Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Nella città ligure l’intervento di edilizia sociale nel quartiere Bragarina si propone come risposta al bisogno abitativo della fascia di reddito intermedia. Il progetto degli architetti milanesi dà vita a una buona architettura con edifici che dialogano con la città a cura di Pietro Mezzi L’edificio a corte del Social Housing Bragarina (ph. Atelier XYZ; credits, Dap studio) Indice degli argomenti: I due edifici Il linguaggio architettonico Utenze e modalità di accesso differenziate A La Spezia, nel quartiere Bragarina, a ridosso del porto commerciale, l’intervento di housing sociale progettato da Dap studio in collaborazione con Progetec si propone di ricucire parti del quartiere e di aprirsi alla città. L’operazione, che consiste nella costruzione di 63 alloggi di diverse dimensioni distribuiti su due corpi di fabbrica per una superficie complessiva di 7mila metri quadrati, è stata voluta dal Fondo Housing Sociale Liguria gestito da DeA Capital Real Estate Sgr. Fhsl è il primo fondo immobiliare di edilizia sociale operante in regione ed è costituito dalla Fondazione Carispezia, insieme a Fondazione De Mari di Savona, Compagnia San Paolo di Torino, Cdp Investimenti sgr e ad altri investitori privati. L’intervento è stato concepito come occasione di dialogo con il contesto, quindi caratterizzato da una forte permeabilità con il quartiere: senza recinzioni, con quattromila metri quadrati di nuove aree verdi, porticati al piano terra e vetrate a tutta altezza. I due edifici Il primo edificio, di dimensioni più contenute, è in linea, asseconda l’andamento della strada e si raccorda con gli edifici preesistenti sull’area; il secondo, più grande, si configura come un impianto a corte, aperto verso strada. Quest’ultimo è composto da tre volumi indipendenti, raccordati da elementi strutturali a vista. Il fronte strada, caratterizzato da un alternarsi di pieni e vuoti – la piazza, la corte -, ritrova un disegno unitario mediante un percorso alberato che, allineato ai fronti degli edifici, funge da trait d’union fra le differenti parti del masterplan. L’architettura dei nuovi edifici propone l’apertura verso il quartiereph. Atelier XYZ; credits, Dap studio Al piano terra le attività commerciali sono ospitate all’interno di volumi vetrati che evidenziano la permeabilità del lotto. L’attacco a terra si fonde con gli spazi pubblici, creando un senso di continuità tra i camminamenti, le aree esterne attrezzate, gli esercizi commerciali e le residenze, nei cui porticati esterni – così come negli androni interni – rivestiti a soffitto da lastre metalliche specchianti, si riflette l’esterno, alimentando il senso di immersione e connessione con gli spazi pubblici. Il linguaggio architettonico Gli edifici, pur nella loro differenziazione tipologica, ritrovano unitarietà nel linguaggio architettonico. I prospetti denunciano gli elementi strutturali (i pilastri e i solai) e per antitesi gli elementi di tamponamento. Ne nasce un fronte caratterizzato da cromie variabili, che al grigio chiaro dei muri contrappongono giallo acido, grigio scuro, rosso. L’articolazione dei prospetti è accentuata dagli appartamenti (che hanno un taglio dimensionale che varia da 65 a 135 metri quadrati) sfalsati ai piani, così da dotarli di logge. I prospetti mostrano gli elementi strutturali e per antitesi gli elementi di tamponamento. Ne deriva un fronte caratterizzato da cromie variabili, che al grigio chiaro dei muri contrappongono giallo acido, grigio scuro, rosso (ph. Atelier XYZ; credits, Dap studio) All’interno della maglia strutturale si inseriscono come delle scatole gli spazi dell’abitare, sfalsati ad ogni piano per ricavare delle logge: in questo modo ogni appartamento può godere di uno spazio privato all’aperto. All’ultimo piano sono ospitati spazi chiusi e aperti dedicati alla socialità: la limonaia, gli orti, un solarium, una sala per le feste e le attività comuni. All’interno della maglia strutturale si inseriscono come delle scatole gli spazi dell’abitare, sfalsati ad ogni piano per ricavare delle logge (ph. Atelier XYZ; credits, Dap studio) L’idea di condivisione caratterizza tutto il progetto, ivi compresi i volumi circolari in lamiera stirata che, lungo i porticati delle residenze, fungono da depositi per biciclette aperti al quartiere. I volumi circolari in lamiera stirata lungo i porticati fungono da depositi per biciclette e rispondono all’esigenza di condivisione che caratterizza tutto il progetto (ph. Atelier XYZ; credits, Dap studio) Se il passaggio tra il mondo pubblico e la sfera privata è graduale, altrettanto si può dire per il percorso inverso. Le cromie interne, che ritmano spazi, percorsi, pianerottoli e vuoti, richiamano le facciate esterne, mentre gli androni d’ingresso sono stati concepiti come aree di ritrovo e sosta. I piani terra sono porticati con vetrate a tutta altezza ph. Atelier XYZ; credits, Dap studio Non mancano spazi condivisi per i residenti, dai locali per il ritrovo e la socialità, fino alla copertura, dove i volumi ospitano terrazze comuni a differenti livelli, supportate da locali di servizio che costituiscono un naturale ampliamento dello spazio abitativo. Logge, balconi, terrazze comuni e corte pubblica realizzano un sistema di spazi aperti con diversi gradi di condivisione, che arricchisce la vita della nuova comunità. Utenze e modalità di accesso differenziate Il Social Housing Bragarina è stato studiato per un ventaglio di utenza molto diversificato e fluido, per chi si trova in una situazione reddituale intermedia per cui non vi è né accesso a una casa popolare, né al libero mercato. In quest’ottica sono state attivate diverse modalità di accesso: vendita convenzionata, locazione convenzionata con previsione di riscatto e, in subordine, locazione convenzionata. La varietà di utenza e di contesto e la contemporanea esigenza di unificazione e integrazione, sono stati i due elementi sui quali hanno lavorato i progettisti. Ingresso alla nuova residenza (ph. Atelier XYZ; credits, Dap studio) In linea con la definizione di social housing indicata dal Comitato europeo per la promozione del diritto alla casa, il progetto si caratterizza per un insieme «che favorisce la formazione di un contesto abitativo e sociale dignitoso, al fine di rafforzare la propria condizione abitativa e sociale». Planimetria del complesso residenziale Bragarina (credits, Dap studio) Pianta tipo dell’edificio lineare (credits, Dap studio) Piano tipo dell’edificio a corte (credits, Dap studio) DAP studio Studio associato di architettura, con sede a Milano, nato nel 1992 dalla collaborazione tra Elena Sacco e Paolo Danelli, entrambi laureati in architettura al Politecnico di Milano. Lo studio opera nel campo della progettazione a varie scale di intervento: la città, la residenza, il terziario, la progettazione ambientale. Negli ultimi anni la progettazione degli spazi pubblici destinati ad attività culturali è stata oggetto di particolare approfondimento. Scheda progetto Social Housing Bragarina Località: Bragarina, La Spezia Committente: Fondo Housing Sociale Liguria, Dea Capital Real Estate Sgr Intervento: residenziale di edilizia sociale Progettazione: Dap studio, Elena Sacco, Paolo Danelli Progettazione strutture e impianti: Progetec Direzione lavori: Progetec Superficie alloggi: 7.000 mq Superficie aree esterne: 4.000 mq Importo delle opere: 7,5 milioni di euro Alloggi: 63 Progetto: 2015 Fine lavori: 2019 Impresa di costruzioni: Società edilizia Tirrena Fotografia: Atelier XYZ Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto