Bonus porta blindata 2024, come funziona e requisiti: guida alla detrazione

L’agevolazione fiscale consiste nella detrazione Irpef del 50% sulla spesa sostenuta per acquisto e montaggio di portoni blindati. Facciamo chiarezza su come richiederlo, chi può averlo e le relative scadenze.

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Bonus porta blindata 2024, come funziona e requisiti: guida alla detrazione

Il quadro delle agevolazioni legate al mondo della casa comprende anche il bonus sicurezza, l’agevolazione fiscale che permette di detrarre le spese per l’installazione di deterrenti contro i furti nelle abitazioni. Gli interventi agevolati sono diversi: dall’installazione di sistemi di videosorveglianza alle tapparelle metalliche.

Invece che succede in caso di sostituzione del vecchio portone in legno con un portone blindato? Partendo da questo dubbio l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza sui requisiti per richiedere il bonus sicurezza nel 2024.

Ecco come funziona il bonus porte blindate, chi può ottenerlo e le istruzioni per eseguire il pagamento in modo tracciabile e con la giusta causale.

Il caso: cosa ha deciso l’Agenzia delle Entrate sul bonus porte blindate

Il chiarimento definitivo dell’Agenzia delle Entrate sul bonus portone blindato arriva rispondendo al dubbio di un contribuente.

Bonus porta blindata 2024, come funziona e requisiti: guida alla detrazione

Nel caso di specie, un utente ha chiesto alle Entrate se la sostituzione di un portone in legno con uno blindato a due ante della stessa dimensione potesse essere portato in detrazione.

La risposta è stata affermativa: il bonus sicurezza si estende ai portoni blindati secondo le stesse regole previste per il bonus Ristrutturazioni.

Le parole dell’Agenzia delle Entrate:

il montaggio di porte blindate o rinforzate rientra tra i lavori sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni finalizzati alla prevenzione del rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (art. 16-bis, comma 1, lett. f, del Tuir), per i quali il proprietario o il detentore dell’immobile sul quale è effettuato l’intervento può richiedere la detrazione delle spese in 10 rate annuali di pari importo.

Per “atti illeciti” si devono intendere le condotte penalmente perseguibili come furti, aggressioni, sequestro di persona e ogni altro reato che lede la proprietà privata e altri diritti giuridicamente protetti.

Bonus porta blindata, i requisiti da rispettare

In cosa consiste esattamente il bonus porte blindate e chi può richiederlo? Ecco la panoramica completa per chi intende sostituire la vecchia porta di casa con un nuovo portone.

Il bonus consiste nella detrazione del 50% della spesa di acquisto e montaggio del portone blindato e, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, rientra nel più ampio “bonus sicurezza”.

I portoni blindati infatti sono un deterrente contro ladri e scassi.

Passando alle spese che si possono portare in detrazione, il bonus comprende:

  • l’acquisto del portone
  • la sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini
  • l’installazione di saracinesche e tapparelle metalliche (con relativi bloccaggi)
  • la sostituzione/installazione di vetri anti-rottura e antisfondamento
  • il montaggio casseforti a muro
  • l’installazione di sistemi di allarme e videosorveglianza
  • impianti di rilevazione incendi
  • dispositivi di protezione da allagamenti e fughe di gas
  • il rifacimento di recinzioni e mura perimetrali

L’agevolazione consiste nella detrazione Irpef del 50% da indicare in Dichiarazione dei redditi ripartita in 10 anni in 10 rate di uguale importo. Dal 1° gennaio 2025 l’aliquota scenderà al 36%, analogamente a quanto previsto per il bonus Ristrutturazioni su un massimale di spesa di 48.000 euro.

Le istruzioni di pagamento

L’Agenzia delle Entrate indica precise regole da rispettare per portare la spesa in detrazione. I pagamenti devono essere tracciabili, vale a dire effettuati mediante carta di credito o debito, bancomat, bonifico bancario o postale parlante.

Per quanto riguarda i bonifici, questi devono contenere (a pena di esclusione):

  • il codice fiscale del beneficiario
  • la partita Iva o il codice fiscale del professionista o della ditta che esegue gli interventi
  • la causale del versamento deve indicare la normativa di riferimento (art. 16-bis del Dpr 917/1986)
  • il numero e la data della fattura
  • l’importo complessivo pagato

Scadenza e beneficiari

Contrariamente a quanto previsto per le altre agevolazioni edilizie, il bonus sicurezza che permette di detrarre la spesa per i portoni blindati non ha una data di scadenza.

È richiedibile “a tempo indeterminato” ma con una variazione dell’aliquota: come abbiamo visto, a partire dal 2025 la detrazione scenderà al 36%.

Non cambiano invece i richiedenti, possono beneficiare del bonus porte blindate sia i proprietari dell’immobile che i detentori con contratti di affitto.

L’importante è che il soggetto richiedente sia colui che effettivamente ha sostenuto le spese e può documentare.

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