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Il ponteggio multidirezionale fornito da Layher per i lavori di restauro della cupola del Battistero permette di tenere aperto il monumento nel corso dei sei anni e offre ai turisti la possibilità di ammirare da vicino i mosaici policromi su fondo oro. Questo rispecchia perfettamente il payoff dell’azienda “Più possibilità”, a sottolineare come le opere provvisionali firmate Layher riescano a soddisfare ogni esigenza di cantiere. In questo caso specifico, un sistema che in origine era meramente finalizzato all’esecuzione dei lavori, si trasforma in un’opportunità culturale, permettendo di vivere un’esperienza unica osservando nel dettaglio il grandioso ciclo di mosaici duecenteschi a cui lavorò anche Cimabue, fonte di ispirazione per la Divina Commedia di Dante.«Innovazione, qualità, durabilità, estrema versatilità, alte prestazioni e sviluppo continuo sono le caratteristiche di Layher e dei suoi sistemi che, insieme a ponteggiatori altamente qualificati come TSA, permettono il superamento dei limiti delle opere provvisionali – spiega Roberto Vesentini, direttore generale Layher – Siamo contenti di essere riusciti a garantire il soddisfacimento di quanto richiesto dall’Opera di Santa Maria del Fiore, grazie a una struttura che, riducendo al minimo l’impatto a terra, consente di tenere aperto il Battistero durante l’intervento di restauro. Inoltre, ci riempie di soddisfazione pensare che grazie alle nostre soluzioni i visitatori possano ammirare i mosaici da vicino per la prima volta». Indice degli argomenti Toggle Il contributo di Layher per il cantiere del Battistero di San GiovanniMultidirezionale AllroundTravi Flex in alluminio Il contributo di Layher per il cantiere del Battistero di San Giovanni Layher ha saputo rispondere alle richieste della Committenza che chiedeva un’opera provvisionale in grado di rendere accessibile l’intera superficie musiva della volta e al contempo garantire il minimo impatto visivo a terra, permettendo la fruizione continua del Battistero da parte dei visitatori. Oltre a queste richieste la Committenza ha voluto garantire l’affluenza al ponteggio da parte del pubblico. Il vincolo stringente è stato che tutte le richieste fossero soddisfatte nel massimo rispetto del monumento, limitando o evitando al minimo gli ancoraggi, impraticabili sulla cupola musiva. «Abbiamo selezionato un fornitore che ci permettesse di raggiungere i nostri obiettivi: l’ideazione e la progettazione di una struttura innovativa tecnicamente funzionale e tecnologicamente avanzata che traesse ispirazione dalle ormai codificate morfologie del fungo o dell’ombrello – commenta l’architetto Samuele Caciagli, responsabile dei lavori dell’Opera di Santa Maria del Fiore – La geometria individuata ha permesso di mantenere accessibile la quasi totalità dell’aula al piano terreno a fronte di uno sviluppo superficiale dei piani di lavoro di oltre 10 volte superiore. Perché questo vuole essere un cantiere non esclusivo, anzi, l’opposto, vuole essere un cantiere inclusivo, vogliamo mostrare quello che stiamo facendo e vogliamo dare la possibilità a tutti di beneficiare da vicino di questo splendido mosaico». Il risultato è stato la creazione di un cantiere tecnologicamente innovativo, dominato da un ponteggio a forma di fungo alto 31,50 metri e caratterizzato da un diametro di 25,50 metri. Il ponteggio si sviluppa su una superficie di 618 mq calpestabili nella parte alta, a fronte di una superficie occupata a terra di soli 63 mq. Come è stato possibile ottenere questo risultato sorprendente? Mediante l’impiego di 8.150 elementi per la costruzione del ponteggio e l’utilizzo di travi in alluminio Layher Flex di ultima generazione passanti attraverso le aperture quadrangolari affacciate sul piano attico del Battistero per la distribuzione uniforme dei carichi sulla struttura portante. Nello specifico, la colonna è stata realizzata con ponteggio multidirezionale Allround, che ospita le scale per il pubblico e permette il trasferimento dei carichi a terra nella porzione “piena” del pavimento, mentre i rimanenti appoggi sono realizzati con Allround e trave Flex. Il supporto del ponteggio a sbalzo, che potremmo definire il cappello del fungo, è dato dall’accoppiamento di due ordini di travi e consente la ripartenza modulare in sicurezza dagli otto lati del Battistero. L’altezza di sbarco della trave accessibile al pubblico è di 17,5 metri, mentre parallelamente corre una scala da cantiere a rampe in alluminio per l’accesso delle maestranze sino alla quota sommitale. Il camminamento dell’anello e della piattaforma aperta al pubblico è di circa 120 mq. Multidirezionale Allround Allround rappresenta il primo sistema multidirezionale al mondo, creato da Layher nel 1974 e caratterizzato da un ridotto volume di materiale necessario all’allestimento delle più diverse strutture, nonché dalla velocità di assemblaggio e da elevata sicurezza. Grazie alla velocità di connessione e all’assenza di giunzioni a bullone il ponteggio permette il collegamento reciproco ad angolo retto dei diversi componenti o l’orientamento a piacimento, per una trasmissione ottimale dei carichi. Travi Flex in alluminio L’utilizzo di travi Flex in alluminio nel Battistero di Firenze ha permesso di minimizzare gli appoggi a terra e creare una struttura provvisionale sospesa. Queste travi, presentate nel 2018, hanno conosciuto una veloce evoluzione con l’introduzione nel 2020 degli accessori per l’accoppiamento di più travi ortogonali. Le travi Flex si distinguono per l’elevata capacità di carico, il peso ridotto, la rapidità di assemblaggio e l’ottimizzazione nell’utilizzo dei materiali. Inoltre, consentono la partenza del ponteggio a sbalzo, in quota, anche dove gli spazi di manovra sono ridotti. Grazie all’elevata capacità di carico è possibile ampliare le strutture in sospensione e avere un risparmio nei tempi di montaggio e un maggiore rispetto dell’opera servita, riducendo i fori di ancoraggio e i tempi di montaggio e smontaggio. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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