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Giunto alla sua seconda edizione il BIM Report 2020, realizzato da ASSOBIM attraverso una ricerca, fotografa un settore in crescita ed evidenzia le prospettive di sviluppo tra gli operatori delle costruzioni che necessitano di essere formati per diventare sempre più competitivi Sono stati divulgati i risultati della survey annuale sul mercato BIM in Italia promossa da ASSOBIM, associazione nata a sostegno della diffusione del Building Information Modeling e dell’intera filiera, che mostrano un mercato in crescita, sia a livello di numeri che di competenze. Nell’indagine sono stati coinvolti diverse centinaia di operatori tra studi di progettazione (circa il 52% del campione), società di engineering, aziende di costruzioni e manutenzioni, committenza pubblica e privata e produttori di materiali e componenti. Emerge prima di tutto che la metodologia BIM è sempre più diffusa in maniera capillare nel nostro paese, con ottime prospettive di sviluppo e significativi punti di forza, anche se è indispensabile sensibilizzare maggiormente tutti gli attori del mondo delle costruzioni. La ricerca ha evidenziato che gli operatori del settore conoscono i vantaggi della metodologia Building Information Modeling e le sue potenzialità e in una buona percentuale lo utilizzano, in linea con il DM 560/2017 che stabilisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. Adriano Castagnone, Presidente di ASSOBIM ricorda che l’associazione intende proporre l’indagine con cadenza annuale, in modo da fotografare lo sviluppo del settore attraverso i suoi protagonisti. “Con questa seconda edizione, il BIM Report entra stabilmente nel novero delle iniziative istituzionali promosse da ASSOBIM insieme a un fitto programma di azioni rivolte non solo agli associati ma a tutti i professionisti della filiera, finalizzate ad accrescere il grado di conoscenza e la diffusione sul mercato della metodologia BIM”. BIM a livello nazionale: qualche numero a testimonianza della diffusione Più del 50% del campione intervistato, formato soprattutto da studi di progettazione e società di engineering, con una media di circa 10 collaboratori (68% dei casi) e un fatturato al di sotto del milione di euro (70% dei casi contro il 75% dello scorso anno), ha confermato di conoscere e utilizzare la metodologia BIM. Sono circa il 40% gli studi intervistati che conoscono ma non utilizzano, se non in maniera marginale, il BIM. Quasi il 32% del campione intervistato lo ha adottato in maniera estesa nei propri progetti e il 23% in maniera parziale. Solo il 10% dichiara di non conoscerlo. Una tecnologia non più emergente ma sempre più diffusa a livello nazionale. Un altro aspetto approfondito dalla Survey riguarda infatti il grado di competenze BIM degli operatori e i canali per rimanere sempre aggiornati. Il 13% degli intervistati si sente molto sicuro da questo punto di vista, il 50% considera che le proprie competenze siano buone – entrambi i dati sono in crescita rispetto allo scorso anno – mentre il 37% evidenzia un’inadeguatezza formativa e sottolinea la necessità di maggiori competenze interne. I professionisti si mostrano interessati ad approfondire le proprie conoscenze e segnalano a questo proposito la necessità di un maggiore supporto formativo di consulenti, esperti e enti e istituzioni professionali. Siti dedicati e media di settore rappresentano la fonte primaria di formazione, seguiti dal confronto con professionisti e consulenti BIM. Sono chiari per la maggior parte degli intervistati (l’80% circa) i vantaggi legati all’utilizzo del BIM in termini di riduzione dei costi di costruzione e relativi all’intero ciclo di vita dell’edificio e dei tempi di lavoro. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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