Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Il concetto di case a energia positiva Le case a energia positiva sono progettate per essere altamente efficienti dal punto di vista energetico e per generare energia da fonti rinnovabili. Queste abitazioni non solo soddisfano il proprio fabbisogno energetico, ma producono anche un surplus di energia che può essere immesso nella rete elettrica. Il concetto si basa su tre pilastri fondamentali: efficienza energetica, produzione di energia rinnovabile e gestione intelligente dell’energia. Efficienza energetica: questo implica l’uso di materiali da costruzione ad alte prestazioni termiche, isolamento avanzato, finestre a triplo vetro e sistemi HVAC ad alta efficienza. L’obiettivo è minimizzare le perdite di energia e ridurre il consumo energetico dell’edificio. Produzione di energia rinnovabile: le case a energia positiva sono solitamente dotate di pannelli solari fotovoltaici installati su tetti o facciate. In alcune abitazioni si utilizzano anche turbine eoliche, impianti geotermici e altre tecnologie rinnovabili per generare energia. Gestione intelligente dell’energia: sistemi di gestione dell’energia domestica (HEMS) monitorano e controllano il consumo e la produzione di energia in tempo reale, massimizzando l’efficienza energetica e riducendo gli sprechi. Tecnologie utilizzate nelle case a energia positiva Le case a energia positiva integrano una varietà di tecnologie avanzate per raggiungere i loro obiettivi energetici. Di seguito sono elencate alcune delle tecnologie chiave. Pannelli solari fotovoltaici: dispositivi più comuni per la produzione di energia rinnovabile, i pannelli solari convertono la luce solare in elettricità e possono essere installati su tetti, facciate o come impianti a terra. Turbine eoliche domestiche: in alcune aree, piccole turbine eoliche possono generare energia elettrica sfruttando il vento, particolarmente efficaci in regioni con venti costanti. Sistemi geotermici: utilizzano il calore del sottosuolo per riscaldare e raffreddare le abitazioni, riducendo significativamente il consumo energetico per il riscaldamento e il raffreddamento. Isolamento avanzato: fondamentale per mantenere la temperatura interna costante e ridurre il fabbisogno energetico. Materiali isolanti avanzati, come polistirene espanso e lana di roccia, sono comunemente utilizzati. Finestre ad alte prestazioni: finestre a triplo vetro con gas isolanti migliorano l’efficienza energetica, riducendo la perdita di calore in inverno e mantenendo fresche le abitazioni in estate. Domotica e sistemi di gestione dell’energia: monitorano e controllano l’uso energetico della casa, ottimizzando il funzionamento degli impianti e riducendo gli sprechi. Benefici delle case a energia positiva Le case a energia positiva offrono numerosi vantaggi per i professionisti del settore, i proprietari e l’ambiente: Riduzione dei costi energetici: producono più energia di quanta ne consumano, permettendo ai proprietari di ridurre drasticamente, se non eliminare, le bollette energetiche. Sostenibilità ambientale: riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, queste case contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale complessivo. Indipendenza energetica: offrono maggiore indipendenza energetica, proteggendo dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia e dalle interruzioni della fornitura. Valore immobiliare: tendono ad avere un valore immobiliare più elevato grazie alla loro efficienza energetica e ai costi operativi ridotti. Comfort e salubrità: offrono un elevato livello di comfort e un ambiente interno più salubre grazie alla progettazione attenta e all’uso di tecnologie avanzate. Sfide delle case a energia positiva Nonostante i numerosi vantaggi, la realizzazione di case a energia positiva presenta alcune sfide specifiche per i professionisti del settore: Costi iniziali elevati: l’installazione di tecnologie avanzate e materiali ad alte prestazioni può comportare costi iniziali significativi. Tuttavia, questi costi possono essere ammortizzati nel tempo grazie ai risparmi energetici. Progettazione complessa: richiede competenze specialistiche e una pianificazione accurata per garantire l’ottimizzazione energetica. Regolamentazioni e normative: in alcune regioni, le normative edilizie possono rappresentare una barriera. È necessario lavorare con le autorità locali per superare questi ostacoli. Manutenzione e monitoraggio: mantenere e monitorare le tecnologie avanzate installate può richiedere un impegno continuo e la necessità di aggiornamenti periodici. Esempi di case a energia positiva Di seguito alcuni esempi di successo a livello globale: Villa Solar a Madrid, Spagna: progettata per produrre il doppio dell’energia che consuma grazie a pannelli solari fotovoltaici, isolamento avanzato e sistemi di gestione intelligente dell’energia. Hørsholm Kongevej in Danimarca: complesso residenziale composto da diverse abitazioni a energia positiva che utilizzano una combinazione di solare fotovoltaico, pompe di calore geotermiche e isolamento ad alte prestazioni. Plus Energy House a Freiburg, Germania: progettata dall’Istituto Fraunhofer per la Fisica delle Costruzioni, è in grado di produrre fino a quattro volte l’energia di cui ha bisogno, grazie a solare fotovoltaico, solare termico e un sistema di ventilazione avanzato. Elithis Tower a Dijon, Francia: edificio per uffici, uno dei primi grattacieli a energia positiva al mondo, che utilizza pannelli solari, un sistema di ventilazione naturale e una facciata ad alta efficienza per ridurre il consumo energetico. Cosa prevede la Direttiva “Case Green” La direttiva EPBD rappresenta una svolta significativa per le politiche energetiche comunitarie e statali. L’obiettivo della direttiva è stimolare la riqualificazione energetica di edifici privati e pubblici in tutta Europa, riducendo i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare dei 27 Stati membri. Nei negoziati tra il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, la direttiva case green ha subito modifiche che contemplano obiettivi intermedi meno stringenti, termini più estesi e un quadro normativo meno restrittivo rispetto alla versione precedentemente approvata dal Parlamento Europeo. Il compromesso sui target della direttiva EPBD prevede la possibilità per i Paesi membri di richiedere deroghe sugli edifici alla Commissione europea. Gli obiettivi medi saranno definiti in base al patrimonio edilizio, al sistema nazionale di classificazione energetica e alle strategie di ristrutturazione adottate da ciascun Paese. Per perseguire questi obiettivi, la direttiva europea definisce: il quadro comune generale di una nuova metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari; l’applicazione di nuovi requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici. Attualmente, il 35% degli edifici dell’UE ha più di 50 anni e quasi il 75% del parco immobiliare è inefficiente dal punto di vista energetico. Il tasso medio annuo di rinnovamento energetico è solo dell’1%, un range estremamente basso. Direttiva EPBD: come cambiano i calcoli energetici Le politiche energetiche degli Stati membri dovranno perseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Dal 1° gennaio 2030, tutti i nuovi edifici dovranno garantire emissioni zero in loco. Ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale di ristrutturazione per ridurre progressivamente il consumo di energia degli edifici residenziali e non; ogni paese potrà stabilire autonomamente su quali edifici concentrarsi. Il 55% della riduzione dei consumi energetici deve essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni inferiori. Conclusioni Le case a energia positiva rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile per affrontare le sfide energetiche e ambientali del nostro tempo. Integrando tecnologie avanzate e principi di progettazione efficiente, queste abitazioni non solo riducono i costi energetici, ma contribuiscono anche alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’indipendenza energetica. Sebbene vi siano sfide da superare, i benefici a lungo termine rendono le case a energia positiva un investimento vantaggioso sia per i proprietari che per il pianeta. Con il continuo avanzamento delle tecnologie e l’aumento della consapevolezza ambientale, è probabile che vedremo una diffusione sempre maggiore di queste abitazioni innovative nel prossimo futuro. Per approfondire le tue competenze nella progettazione di edifici a energia quasi zero (NZEB), ti invitiamo a seguire il corso di GoPillar Academy “Progettazione Edifici NZEB” disponibile a questo link. Questo corso è progettato per fornire ai professionisti tutte le conoscenze necessarie per progettare edifici sostenibili ed efficienti. Non perdere questa opportunità di crescita professionale e aggiornamento continuo. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici
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