Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Che cosa significa e cosa si deve fare per realizzare un’opera “a regola d’arte”? I richiami normativi sono diversi, ma spesso non è chiara la definizione e l’importanza del concetto.Indice: “A regola d’arte” nella disciplina normativa: cosa dice il Codice Civile Regola d’arte come stato dell’arte e standard minimo Rapporto di continenza tra “a regola d’arte” e contratto Il concetto di eseguito “a regola d’arte” si può applicare a qualsiasi tipo di settore o lavorazione, tra cui quello del mondo delle costruzioni, che coinvolge opere di ingegneria civile e di impiantistica. Con questa locuzione si vogliono indicare un insieme di tecniche e regole considerate più corrette e che garantiscano un adeguato standard di qualità nella realizzazione di un lavoro. Un prodotto realizzato “a regola d’arte”, quindi, dovrà essere soddisfacente in base a determinati requisiti minimi, soprattutto in termini di qualità, efficienza ed efficacia dell’utilizzo, sicurezza e affidabilità. Il termine “arte” – come già detto – può riferirsi a diversi settori e il concetto di realizzato “a regola d’arte” può riguardare sì un bene materiale, ma anche il risultato di uno sforzo intellettuale. Nel campo delle costruzioni l’idea di realizzato “a regola d’arte” si può applicare ad una qualsiasi opera artigianale o professionale, svolta in campo edile, dalla realizzazione delle strutture di un edificio, a quella di un impianto idrosanitario. “A regola d’arte” nella disciplina normativa: cosa dice il Codice Civile Il concetto trova le sue fondamenta nella disciplina normativa, principalmente nel Codice Civile.Il primo articolo da citare è l’Art. 1176 del Codice Civile, in cui viene specificato che “a regola d’arte” deve sempre essere rispettato come dovere di diligenza, facendo quindi riferimento alle specifiche competenze professionali: “Nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata”. L’Art. 1660 del C.C. invece parla della relazione tra il concetto “a regola d’arte” ed eventuali variazioni al progetto in questo modo: “Se per l’esecuzione dell’opera “a regola d’arte” è necessario apportare variazioni al progetto e le parti non si accordano, spetta al giudice di determinare le variazioni da introdurre e le correlative variazioni del prezzo”. Le variazioni riguardano tutte quelle modifiche che non erano state precedentemente concordate, ma che sono importanti per l’esecuzione del lavoro “a regola d’arte”. Un esempio è l’utilizzo di un materiale nuovo, che però garantirebbe un maggior livello di sicurezza. Secondo questo articolo, inoltre, sia l’appaltatore che il committente possono recidere il contratto, corrispondendo un’equa indennità. Anche l’Art. 1662 “Verifica nel corso di esecuzione dell’opera” parla del concetto di “a regola d’arte” e chiarisce che, a seguito di leciti controlli da parte del committente durante lo svolgimento dei lavori, se questi non proseguono come contrattato o “a regola d’arte”, il committente può obbligare l’appaltatore (chi sta eseguendo i lavori) a rientrare nei termini degli accordi, agendo in modo conforme a quanto concordato. Se ciò non avviene entro precisi termini di tempo, il committente può anche avere diritto a un risarcimento dei danni. Infine, anche l’Art. 2224 mette in relazione la mancata esecuzione “a regola d’arte” con la possibilità da parte del committente di recidere il contratto. Se, invece, vogliamo ricercare nella normativa indicazioni più specifiche su come realizzare un’opera “a regola d’arte”, è necessario fare riferimento alla normativa tecnica di settore, che definisce ampiamente requisiti, regole e caratteristiche da rispettare nel processo di realizzazione di un’opera edile o impiantistica. Queste norme, a diversi livelli, relazioni e gerarchia, affrontano il tema parlando di sicurezza, di requisiti dei capitolati, di efficienza e di requisiti addizionali e volontari. Un’approfondita conoscenza della normativa di settore, quindi, offre tutte le informazioni necessarie per rispettare tutte le condizioni utili alla realizzazione “a regola d’arte”. Regola d’arte come stato dell’arte (BAT, best available technology) e standard minimo (ALARA, a slow as reasonably achievable) Con le Best Available Technology (migliori tecniche disponibili o BAT) si fa riferimento a un insieme di soluzioni tecniche inerenti alle fasi di progetto, costruzione, manutenzione, esercizio e anche dismissione di un certo impianto o manufatto. Le BAT sono ampiamente utilizzate nel settore ambientale, ad esempio per la gestione dei rifiuti o di riduzione delle emissioni. In edilizia potrebbe essere possibile fare un parallelismo parlando delle tecnologie e dei prodotti più moderni e innovativi, oltre che efficienti e adeguati alle specifiche situazioni.Il principio di ALARA (a slow as reasonably achievable) riguarda, invece, tutte quelle procedure che permettono di ridurre il più possibile un rischio. Generalmente è un principio applicato alla radioprotezione. Nel caso di lavori “a regola d’arte”, il principio ALARA ci offre il concetto di rischio e di soglie di sicurezza, fissando dei livelli minimi di accettazione, per quanto ragionevolmente possibile. Questi due concetti possono arricchire quello di lavori “a regola d’arte”, ma non sono probabilmente esaustivi o per lo meno sufficienti a definire cosa si intende con “a regola d’arte”. Rapporto di continenza tra “a regola d’arte” e contratto L’esecuzione secondo i termini contrattuali non sempre coincide con la realizzazione “a regola d’arte”. Proprio perché la realizzazione di un’opera “a regola d’arte” è considerato uno standard minimo indispensabile, oltre che obbligatorio, è possibile che nella stesura del contratto e nel rispettivo calcolo del compenso dovuto, siano state aggiunte ulteriori caratteristiche ed opere, anche di qualità superiore rispetto quanto previsto dalla sola esecuzione “a regola d’arte”. Per questo motivo è importante avere chiara la differenza, semmai accertandosi sempre che, per quanto arricchito di ulteriori offerte, un contratto includa sempre ciò che permette di realizzare l’opera “a regola d’arte”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento