Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Le foreste di latifoglia americana, grazie ad AEHC e a una gestione forestale sostenibile, possono vantare una gran quantità di legname disponibile che, per varietà di colore e prestazioni, ben si adatta a una vasta tipologia di applicazioni Indice degli argomenti: Legno: il materiale del futuro Le latifoglie americane Una risorsa sostenibile Profilo ambientale Legname per uso strutturale: caratteristiche prestazionali Esempi e progetti Le foreste di latifoglia americana vantano oggi una vasta quantità di legname disponibile al taglio ed alla raccolta. Le attente e lungimiranti pratiche di gestione sostenibile delle foreste, – da lunga data, oltre 80 anni – hanno permesso un’espansione straordinaria del territorio forestale. Ad oggi il bilancio è notevolmente positivo: l’aumento del volume netto del patrimonio forestale statunitense di latifoglie è passato, fra il 1953 e il 2007, da 5.213 milioni di metri cubi a poco meno di 11.327 milioni di metri cubi (Resource Planning Act Assessment 2007). La foresta di legno di latifoglia americana ha l’estensione di 14 miliardi di m³ si espande alla velocità di 150 milioni di m³ l’anno. Da oltre 25 anni, l’American Hardwood Export Council (AHEC) promuove l’impiego dei legni di latifoglia americana, attestandone le prestazioni e il potenziale estetico di questi materiali sostenibili e fornendo al tempo stesso consulenza tecnica e idee di utilizzo innovative. La latifoglia americana per le sue elevate qualità estetiche, sostenibili e prestazionali, ha trovato negli ultimi anni applicazioni in numerosi progetti sperimentali. Dalla collaborazione di AHEC e Arup con progettisti fama internazionale, sono nati: “Endless Stair” by DRMM, “The Smile” by Alison Brooks, “MultiPly” by Waugh Thistleton Architects, “The Wish List”, “Timber Wave” by AL_A, “The Invisible Store of Happiness”. Legno: il materiale del futuro Dal grattacielo in legno più alto al mondo (“Mjøsa Tower” o Mjøstårnet a Brumunddal, Norvegia – oltre 85 metri) all’edificio residenziale più alto al mondo (“Treet”, a Bergen, in Norvegia – 14 piani in legno lamellare), il materiale legno ha fatto grandi passi avanti negli ultimi decenni. A partire dalle prestazioni, ormai analoghe a quelle di acciaio o cemento, ma con un peso della struttura e un impatto sull’ambiente durante produzione e lavorazione significativamente inferiori. Inoltre, oggi i prodotti in legno innovativi rendono possibili applicazioni impensabili fino ad alcuni anni fa. Per esempio, il tulipier americano – da sempre utilizzato per modanature e cornici – termicamente modificato è un altro prodotto estremamente innovativo perfetto per gli esterni che resiste bene all’attacco di insetti e funghi. “Rispetto ad altri materiali – sottolinea David Venables, direttore Europa di American Hardwood Export Council – il legno è rinnovabile: crescerà di nuovo se glielo permettiamo. Nei primi anni del ‘900, le foreste orientali degli Stati Uniti erano state pesantemente deforestate per supportare lo sviluppo dell’industria. All’epoca si resero conto che gran parte di quella superficie forestale era andata perduta e si diffuse una gran preoccupazione. La cosa meravigliosa è che la natura è così potente che è bastato fare un passo indietro perché ricrescesse più rigogliosa di prima. Se ora si sorvolano Virginia e Pennsylvania, non si vedono altro che enormi distese di alberi per ore. E questa è la prova che la natura può compensare autonomamente le sue risorse”. Le latifoglie americane Le latifoglie americane possono vantare un bilancio ambientale notevolmente positivo. Pochi altri paesi al Mondo possono rivendicare il successo dell’America nella tutela della sostenibilità delle proprie foreste di latifoglie. Da oltre 80 anni, una gestione forestale più attenta, la legislazione statale e federale e un’opinione pubblica più sensibile al problema della tutela forestale hanno contribuito allo straordinario recupero e rinnovamento del patrimonio costituito dalle latifoglie americane. Un indicatore inequivocabile è l’aumento del volume netto del patrimonio forestale statunitense di latifoglie, passato fra il 1953 e il 2007 da 5.213 milioni di metri cubi a 11.327 milioni di metri cubi (Resource Planning Act Assessment 2007). La foresta di latifoglia americana ha un’estensione pari a 14 miliardi di m³ e si espande alla velocità di 150 milioni di m³ l’anno. Le foreste di latifoglie negli Stati Uniti possono vantare una grande varietà di specie legnose che, per differenze di colore, venature e caratteristiche fisiche e meccaniche, ben si prestano a una vasta gamma di applicazioni: da mobili e complementi d’arredo, a porte, scale, rivestimenti interni ed esterni, pavimentazioni ed elementi strutturali. Una risorsa sostenibile Le foreste di latifoglie americane sono gestite in modo sostenibile e hanno un basso impatto ambientale in tutte le fasi del loro ciclo di vita, a partire dal punto di estrazione. La gestione forestale nel settore non è intensiva, conseguenza del fatto che la maggior parte delle foreste di latifoglie americane sono di proprietà privata e sono gestite da individui, famiglie o piccole imprese, piuttosto che da grandi aziende di legname. Le aree forestali di proprietà privata sono relativamente piccole, per lo più sotto i 10 ettari, e questo limita la dimensione delle operazioni di raccolta. La motivazione principale che spinge a possedere la terra non è di solito economica o finalizzata alla produzione di legname, ma è semplicemente il godimento della proprietà forestale. Poiché la produzione di legname e il ritorno economico per gli azionisti non sono obiettivi primari, i proprietari tendono a gestire le foreste in modo meno aggressivo. Il taglio selettivo è la metodologia tipica, e consiste nella rimozione di pochi alberi per ettaro. Dopo la raccolta i proprietari forestali di solito si affidano alla rigenerazione naturale, che è abbondante nei terreni forestali molto fertili degli Stati Uniti. 14 miliardi di m³ (l’equivalente di Francia, Spagna, Belgio e Olanda insieme) per il 90% di proprietà di privati, precisamente 3,7 milioni di piccoli proprietari per il 4% certificati (meno di 150.000), la maggior parte dei quali si occupa della raccolta una sola volta in una generazione: questi i numeri forniti da Ahec – American Hardwood Export Council, sulla foresta di legno di latifoglia americana che si espande alla velocità di 150 milioni di m³ l’anno. Profilo ambientale Quasi tutte le latifoglie americane destinate al commercio sono in rapida crescita di volume, in modo uniforme in tutti gli Stati Uniti: le foreste si espandono alla velocità di 150 milioni di m³ l’anno. Secondo l’ultimo aggiornamento statistico condotto dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, United States Department of Agriculture (USDA): Tra il 1953 e il 2012 il volume delle riserve di legno di latifoglie statunitensi è passato da 5,2 miliardi di m3 a 12,0 miliardi di m3, un aumento di più del 130%. Tra il 2007 e il 2012, il volume del legno di latifoglie statunitensi (alberi in piedi) è aumentato a un ritmo di 124 milioni di m3 all’anno (tenendo anche conto dell’abbattimento e della mortalità naturale), ovvero di 4 m3 al secondo. Le foreste di latifoglie statunitensi stanno invecchiando, cosicché più alberi raggiungono dimensioni elevate prima di essere abbattuti; il volume degli alberi di latifoglia con diametro superiore o uguale a 48 cm è quadruplicato, passando da 0,73 miliardi di m3 nel 1953 a 2,7 miliardi di m3 nel 2012. L’area totale delle foreste statunitensi di latifoglie e miste di latifoglie e conifere è aumentata da 99 milioni di ettari nel 1953 a 111 milioni di ettari nel 2012. Quest’area è aumentata in modo considerevole nei 60 anni presi in considerazione e ha continuato a crescere a un ritmo di 401.000 ettari all’anno tra il 2007 e il 2012, il che equivale a una crescita al minuto pari alle dimensioni di un campo da calcio Attraverso un’approfondita analisi del ciclo di vita (LCA), prodotta in conformità alla norma ISO 14040, l’AEHC ha definito il profilo ambientale dei legni di latifoglie americane, l’American Hardwood Environmental Profile (AHEP), ovvero una sorta di dichiarazione ambientale di prodotto (EPD), accessibile mediante un sistema online di facile utilizzo. Gli esportatori di legname possono così associare i dati ambientali ad ogni singola partita di materiale, diretta verso i mercati di tutto il mondo. Le informazioni fornite coprono buona parte delle categorie di impatto ambientale richieste dai produttori per consentire la produzione delle Dichiarazioni ambientali di prodotto (Environmental Product Declarations, EPD), in linea con la norma EN 15804 per la valutazione ambientale dei materiali da costruzione nell’UE (come il potenziale di riscaldamento globale, il potenziale di acidificazione e il potenziale di eutrofizzazione). Legname per uso strutturale: caratteristiche prestazionali Le latifoglie americane, seppur considerate attraenti per architetti e progettisti per via della loro bellezza estetica, sono sempre state, in passato, relegate al ruolo di arredi e interni. L’impiego strutturale era schivato a causa dell’assenza di prove scientifiche e normative che ne attestassero in modo certo le resistenze caratteristiche. Dopo il 2000, l’American Hardwood Export Council si è associato allo studio Arup e ha incaricato il Building Research Establishment (BRE) nel Regno Unito di intraprendere una campagna di prove su quattro specie di latifoglie americane – white oak (quercia bianca), red oak (quercia rossa), ash (frassino) e tulipwood (tulipier) -, per determinarne i valori caratteristici ai fini della progettazione strutturale. Esempi e progetti Negli ultimi anni, grazie all’attività di promozione e sperimentazione nell’uso delle latifoglie americane, da parte di AHEC in collaborazione col famoso studio internazionale di ingegneria Arup, sono sorti numerosi progetti. Il palcoscenico, protagonista delle opere più estreme e creative, è stato il London Design Week. Con “The Smile”, Alison Brooks, AEHC e Arup, inventano il cross lam (o CLT) di Tulipier americano – o Tulipwood – e lo conducono ad un nuovo livello di sperimentazione: da lastre piane e rigide, si modella curvandosi in un sorriso nella piazza. “Timber Wave”, prodotto dallo studio AL_A, è un magistrale esempio dell’uso di elementi e laminati curvi di quercia rossa americana (American Red Oak) a creare una cornice per l’ingresso di un museo londinese. Alex De Rijke, a capo dello studio di architettura DRMM, con “Endless Stair” ha creato una scultura temporanea ispirata alla mirabolante visione di Escher, realizzando una scalinata con legno di American Tulipwood (Tulipier) nel prato antistante la Tate Modern, a Londra. “MultiPly”, opera di Waugh Thistleton Architects, è un padiglione modulare in tulipier lamellare a strati incrociati, composto da 17 moduli per un’altezza complessiva di 9 metri, esposto al London Design Week nel mese di settembre del 2018. Il ciliegio americano (American Cherry) è una tra le specie più sottoutilizzate, rispetto alla quantità forestale disponibile. E ciò, nonostante sia una qualità di legno pregiato, dalle tonalità calde e le eccellenti qualità di finitura. Il ciliegio americano cresce a ritmi di 11,7 milioni di metri cubi all’anno, con un abbattimento annuo di 4,3 milioni di metri cubi. Si tratta di un legno di media densità, con buone proprietà di curvatura, moderata robustezza e resistenza agli urti e scarsa rigidezza. È un materiale privilegiato per arredamenti e rifiniture di interni. Susie Sainsbury Theatre, Royal Academy of Music, Ian Ritchie Architects Vincitore di numerosi premi, tra cui il RIBA London Building of the Year 2018, il progetto per la Royal Academy of Music di Ian Ritchie Architects, comprende il Susie Sainsbury Theatre – progettato nel cuore dell’Academy per produzioni sia liriche che teatrali – che è stato acusticamente rivestito in ciliegio americano per offrire eccellenti qualità sonore. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento