Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
I monolocali creati da Milano Abita nascono in spazi degradati della città con l’obiettivo di rivitalizzarli, e grazie all’originalità dell’architetto Martina Margaria diventano dei veri e propri spazi in cui funzionalità e ricercatezza si fondono per un risultato finale sorprendente e dal forte impatto emozionale. La creazione personalizzata di mini appartamenti completamente arredati e rifiniti con inserti e dettagli lussuosi è un fenomeno nato e cresciuto tra Parigi e New York e solo da pochi anni approdato in Italia. Un trend che a Milano sta riscuotendo un ottimo successo – come conferma Martina Margaria founder di Milano Abita – poiché consente di rivitalizzare spazi degradati delle città, mettendoli a disposizione di fasce di mercato più ampie, utilizzando semplici accorgimenti, quali la qualità, la funzionalità e l’originalità. Come nascono i progetti di Milano Abita? Funzionalità di un trilocale in un monolocale attraverso l’ottimizzazione degli spazi e una spiccata estetica del dettaglio per realizzare soluzioni di lusso calcolate sul gusto e le esigenze dell’utilizzatore finale: Milano Abita di Martina Margaria, architetto milanese specializzato in recupero e valorizzazione di piccoli immobili crea mini appartamenti personalizzati capaci di rigenerare spazi dimenticati della città. Le case di Milano Abita, frutto di un’esperienza pluridecennale nei settori del lusso e della progettazione, hanno nella funzionalità e nella cura del dettaglio ciò che le rende piccoli gioielli. La ricerca dei materiali non è limitata al mercato italiano, ma si apre al resto del mondo, mentre la scelta dell’arredamento spazia dal mobilio agli utensili, dagli elettrodomestici ai complementi d’arredo, dalle lenzuola agli asciugamani. Perché così tanto successo? Le soluzioni create da Milano Abita sono scelte maggiormente da studenti fuori sede e da professionisti tra i 30 e i 50 anni che si recano spesso a Milano per lavoro. Specializzata nella realizzazione di appartamenti dai 7 ai 25 metri quadri, Martina Margaria impiega circa 5 settimane per completare i lavori, grazie al supporto di un team di collaboratori e del marito Fabrizio Arcoini per la progettazione. Milano Abita, nata nel 2009, acquista immobili con capitale proprio, li riporta alla luce rinnovandoli completamente e li rivende senza commissioni di agenzia. I servizi comprendono: progettazione, project management, design, perizie, pratiche catastali e certificazioni energetiche. «È un trend che vede il comfort protagonista nonostante la ristrettezza degli spazi. Milano Abita realizza appartamenti ragionati nell’utilizzo dei volumi e ricercati nella cura dei dettagli e nella scelta dei materiali. Come avviene nella nautica, anche per gli immobili è possibile realizzare uno spazio in cui la funzionalità e la ricercatezza si fondono per un risultato finale stupefacente e dal forte impatto emozionale. Le suggestioni provocate dagli elementi rari o preziosi, dagli abbinamenti di colori e dai complementi d’arredo hanno lo scopo di coinvolgere tutti i sensi di chi abita e vive lo spazio. Ogni lavoro è frutto di uno studio approfondito dei gusti e delle sensibilità del committente, al quale viene fornito un appartamento chiavi in mano che rispecchi il più possibile la sua personalità e le sue esigenze. Il segreto è arredarle con la cura e la passione che metto per casa mia» Architetto Martina Margaria Alcuni progetti di Milano Abita che testimoniano questo fenomeno di crescita dei mini appartamenti di lusso. Un’ex ferramenta diventa un monolocale di lusso a Milano Una ex ferramenta, chiusa e in stato di abbandono a Milano, è stata trasformata in un monolocale di lusso, con finiture e materiali di pregio. Lo spazio presentava un’infiltrazione importante all’ingresso. L’architetto Margaria, dopo averla ristrutturata, ha scelto di riportare a vista i mattoni e di valorizzare