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Indice degli argomenti Toggle Il Museo Egizio – OMAIl centro culturale Jinghe New City Culture & Art Centre – Zaha Hadid ArchitectsIl nuovo Villaggio Olimpico – Dominique PerraultLa Galleria per la Cattedrale di Saint-Maurice d’Angers – Kengo KumaLa struttura educativa Čoarvemátta – SnøhettaLo spazio immersivo teamLab Phenomena Abu Dhabi – teamLab Architects Il panorama architettonico del 2024 si presenta ricco di promesse e avveniristiche realizzazioni, con progetti innovativi che sfidano i confini dell’estetica e della funzionalità. In questa prospettiva, ci concentriamo su alcuni dei cantieri più attesi, guidati da rinomate archistar, dove le idee si fondono con la tecnologia per creare strutture sorprendenti. Snøhetta, OMA, Zaha Hadid Architects, Dominique Perrault, Kengo Kuma e teamLab Architects sono protagonisti di progetti che promettono di ridefinire il concetto stesso di architettura, trasformando spazi e paesaggi in opere d’arte funzionali. Il Museo Egizio – OMA Il “Museo Egizio 2024” si prospetta come uno dei progetti più entusiasmanti dell’anno per la città di Torino, rivitalizzando il ruolo storico dell’istituzione come fulcro culturale della città. credits, ©OMA Il progetto di rinnovamento di OMA si concentra sulla creazione della suggestiva Piazza Egizia, un cortile coperto che diventa uno spazio pubblico condiviso tra il museo e la città stessa. credits, ©OMA Le sei distintive stanze urbane, ciascuna con caratteristiche uniche, ridefiniscono le aree pubbliche del museo, ampliando la sua connessione con la rete di spazi pubblici torinesi. Le aperture strategiche sulla facciata su Via Duse accolgono il pubblico invitandolo a partecipare alle attività ricreative quotidiane. credits, ©OMA La coerenza visiva, ispirata ai manufatti esposti, attraversa le stanze urbane, creando una narrativa visiva che lega il museo alla sua storia. L’acclamato studio di architettura OMA, fondato da Rem Koolhaas, ha guidato il progetto, collaborando con architetti locali e un consulente storico per realizzare una trasformazione che promette di conferire al Museo Egizio di Torino una nuova e vibrante identità. Il centro culturale Jinghe New City Culture & Art Centre – Zaha Hadid Architects Nell’elenco delle opere più attese del 2024, emerge il progetto firmato dal team di Zaha Hadid Architects: il Jinghe New City Culture & Art Centre. Caratterizzato dalla firma inconfondibile di Zaha Hadid, il centro culturale si presenta in tutta la sua elegante sinuosità, un tratto distintivo che caratterizza spesso le opere di ZHA. Render by ATCHAIN Il design, ispirato dalle forme del fiume Jinghe e delle valli montane circostanti, offre uno spettacolo architettonico suggestivo. Le curve fluide non solo si presentano come un tributo visivo al paesaggio locale, ma fungono anche da connettore tra la struttura e l’ambiente circostante. Il masterplan si intreccia con il tessuto urbano preesistente, garantendo che il Jinghe New City Culture & Art Centre non sia solo un’opera isolata, ma piuttosto un’integrazione armoniosa con il tessuto cittadino. Render by ATCHAIN L’accesso al centro culturale è agevolato da rampe in leggera pendenza, che collegano il livello strada al cuore pulsante della struttura. La progettazione del centro si fonde organicamente con il masterplan urbano esistente, creando un collegamento visivo e funzionale che unisce la nuova biblioteca multimediale a nord di Jinghe Avenue con il teatro delle arti dello spettacolo, sale multifunzionali, studi e gallerie espositive a sud, attraverso cortili, giardini e percorsi sopraelevati. Render by ATCHAIN Il Jinghe New City Culture & Art Centre è un esempio di sostenibilità. Incorporando strategie di progettazione passiva, utilizzando ventilazione naturale e analizzando attentamente l’irraggiamento solare, gli architetti hanno ottimizzato le prestazioni energetiche dell’intera struttura. La costruzione ha dato la priorità ai materiali locali, incorporando