Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’impresa friulana Rizzani De Eccher, in joint venture con la belga Besix, sta per realizzare sul lago Mjøsa un ponte autostradale in legno lungo più di un chilometro. Oltre al ponte, entro il 2025, verranno costruiti 11 chilometri di autostrada. A cura di Pietro Mezzi credits, Rizzani de Eccher Indice degli argomenti: Il ponte Rizzani de Eccher sul lago Mjøsa Parlano i progettisti di Rizzani de Eccher Il ponte in Danimarca Nelle scorse settimane i vertici di Nye Veier, l’autorità stradale norvegese, e la joint venture Berinor Ans, che raggruppa la friulana Rizzani De Eccher e la belga Besix, hanno firmato il contratto per la progettazione e la realizzazione del tratto dell’autostrada E6 tra le località di Moelv, a nord di Oslo, e Roterud. Le due imprese si erano infatti aggiudicate i lavori vincendo, in collaborazione anche con l’impresa norvegese Gruppen AF, la società di progettazione Multiconsult e l’architetto Knut Selberg, la gara d’appalto internazionale. Il progetto prevede l’ampliamento dell’autostrada esistente, la costruzione di una nuova infrastruttura e la sistemazione di alcuni nodi rappresentati da diversi ponti e canali sotterranei. Il ponte Rizzani de Eccher sul lago Mjøsa Elemento centrale della futura opera la costruzione di un ponte in legno sul lago Mjøsa, che oltre a essere il più esteso della Norvegia, con i suoi 80 metri è anche uno dei più profondi d’Europa. Il ponte, la cui realizzazione costerà 240 milioni di euro, sarà lungo più di un chilometro e farà parte di un tratto autostradale a quattro corsie di 11 chilometri. Il tratto autostradale tra Moelv e Roterud (credits, Nye Veier) Una volta realizzato sarà un esempio per l’uso di materiali sostenibili nei progetti infrastrutturali. La consegna dei lavori è prevista per il 2025. Parlano i progettisti di Rizzani de Eccher Per parlare di scelte tecniche e di sostenibilità connesse alla realizzazione del ponte, abbiamo intervistato Gilberto Dreas e Carlo Bobisut, tecnici della Rizzani de Eccher. «Siamo da poco entrati nella fase di post-gara e con i partner belgi stiamo lavorando alla progettazione integrata dell’infrastruttura, che una volta conclusa ci porterà alla definizione del progetto esecutivo – afferma l’architetto Gilberto Dreas, design manager dell’impresa friulana -. La realizzazione di un ponte con campate di 90 metri di luce e pilastri di sostegno che si spingono a una profondità di oltre 80, prevede l’impiego di tecnologie costruttive molto complesse. Questo tema, come quelli della sostenibilità e dell’impatto sul paesaggio, è stato al centro dell’idea progettuale. Dovevamo progettare una infrastruttura che fosse al contempo leggera nella sua forma, sostenibile dal punto di vista ambientale e resistente dal punto di vista costruttivo. Abbiamo così pensato a una struttura che avesse anche un basso impatto ambientale in termini di emissioni di CO2: l’uso intensivo del legno consente di raggiungere questi tre obiettivi. Come noto, il legno ha valori di emissione di anidride carbonica in atmosfera più bassi rispetto ai processi di trasformazione e uso dell’acciaio e del calcestruzzo. L’integrazione tra questi elementi ha portato a pensare a una struttura con pali di fondazione in acciaio, fondazioni in calcestruzzo armato con pilastri arrotondati ad arco e un impalcato autostradale sorretto da una struttura portante in legno. La tecnologia costruttiva è tipica dei ponti in calcestruzzo armato precompresso, dove però in sostituzione degli elementi prefabbricati verrà utilizzato il legno, un materiale che offre leggerezza, trasparenza e ricadute contenute». Render del ponte (credits, Rizzani de Eccher) «L’aspetto ambientale è stato attentamente valutato – dichiara l’ingegner Carlo Bobisut, bunisses development dell’impresa -. A valle del progetto definitivo avvieremo la fase di zooning plan, che prevede il confronto con le realtà locali. Il tema è stato la chiave di volta del progetto e della sua aggiudicazione: ha rappresentato un plus che ci ha permesso di vincere la gara. Costruire un ponte sul lago ha voluto dire mettere in campo delle soluzioni capaci minimizzare le ricadute dovute, ad esempio, all’inquinamento delle acque e alle emissioni prodotte dall’utilizzo di chiatte e barche. Il ponte verrà infatti realizzato dal basso e verranno impiegate macchine e imbarcazioni che hanno ricadute sulla natura. La nostra società, specializzata nella realizzazione di ponti, ha vinto la gara per aver saputo mettere in campo soluzioni innovative». Rizzani de Eccher si occuperà della progettazione dell’impalcato, mentre l’impresa belga delle sottofondazioni marine, opere per le quali vanta una lunga esperienza. Tutta l’attività progettuale verrà verificata passo dopo passo dalla società norvegese Multiconsult, che avrà anche il compito di calare il progetto nella realtà locale. Lo studio dell’architetto Selberg invece si concentrerà nella definizione del design del ponte e del suo rapporto con il paesaggio. Il ponte in Danimarca Già in passato Rizzani De Eccher e Besix hanno collaborato per la realizzazione di infrastrutture. Nel settembre 2019, sei mesi prima della data di consegna, in Danimarca hanno completato la realizzazione del ponte Crown Princess Mary. Il progetto comprendeva un’autostrada a quattro corsie di 8 chilometri e 200 metri e un ponte di 1 chilometro e 400 metri sul fiordo di Roskilde: la prima struttura a sbalzo costruita in Danimarca dal 1970. Sia il progetto dell’autostrada che quello del ponte sono stati sottoposti al rispetto di stringenti requisiti ambientali, in considerazione del fatto che veniva attraversato un sito europeo di Natura 2000. Il masterplan infrastrutturale dell’autorità stradale norvegese Nye Veier (credits, Nye Veier) Le altre commesse in Europa e Russia Rizzani de Eccher di recente ha acquisito la commessa dell’ospedale di Bispebjerg in Danimarca, del valore di 230 milioni di euro. Un’altra commessa riguarda il complesso Y-Towers ad Amsterdam. In Russia, l’impresa friulana ha avuto commesse per un valore complessivo di circa 150 milioni di euro, per la realizzazione di due impianti industriali: a Surgut, sugli Urali, per conto di Tenaris-Severstal, e a Lipesk per il colosso dell’acciaio Nlmk. In Italia l’impresa sta lavorando agli ospedali Cattinara di Trieste e Salesi di Ancona. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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