questo volume dipingendolo con una tonalità di grigio più forte rispetto al bianco e ai grigi pastello con cui è stato pitturato il box. Per la pavimentazione dell’appartamento è stato scelto un parquet ungherese posato a spina orizzontale al fine di far percepire l’ambiente più ampio. Questo materiale torna anche in bagno dove, però, è stato posato a correre in orizzontale per conferire movimento. Al fine di rendere l’ambiente giorno funzionale e ottimizzare gli spazi, è stata scelta una mini cucina in acciaio: piccola, compatta e performante. Grazie all’altezza generosa, è stato possibile realizzare un soppalco, dove è stata ricavata la zona notte. Innovativa e originale la scala che permette di salire in camera: è un brevetto mondiale in fase d’attuazione, chiusa appare come un grande quadro piatto appoggiato alla parete, mentre un sistema di molle e contrappesi permette di aprirla orizzontalmente, svelando così la sua vera funzione. Questo progetto rientra nelle iniziative di rigenerazione degli spazi urbani messe in campo in occasione del Fuorisalone 2019 da DOS, Design Open’ Spaces. Credit foto DOS e Cristiane Vaz Nuovo monolocale zona Medaglie d’Oro a Milano Nel recupero di questo piccolo monolocale, all’interno di un suggestivo contesto “vecchia Milano”, si è voluto innanzitutto valorizzare un piccolo spazio reso anonimo da tempo cercando di creare un ambiente interno che trovasse più punti d’incontro con il quartiere di Porta Romana. Partendo dal soffitto sono state fatte rivivere le vecchie travi a vista, riportando alla luce il legno che era stato nascosto dall’intonaco. Si è scelto di evidenziare i perimetrali del soffitto con una cornice in cartongesso a effetto muro, utile anche per alloggiare il necessario a livello impiantistico elettrico e di areazione. Il risultato finale, visibile anche dalla zona notte (soppalco realizzato sopra il bagno e il piccolo ingresso), è il protagonista principale della zona living insieme al pavimento, completamente sostituito con un parquet maxiplancia in triplo strato, dai lievi toni di grigio caldo, tendente al tortora. Il bagno di 3 mq è stato spostato vicino all’ingresso, abbellito dall’accostamento delle pareti in parquet alle piastrelle 3D in gres della doccia. All’interno della doccia è stata inserita una nicchia illuminata a Led (design by Milano Abita), con duplice funzione: quella di portaoggetti e quella di decorazione. Credit foto Fiammetta Regis Un ex ufficio in zona Duomo diventa un’abitazione temporary Quello che prima era un ufficio ora è diventato un’abitazione temporanea per una famiglia che vive all’estero e che torna saltuariamente a Milano. Gli spazi sono stati totalmente riprogettati per usufruirne in modo domestico, con le comodità che accontentano uno stile di vita dinamico, ma comodo allo stesso tempo. La pavimentazione è stata sostituita: è stato scelto un parquet prefinito in maxiplancia di rovere tortora a vena e taglio sega decappato grigio. Una texture molto lavorata di estrema praticità che conferisce un aspetto più “vissuto”, ma che nasconde bene eventuali segni di calpestìo o graffiature. L’ingresso si apre sulla sala, caratterizzata da una sorta di grande “secret box” centrale che da un lato ospita e nasconde interamente la cucina, mentre dall’altro si compone di varie armadiature suddivise in scarpiere, armadietti e ripostigli. La camera da letto padronale Dietro alla zona living, l’unico precedente servizio igienico che serviva l’ufficio è stato trasformato in un bagno ospiti con lavanderia e ripostiglio. I lavori hanno permesso anche di ricavare due camere da letto, una per gli ospiti e una padronale, e altre due sale da bagno: una dedicata alla stanza degli ospiti con accesso indipendente, l’altra invece è all’interno della camera principale e affianca la cabina armadio. Il bagno padronale Credit foto Fiammetta Regis Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento