Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A cura di:La Redazione Gli italiani continuano a investire nel mattone: la casa viene ancora percepita come il luogo più sicuro dove mettere a frutto i propri risparmi, anche in questo periodo caratterizzato da una forte inflazione. Lo confermano i dati dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborati per l’undicesimo anno consecutivo, con ENEA ed I-Com (Istituto per la Competitività), che raccontano l’andamento del mercato immobiliare nel 2023 e le previsioni per il 2024. Dall’Osservatorio emergono dati significativi: lo scorso anno è stato caratterizzato da un calo del mercato residenziale della prima casa, ma si è registrato un aumento del 28% negli acquisti di immobili per investimento, evidenziando come la casa rimanga il pilastro fondamentale degli investimenti. Calano le compravendite residenziali Le compravendite residenziali, pari a circa 700.000 unità, sono calate del 10%, ma si è assistito a un notevole aumento delle vendite di seconde case (+1,5%) e dei monolocali (quintuplicate rispetto al 2022) e bilocali (+64%). Questi fattori confermano il considerevole aumento degli acquisti per investimento (+28%). I dati del 2023 dell’andamento del mercato e dei prezzi nei settori non abitativi – negozi, uffici e capannoni – sono in linea con quelli del precedente biennio. Focus su Milano Per quanto riguarda i prezzi, nel 2023 rispetto all’anno precedente c’è stato un aumento medio dei valori di mercato di circa il 2%. Permane la differenza significativa fra le grandi e le piccole città, con Milano che, con aumenti fino al +6%, conferma il proprio ruolo di città più attrattiva per gli investimenti nel settore immobiliare, con la domanda che supera l’offerta. Il Presidente del Centro Studi Fiaip Francesco La Commare ha sottolineato che “la scarsità dell’offerta di case sia da vendere che da affittare nei grandi centri urbani sta determinando un rialzo dei prezzi, ma le prospettive per il 2024 rimangono positive”. Secondo Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip è necessario “aumentare l’offerta di abitazioni sul mercato, sia da vendere che da affittare, accelerando la definizione di un Piano nazionale sulla Casa, che non può prescindere da una concreta sinergia tra pubblico e privato, e che dovrà contemplare delle chiare linee guida per tutti i Comuni”. Efficienza energetica, un driver sempre più importante Cambia l’attenzione degli acquirenti al tema dell’efficienza energetica che per il 62% degli acquirenti è un driver importante nella valutazione di acquisto, probabilmente considerando anche il tema dei rincari energetici che hanno caratterizzato lo scorso anno: nel 2023 si è infatti registrata una diminuzione delle unità immobiliari compravendute in classe G (in particolare per i bilocali con il 9% contro un 27% del 2022), un aumento significativo degli immobili in classe D e soprattutto delle vendite di edifici ristrutturati con alte prestazioni energetiche, che toccano il 38% del totale. In quest’ottica l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è ritenuto utile nell’orientare le dinamiche dell’acquisto dal 62% degli intervistati, mentre il Superbonus 110% ha avuto un’influenza significativa secondo il 52% degli agenti immobiliari. Il Vicepresidente I-Com Franco D’Amore ha commentato: ““Sicuramente la qualità energetica di un edificio non è ancora tra i principali driver della domanda ma cresce, per il terzo anno consecutivo, la percentuale degli immobili che sono stati ristrutturati e portati nelle classi energetiche più performanti prima di essere immessi sul mercato”. Ma, per una vera decarbonizzazione del patrimonio edilizio bisogna accelerare la riqualificazione del costruito: “Siamo lontani dal cambio di passo necessario per decarbonizzare il comparto edilizio entro i prossimi 25 anni, ma i segnali di una inversione di rotta sono comunque ben visibili”. Fiducia per il mercato immobiliare nel 2024 Gli agenti immobiliari Fiaip mostrano fiducia per il 2024, grazie alla diminuzione attesa sia dell’inflazione che dei tassi di interesse sui mutui, prevedendo un andamento simile al 2023 per le compravendite, con un aumento degli acquisti per investimento e la stabilizzazione dei prezzi, per i quali si attendono lievi aumenti solo nelle grandi città. Si prevede anche un incremento dei contratti di locazione (+3%) e un aumento dei canoni (+5%), con una crescita contenuta per le transazioni di immobili ad uso diverso dall’abitativo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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