pannelli fotovoltaici per la generazione di energia, la raccolta dell’acqua piovana, permettendo così all’edificio di rientrare nella certificazione a 3 stelle in linea con il rating cinese di Green Building. Il nuovo Villaggio Olimpico – Dominique Perrault Parigi è pronta a ospitare uno dei progetti più attesi del 2024: il Villaggio Olimpico di Dominique Perrault. Situato nel quartiere Seine-Saint-Denis, questo progetto o è stato concepito non solo come una struttura temporanea per i partecipanti ai Giochi Olimpici, ma anche per offrire uno spazio permanente alla cittadinanza tale da arricchire il tessuto urbano. @Dominique Perrault L’estensione imponente del villaggio, che copre oltre 119.000 metri quadrati, è stata progettata per integrarsi armoniosamente con l’ambiente circostante lungo le rive della Senna. Guidato dall’architetto visionario Dominique Perrault, il team di progettazione ha lavorato diligentemente per garantire che il villaggio si fonda perfettamente con la topografia ondulata del terreno e le strutture esistenti della città. Un elemento centrale del progetto è il parco centrale, descritto come la “porta del quartiere”. Questo spazio aperto, ottenuto dalla riconversione di una stazione degli autobus utilizzata durante la fase olimpica, funge da cuore pulsante del villaggio, unificando le diverse componenti del sito. Lungo la riva del fiume, invece, si estende un parco lineare, creando un ambiente rilassante e stimolante. Altro aspetto chiave del progetto è la sua destinazione post-Olimpiadi. Al termine dei giochi, il Villaggio degli Atleti sarà trasformato in uno spazio permanente, accogliendo i nuovi residenti già nel 2025. La transizione è stata pianificata tenendo conto dell’accesso ai trasporti pubblici e alle autostrade, garantendo un collegamento semplice e comodo con il resto della città. La Galleria per la Cattedrale di Saint-Maurice d’Angers – Kengo Kuma Nell’ottica di preservare l’importante patrimonio storico della cattedrale di Saint-Maurice, l’architetto giapponese Kengo Kuma ha firmato il progetto di intervento protettivo che promette di coniugare armoniosamente il mondo antico con la contemporaneità. La cattedrale, situata nel cuore di Angers, è uno dei gioielli architettonici della Francia e il nuovo progetto di Kuma mira a preservare il suo portale occidentale, dove sono state rinvenute recentemente delle sculture policrome risalenti ai secoli XII e XVII. @Kengo Kuma La pièce de résistance di questo progetto è una nuova galleria che, secondo le previsioni, sarà completata nel 2024. La struttura fornirà una barriera protettiva essenziale per il portale, e servirà anche come spazio espositivo per mettere mostrare le sculture policrome scoperte di recente. Queste opere d’arte, testimonianza del talento artigianale medievale, comprendono reperti in pietra policroma che sono diventati simboli dell’unicità del portale. @Kengo Kuma Il portale, risalente al XII secolo, rappresenta un esempio straordinario di architettura medievale e la sua integrità è stata minacciata dagli agenti atmosferici e dall’usura del tempo. Il team di Kengo Kuma ha valutato come solo una nuova costruzione moderna e sostenibile può garantire la conservazione a lungo termine di questo tesoro storico. Ciò che rende unico questo progetto è l’approccio di Kuma nel creare un dialogo armonioso tra il passato e il presente. @Kengo Kuma Il progetto di Kengo Kuma non è solo un atto di conservazione, ma anche un omaggio all’ingegnosità e alla sensibilità artistica dei maestri del passato: “La nostra sfida è stata quella di creare un dialogo armonioso con una creazione contemporanea preservando il patrimonio architettonico medievale” dichiara Kuma. @Kengo Kuma “Abbiamo voluto metterci nei panni dei costruttori del medioevo e creare un quadro normativo, servendoci del compasso, generando così le proporzioni che portano all’unità. Tutto questo viene ottenuto utilizzando le migliori lavorazioni possibili della pietra che poi si libera dalle spesse mura della cattedrale costruita seguendo la stereotomia. È questo processo tecnico che conferisce una sensazione contemporanea all’edificio, pur rimanendo parte della storia dell’architettura”. @Kengo Kuma La cattedrale di Saint-Maurice e il progetto di Kengo Kuma sono destinati a diventare un esempio straordinario di come l’architettura contemporanea possa abbracciare e preservare il patrimonio storico, garantendo che le generazioni future possano continuare a godere delle meraviglie del passato. Con la data di completamento fissata per il 2024, il mondo aspetta con trepidazione l’inaugurazione di questa nuova fase nella storia di Angers. La struttura educativa Čoarvemátta – Snøhetta Nel cuore delle incontaminate distese innevate della regione norvegese del Sápmi, sta nascendo un’opera architettonica destinata a diventare un’icona: il progetto Čoarvemátta di Snøhetta. Questa struttura avveniristica, situata nel contesto del Teatro Nazionale Sami Beaivváš e della Scuola Superiore e Scuola di Allevamento di Renne Sami, è molto più di un semplice edificio. È un’ode alla natura, un connubio di funzionalità ed estetica, ispirato ai principi dell’architettura Sámi e alle tradizioni della popolazione nomade che ha abitato queste terre per generazioni. @Snøhetta L’edificio si distingue per la sua forma angolare e per l’uso sapiente di componenti in legno curvo, che abbracciano i contorni organici del paesaggio senza introdurre angoli duri. Questa scelta progettuale riflette l’impegno di Snøhetta nel creare strutture che non siano solo funzionali, ma anche esteticamente integrate con il territorio. @Snøhetta Il complesso Čoarvemátta prende il nome dalle parole sami “čoarvi” e “mátta”, che significano rispettivamente “corno” e “radice“. Una scelta di denominazione che non è casuale, bensì legata proprio al corno delle renne, le maestose abitanti del paesaggio innevato norvegese. @Snøhetta La struttura si presenta come un abbraccio tra tradizione e modernità, dove l’esterno ricorda un telo che avvolge una struttura in legno, creando un’immagine che richiama la forma di un lavvu, una tenda tradizionale utilizzata dalle popolazioni nomadi. Il design non è solo esteticamente accattivante ma contribuisce anche a raccogliere sotto un’unica superficie le molteplici attività svolte all’interno dell’edificio. Lo spazio immersivo teamLab Phenomena Abu Dhabi – teamLab Architects Nel cuore del distretto culturale di Saadiyat, sta prendendo forma teamLab Phenomena Abu Dhabi, un’opera architettonica e artistica dal carattere futuristico. L’ambizioso progetto, sviluppato da teamLab Architects, promette di trasformare il concetto di esperienza artistica offrendo ai visitatori un viaggio coinvolgente attraverso installazioni artistiche all’avanguardia in un connubio tra arte e tecnologia senza eguali. @teamLab L’edificio, costruito su una superficie di 17.000 metri quadrati, sarà la cornice di un’avventura sensoriale unica nel suo genere. Il teamLab Phenomena Abu Dhabi nasce per essere “la casa della curiosità infinita”, un luogo dove l’arte prende vita attraverso esperienze originali e in continua trasformazione. @teamLab Le installazioni presenti saranno il risultato di un approfondito processo di ricerca e sviluppo, con opere d’arte create e modellate dagli ambienti stessi. L’architettura dell’edificio svolge un ruolo fondamentale nel consentire alle opere d’arte di evolversi liberamente e organicamente, quasi come se fossero forme di vita in costante mutamento. @teamLab teamLab Phenomena Abu Dhabi è destinato a diventare uno spazio di ispirazione, un luogo dove la curiosità, l’immaginazione e la creatività trovano spazio. Ogni visitatore sarà immerso in un’esperienza unica, poiché l’ambiente si trasformerà ad ogni nuova visita. È un invito a esplorare all’infinito, a trascendere i limiti della propria immaginazione e a scoprire un mondo dove l’arte e la tecnologia si fondono in armonia. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento