Intelligenza artificiale nel real estate: dalle startup le idee utili per edilizia e architettura

Il settore delle costruzioni, dalla progettazione al cantiere, ha necessità di efficientare i processi e di snellire le procedure. La digitalizzazione e l’impiego dell’AI possono aiutare, come mostrano le idee di tre startup

A cura di:

Intelligenza artificiale nel real estate: dalle startup le idee utili per edilizia e architettura

Adottare sistemi di intelligenza artificiale nel real estate può contribuire a migliorare il settore immobiliare che ha un estremo bisogno di rinnovare il proprio patrimonio. È noto che gli edifici sono responsabili del 40% delle emissioni di CO2, com’è noto che il tasso medio di ristrutturazioni annuo è fermo all’1%.

Con 520mila imprese specializzate di lavori di costruzioni, specchio di un settore alquanto frammentato, e un estremo bisogno di adeguarsi alle normative stringenti dell’Unione Europea, prima tra tutte la nuova EPBD, che richiede lavori in due milioni di case entro il 2050, c’è bisogno di ristrutturare in modo razionale, rapido ed efficace.

C’è quindi necessità di tutte le componenti utili: tra queste la digitalizzazione, che insieme alla sostenibilità e all’industrializzazione, devono entrare in gioco per rinnovare un comparto energivoro, inefficiente e datato.

Ecco, allora che le buone idee sono le benvenute, spazio fertile per le startup.

L’aiuto arriva dalle startup: gli esempi mostrati a Rebuild

Alcune startup sono già sul mercato, altre si stanno attrezzando, altre ancora sono nate da poco. Tre di queste hanno presentato le loro soluzioni a Rebuild: Domus, nata nel 2023 e che intende coniugare il DFMA con l’Intelligenza Artificiale nell’ambito delle ristrutturazioni; Arcai che impiega l’AI per aiutare i progettisti a muoversi tra i regolamenti edilizi, ottimizzando i tempi; 4Days, società di consulenza direzionale negli ambiti dell’ingegneria gestionale e in quelli manageriali e tecnologici espressamente legati al BIM Management, che intende coniugare BIM e AI per fornire strumenti e soluzioni ancora più efficaci agli operatori del settore di tutta la filiera.

Progettazione: ecco la piattaforma AI per semplificare le operazioni

Un possibile impiego di tecniche di intelligenza artificiale nel real estate e della digitalizzazione è quello finalizzato dalla startup Domus, nata nel 2023 tra i banchi della SDA Bocconi con il master in imprenditorialità e strategia. Come ha spiegato la fondatrice e Ceo, Agata Bandini, si tratta di un servizio di ristrutturazione che impiega componenti architettonici standardizzati, assemblati a secco, per co-progettare gli spazi insieme ai clienti attraverso una piattaforma digitale di Generative AI.

Tra le caratteristiche premianti, c’è il fatto che la soluzione è sustainable by design, è personalizzabile in base allo spazio e alle esigenze, è un’alternativa che si propone come veloce e conveniente, unendo in un’unica piattaforma le esigenze di energy e interior design. Vuole essere «un touchpoint che democratizza soluzioni di design architettoniche innovative».

La finalità di Domus è di riunire un network di aziende, costruttori, architetti, professionisti e startup che condividono gli stessi obiettivi di sostenibilità e le stesse modalità costruttive per fornire un unico servizio semplice e su misura.

L’elemento innovativo e vincente, evidenziato dalla Ceo e founder, è la combinazione tra il metodo costruttivo (a secco) della progettazione sostenibile e l’intelligenza artificiale, che permette di industrializzare i processi costruttivi, avendo così un vantaggio competitivo in termini di velocità, qualità e costi.

In pratica, viene impiegato un modello di machine learning che: riconosce la planimetria in input e ne estrapola parametri fondamentali (metratura, muri, finestre ecc.); arricchisce il database per perfezionare la rete neurale dell’AI. Un algoritmo di artificial intelligence elabora poi la planimetria in input per restituire una pianta ristrutturata sulla base di parametri dettati dall’utente, normative e buoni esempi.

Una rete generativa avversaria (GAN), ovvero una classe di metodi di machine learning, genera un’immagine renderizzata per consentire all’utente di visualizzare lo spazio ristrutturato. L’immagine è generata a partire dal catalogo di componenti modulari di Domus.

La complessità tecnologica si traduce in una visualizzazione semplice e chiara per chi poi deve decidere su quali aspetti del costruito desidera intervenire.

«La combinazione tra l’AI e il metodo costruttivo sustainable by design permette di avere vantaggi in termini di tempi e di costi, giungendo a preventivi accurati e verosimili», spiega Bandini.

Come funziona? In pratica, l’utente carica la planimetria, potrà scegliere gli ambienti da ristrutturare e le soluzioni, giungendo al preventivo in modo semplice.

Potrà quindi muoversi in modo autonomo, anche senza avere competenze specifiche in termini di design? «La piattaforma andrà a soddisfare le esigenze della fase riguardante la progettazione preliminare, potendo offrire all’utente un’interfaccia di facile comprensione e uso. Solo a quel punto potrà avvalersi di un professionista, ma avendo già ridotto i tempi necessari per questa fase».

Un aiuto per i progettisti a districarsi nella burocrazia

Un altro aspetto che può trovare una soluzione grazie all’AI è quella che riguarda un tema critico: la complessità normativa legata al regolamento edilizio, che rallenta il lavoro dell’architetto progettista. Per questo è nata una specifica soluzione che applica l’intelligenza artificiale al real estate è quella messa a punto dalla startup Arcai, attraverso una suite di prodotti su base AI.

Grazie a essa architetti, ingegneri, geometri e in generale progettisti possono interrogare la normativa di ogni Comune d’Italia e prendere le giuste scelte in fase di progettazione.

Come si concretizza l’impiego dell’Artificial intelligence? «Una volta che si accede al proprio “cantiere virtuale”, si specifica in che Comune si trova: a quel punto, lo strumento fornisce tutte le normative specifiche locali. Il chatbot fornisce anche le fonti da cui sono attinte, per verificare la sua correttezza».

In pratica, il fine di Arcai è liberare i progettisti dalla burocrazia e dalle complessità normative grazie a una suite intelligente di strumenti AI che ottimizza ogni fase del processo di progettazione, aumentando l’efficacia e consentendo una maggiore concentrazione sulla creatività.

Per ora il primo strumento di Arcai è giunto alla versione beta test pubblica: quindi, dopo essere stata testata su un certo numero di professionisti su base sperimentale, e ora è pronta per il test pubblico.

Intelligenza artificiale per il real estate: combinare AI e BIM per far progredire il settore

L’auspicio che l’introduzione di intelligenza artificiale nel real estate è ampio e diffuso, ma è ancora circoscritto. C’è chi, come 4Days, startup nata nel 2021 e che punta a introdurre soluzioni tecnologiche avanzate e digitalizzate che possano attraversare tutta la gestione di un asset.

Si parte dal valore del Building Information Modeling e del suo valore per la gestione di modelli, dati, informazioni e documenti, basata su standard internazionali e che consente una spinta alla digitalizzazione di un settore, quale quello delle costruzioni, tra gli ultimi a implementarla.

IA e costruzioni, l’aiuto arriva dalle startup: gli esempi mostrati a Rebuild
Il progetto di innovazione di 4Days per la gestione digitale del ciclo di vita degli asset secondo la metodologia internazionale del BIM passa da Truspace, una piattaforma attiva in ambiente web e cloud, basata sul concetto di digital twin 3D per la gestione flessibile ed efficace degli asset.

Truspace gestisce l’intero ciclo di vita di un asset seguendo le metodologie BIM, creandone delle copie virtuali sotto forma di digital twin.

C’è poi il passo successivo: unire il BIM all’AI. L’impiego combinato «permette di disporre di una molteplicità di dati, informazioni e documenti strutturati e normalizzati lungo tutto il ciclo di vita dell’asset. Questo introduce la necessità di gestire la complessità, secondo assi di azione dettati dal mercato e dal mondo della ricerca quali: la semplificazione dell’interfaccia utente; il design assistito; il riconoscimento oggetti nelle nuvole di punti; la semplificazione nei processi imputativi; il miglioramento dei processi di produzione e controllo qualità. A tutto questo si aggiunge la possibilità si eseguire manutenzioni predittive e creare digital twin prestazionali», ha specificato Marco Lotti, partner e consulente senior di 4Days.

Sulla possibilità di impiego congiunto di BIM e AI si focalizza il lavoro di ricerca e sviluppo, dei prossimi tre anni per l’evoluzione di Truspace, coadiuvato dal supporto della azienda tecnologica Isonlab, che potrà far evolvere la soluzione e fornire uno strumento ancora più efficace.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento