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Firmato da Heliopolis 21, il nuovo Polo didattico dell’Università di Pisa è un edificio NZeb e ad alta efficienza energetica, dall’architettura minimale, dedicato a celebrare i valori della libertà e che vuole raccontare la storia dell’Ateneo. Per la sua realizzazione è stato necessario bonificare un terreno inquinato Indice degli argomenti: Il progetto del nuovo Polo Didattico Le strategie per il risparmio energetico Heliopolis 21 ha firmato il Polo della Memoria all’Università di Pisa nome scelto in omaggio a Liliana Segre, in occasione del conferimento alla Senatrice a vita della Laurea Honoris Causa in Scienze per la pace. Il progetto del nuovo Polo Didattico L’edificio, realizzato in centro città, tra le mura duecentesche e la Torre pendente, si sviluppa su 3000 mq di superficie, comprende 11 aule, 4 laboratori, 1.300 posti, un teatro da 200 posti e ospita il Dipartimento dell’Area Umanistica e Biologica. Il Polo è diviso in 4 volumi di diverse altezze e funzioni, che nelle proporzioni e allineamenti richiamano l’architettura storica pisana, reinterpretata in chiave moderna, grazie anche alla collaborazione con l’architetto svizzero Roger Diener. Da un punto di vista architettonico l’edificio, dalle linee rigorose e minimaliste, unisce un’attenzione assoluta all’ambiente e all’efficienza energetica, tanto da essere un edificio NZEB, a innovazioni progettuali e tecnologiche. La Senatrice ha infatti sottolineato che “guarda al futuro, all’eccellenza nell’architettura e alla tutela dell’ambiente”. Ma non solo, Heliopolis 21 – che è anche responsabile del progetto di allestimento generale, ha realizzato un intervento aperto alla città e inclusivo, capace di rispondere alle più importanti sfide sociali sollevate da Liliana Segre e di garantire il benessere degli studenti, comfort e attenzione all’ambiente, grazie alla scelta di materiali sostenibili e di riciclo, eliminando qualsiasi elemento superfluo. Il tutto riuscendo a trasmettere, sottolineano i progettisti “il senso della storia dell’ateneo pisano e della città di Pisa, e un senso di sicurezza rispetto a un ambiente che sarà sottoposto a condizioni climatiche estreme adesso sconosciute”. Il progetto ha richiesto la bonifica del terreno inquinato su cui originariamente operava un’azienda farmaceutica, prevedendo come dicevamo, un intervento aperto alla città “fin dentro, al ‘Giardino della Memoria’ – senza filtri né barriere architettoniche”. Nessuna limitazione alla libertà e alla possibilità di celebrare all’interno degli spazi flessibili i temi della giustizia e della memoria. Le strategie per il risparmio energetico L’involucro autoportante è in cemento armato a basso impatto energetico. Gli architetti hanno previsto un sistema recupero delle acque piovane per l’irrigazione del giardino di corte, che sarà completato a breve, l’installazione di erogatori plastic-free d’acqua pubblica, un sistema geotermico misto con 3 pozzi (160m sottosuolo) e 38 sonde (110m sottosuolo) che alimentano due pompe di calore separate che rendono il Polo praticamente autosufficiente. Infine un sistema di illuminazione intelligente che si attiva a seconda dell’illuminazione naturale grazie a fotosensori e schermature solari domotiche. Grazie a tutti questi accorgimenti si eviteranno emissioni pari a 89 tonnellate di CO2 all’anno. Credit img @Andrea Testi Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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