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A cura di: Federica Arcadio Parma è la prima città italiana, insieme a Firenze, a sottoscrivere un Contratto Climatico di Città (Climate City Contract – CCC) con l’approvazione formale della Commissione Europea. Al Sindaco, Michele Guerra, è stata conferita la Climate Label, simbolo dell’approvazione del contratto: un riconoscimento che fa di Parma un esempio per molte altre città europee, oltre che un luogo attrattivo per gli investimenti privati. Un percorso concreto verso la neutralità climatica I provvedimenti messi in atto da Parma sono stati giudicati concreti e rilevanti dal punto di vista ambientale. Sono il risultato di un percorso di quasi due anni di confronto, progettazione e sinergie messe in campo tra pubblico e privato, perseguendo un obiettivo comune: la neutralità nelle emissioni di CO2 al 2030. La Commissione Europea ha apprezzato in particolare la capacità di coinvolgere nel cambiamento un’ampia gamma di stakeholder, a vantaggio del benessere economico e dello sviluppo sociale nella comunità. Un altro punto di forza evidenziato dalla Commissione è che il piano d’azione si basa su una dettagliata pianificazione finanziaria di tutti gli investimenti necessari. In cosa consiste il Contratto Climatico della Città di Parma Il contratto prevede un piano d’azione dettagliato in 130 azioni, suddivise in 5 aree chiave (Edilizia; Trasporti; Gestione Rifiuti; Produzione Industriale; Agricoltura, Verde Pubblico e uso del suolo), oltre a 10 azioni finalizzate alla governance e alla sensibilizzazione dei cittadini. Il documento riporta la stima degli investimenti necessari a raggiungere l’obiettivo, ottenibili solo attraverso con investimenti sia pubblici sia privati. 46 aziende ed enti del territorio hanno già sottoscritto il patto, l’obiettivo è quello di coinvolgere molte altre realtà. Per i prossimi 6 anni la città di Parma metterà in campo risorse e progettualità per favorire la produzione di energia rinnovabile, il risparmio energetico, l’efficientamento di edifici e cicli produttivi. Nel piano d’azione ci sarà anche la mobilità sostenibile, la pianificazione verde, la circolarità delle risorse, la politica alimentare, la riforestazione urbana, oltre che l’istruzione e la formazione. Parma intende ridurre dell’85% le proprie emissioni entro il 2030, e prevede un ulteriore abbassamento del 15% da compensare con misure e interventi sostenibili. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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