Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Per l’architetto milanese l’idea vincente del concorso internazionale è “aver trattato lo spazio aperto come un common ground, capace di tenere insieme le varie parti del monumento e lo sfondo della vita quotidiana”. Scopo dell’intervento della Fondazione San Paolo è dar vita a un polo culturale di livello internazionale nel cuore della città, che prevede l’insediamento di nuove funzioni culturali, formative, ricettive, sociali e direzionali A cura di: Pietro Mezzi La nuova piazzetta del Bagolaro Indice degli argomenti Toggle Il futuro della Cavallerizza RealeLo spazio pubblico accoglie la vita quotidianaSpazi antichi per nuovi modi di lavorare e comunicareUn laboratorio di ricerca e cultura in dialogo con la cittàUn’architettura contemporanea che interpreta il passatoLa giuria del concorsoCZA Cino Zucchi Architetti Lo studio milanese Cino Zucchi Architetti ha vinto il concorso internazionale per la progettazione, restauro e rifunzionalizzazione del compendio della Cavallerizza Reale di Torino. Obiettivo della competizione, indetta dalla Fondazione della Compagnia di San Paolo, l’università degli Studi di Torino e la Città di Torino, in accordo con Cassa depositi e prestiti, l’Ordine degli architetti di Torino e Milano e con la Fondazione per l’architettura di Torino, è dar vita, attraverso la ristrutturazione, a un polo culturale di livello internazionale nel cuore della città, che prevede l’insediamento di nuove funzioni culturali, formative, ricettive, sociali e direzionali. Il parere della giuria Secondo la giuria, presieduta dall’architetto Michele De Lucchi, il progetto vincitore “interpreta i cambiamenti in corso e possiede le caratteristiche per adattarsi a quelli futuri, a partire dalle esigenze emergenti in ambito energetico e ambientale, dimostrando che nel tessuto storico e aulico di Torino c’è spazio per interventi contemporanei, capaci esaltare la trasformazione dei comportamenti individuali e sociali”. Assonometria del complesso monumentale della Cavallerizza Reale di Torino La complessità dell’intervento ha suggerito alla Fondazione di coinvolgere più esperienze e competenze attraverso la formula del concorso internazionale, con l’obiettivo di “rafforzare la progettualità dell’hub culturale orientato ai temi della sostenibilità e della transizione ecologica”. Il futuro della Cavallerizza Reale Il futuro intervento sulla Cavallerizza ridarà a Torino un’ampia area settecentesca aperta al pubblico e collegata dai giardini reali con il Polo museale, in un vero e proprio distretto culturale del barocco torinese. Nei nuovi spazi verranno creati luoghi aperti al pubblico e altri che ospiteranno attività culturali. Nel rispetto del valore storico ed architettonico dell’immobile, il recupero intende integrarsi all’interno del centro città, dotandola di nuove funzioni. Il progetto di CZA L’idea progettuale dello studio CZA si fonda sull’idea di una nuova alleanza tra urbanità e natura e sulla creazione di un ambiente vitale aperto alla città. “Se il secolo scorso è stato quello dell’espansione urbana – si legge nella relazione del progetto vincitore – oggi la rigenerazione e il riuso di edifici esistenti è l’elemento cardine della lotta al cambiamento climatico in un ambiente poroso e inclusivo”. Planimetria del progetto di rifunzionalizzazione della Cavallerizza Reale di Torino Il progetto di rigenerazione della Cavallerizza proposto dal team di Zucchi reinterpreta le architetture esistenti coniugando l’esperienza urbana con l’impegno collettivo nei confronti della natura. “La Cavallerizza diventerà un nuovo luogo capace di far dialogare pubblici diversi – scrivono i progettisti – creando spazi animati da nuove attività lavorative, culturali e ricreative: una visione articolata in una serie di interventi puntuali, un’agopuntura nel corpo della città che amplifica il carattere di ogni sua parte”. Lo spazio pubblico accoglie la vita quotidiana Nel progetto di Cino Zucchi il ridisegno dello spazio pubblico è attivato da pochi e semplici gesti che ne conservano il carattere originario: panche in pietra, elementi illuminanti ed essenze arboree creano diverse occasioni di fruizione al variare delle stagioni e degli eventi ospitati; nuove tettoie semicircolari in bronzo ossidato identificano gli ingressi alle varie parti. Render della Piazzetta Fratelli Vasco vista dall’ingresso di via Verdi Tra l’Ala del Mosca e le Pagliere viene creata una nuova piazzetta, che diventa il vestibolo d’ingresso dei Giardini, creando una transizione tra lo spazio concavo tra gli edifici e i percorsi verdi tra gli alberi. Spazi antichi per nuovi modi di lavorare e comunicare Il portico est della nuova sede della Fondazione è lasciato aperto e ospita il dehor della caffetteria collegato ai Giardini e alle Pagliere da una nuova apertura nella testata. La pianta del progetto di rifunzionalizzazione della Cavallerizza Reale di Torino La posizione baricentrica dell’atrio e degli ascensori ottimizza la distribuzione a tutti i piani e valorizza lo scalone esistente. La modifica della falda del tetto verso il parco permette di ricavare luminosi spazi affacciati sul verde e su piccoli patii privati. Un elemento a pianta trapezia, aggiunto alla testata ovest, diventa un salotto belvedere affacciato sulla Mole Antonelliana. Un laboratorio di ricerca e cultura in dialogo con la città Il passaggio tra le due maniche esistenti delle Pagliere è protetto da una copertura leggera, e una grande sala multifunzionale ad esso collegata si apre sul Passaggio Chiablese. Il Passaggio Chiablese visto da via Rossini Le nuove coperture e le nuove facciate sono rivestite in vetro e lamiera di rame ossidato naturale, includendo schermi Led che comunicano al pubblico le attività e le ricerche in corso. Un’architettura contemporanea che interpreta il passato “Le porzioni di architettura nuova inserite nella Cavallerizza non tentano di mimare le forme storiche di quelli esistenti – si legge nella relazione di progetto – ma non cadono nemmeno in una facile “poetica della dissonanza”, che esibisce la propria discontinuità rispetto ad esse. Esse sono in continuità ideale con un “moderno torinese”, al contempo sperimentale e sofisticato, che non contrappone in forma artificiale i concetti di innovazione e tradizione, ma crea un dialogo tra la fiducia nel futuro e le qualità ambientali della città storica”. Esploso del progetto di intervento sul Maneggio Alfieriano Le altre proposte progettuali La proposta di CZA ha superato la concorrenza di altri studi di progettazione internazionali. Al secondo posto figura il progetto di Anne Lacaton, dello studio francese Lacaton et Vassal Architectes, che ha ricevuto una menzione speciale; poi nell’ordine, lo studio londinese Caruso St John Llp di Adam Caruso, lo studio belga Architecten Jan de Vylder Inge Vinck di Inge Vinck, lo studio fiorentino Guicciardini & Magni architetti di Piero Paolo Guicciardini e lo studio torinese Balance Architettura di Alberto Lessan. La giuria del concorso La giuria era composta da Michele De Lucchi, Alberto Anfossi, Vittorio Magnago Lampugnani, Elli Mosayebi, Luisa Papotti, Francesco Profumo e Sarah Whiting. La menzione e il premio della giuria sono andate al progetto di Anne Lacaton, in virtù dell’approccio filosofico alla base del progetto, per le sue linee guida di rifunzionalizzazione del Teatro della Cavallerizza Alfieriana e per la capacità di coniugare i contenuti architettonici con gli elementi di transizione ecologica, sociale, educativa e di attenzione all’ambiente naturale. L’auspicio della giuria è che le due proposte progettuali, quella di Zucchi e Lacaton, possano trovare una sintesi, in particolare sull’utilizzo degli spazi pubblici, coniugando i punti di forza di entrambi. Parla la Fondazione San Paolo “Dopo più di anno di serrato lavoro, confrontandoci con le molteplici competenze di alcuni tra i più importanti team di progettisti internazionali, cominciamo a scrivere pagine nuove per il grande complesso della Cavallerizza Reale di Torino – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Fin dall’inizio la nostra strada maestra è stata quella di restituire ai cittadini un hub culturale, sociale ed educativo che, in una cornice di sostenibilità e di sperimentazione, sappia guardare al futuro”. Disegno dell’esterno del Maneggio Alfieriano CZA Cino Zucchi Architetti È uno dei principali studi europei nei campi dell’architettura, del paesaggio e della progettazione urbana. Nella sua attività lo studio si avvale di una rete consolidata di consulenti specializzati: ingegneria strutturale e meccanica, viabilità, economia, progettazione paesaggistica, grafica, light design. Lo studio ha progettato e realizzato numerosi edifici commerciali, pubblici, industriali e residenziali, spazi pubblici, piani di riqualificazione e masterplan di aree agricole, industriali e storiche; ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali ed è attiva nel campo dell’interior design e dell’exhibition design. Lo studio ha lavorato ai masterplan di Keski Pasila a Helsinki (Finlandia), Lugano Nord (Svizzera), delle miniere di carbone Ewald a Herten (Germania) e alle proposte per alcune aree a Lugano, Andermatt e Ginevra (Svizzera), Herten e Münich (Germania), Vienna e Salisburgo (Austria), Deventer, Utrecht e Groningen (Olanda), Rennes, Perpignan e Parigi (Francia), Tirana (Albania), San Pietroburgo e Mosca (Russia). Tra le realizzazioni architettoniche figurano la sede del Gruppo M ad Assago (Milano), la sede della Salewa a Bolzano, la sede della Lavazza e il Museo Nazionale dell’Automobile a Torino oltre a complessi residenziali a Milano, Parma, Ancona, Ravenna, Laveno e Bologna. Tra i progetti paesaggistici realizzati figurano quelli di via Paride a Cerea, del Parco di S. Donà, della Piazza del Gratosoglio, degli spazi pubblici di Cascina Merlata e dell’imbocco della galleria Vedeggio-Cassarate a Lugano. La trasformazione delle ex aree industriali dell’ex Junghans a Venezia e dell’ex Alfa Romeo-Portello a Milano sono considerati tra i migliori esempi europei nel loro genere. Disegno dell’entrata da via Verdi Scheda progetto Cavallerizza Reale di Torino Località: Torino Committente: Compagnia di San Paolo, Università degli Studi di Torino, Città di Torino, in accordo con Cassa depositi e prestiti, Ordine degli architetti di Torino e Milano e Fondazione per l’architettura di Torino Tipologia: Concorso internazionale Progetto vincitore: CZA, Cino Zucchi Architetti Team di progetto: Politecnica, Dotdotdot, Tiemme. Torino Stratosferica, Alberto Artioli, Valentina Capra Gruppo di progettazione: Cino Zucchi (capogruppo), Tatiana Milone (consulente), Fabrizio Pignoloni (consulente), Luca Ballarini (consulente), Valentina Capra (progettista), Alberto Artioli (consulente), Francesca Federzoni (progettista) Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto