lavaggio con acqua a pressione, una spazzolatura meccanica o a secco o idrosabbiatura. Se alcune parti, una volta asciutte, risultano danneggiate, per offrire un supporto levigato e uniforme è possibile stuccare o ripristinare queste aree. Diversamente, è probabile che sia necessario restaurare l’intero intonaco, raschiando ed esportando quello esistente per applicarne un nuovo strato. Prima di applicare nuovo intonaco sarà sempre necessario pulire l’area di intervento e bagnare il supporto. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento