Città centrali nella decarbonizzazione al 2050

A2A e Thea Group hanno presentato un Position Paper che conferma il ruolo strategico delle città per arrivare alla neutralità climatica al 2050. Lo Studio evidenza investimenti e strategie per dimezzare le emissioni 

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Città centrali nella decarbonizzazione al 2050

La neutralità climatica entro il 2050 è una delle sfide più urgenti del nostro tempo e il successo di questa transizione, secondo lo studio “Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit“, presentato a Cernobbio e condotto da A2A e Thea Group, passa attraverso le città. 

Le aree urbane, infatti, sono responsabili della maggior parte dei consumi energetici e delle emissioni, ma allo stesso tempo offrono opportunità di intervento uniche, grazie alla loro densità ed efficienza. Ridurre però le emissioni del 50% richiede l’implementazione di tecnologie e servizi innovativi, e un piano di investimenti da 270 miliardi di euro.

La centralità delle città nella lotta al cambiamento climatico

Le città sono da sempre centri nevralgici per lo sviluppo economico e sociale, ma nel XXI secolo il loro ruolo si è ulteriormente ampliato.

Dal 1950 ad oggi è raddoppiata a livello globale la percentuale di popolazione che vive in città e si tratta di un trend destinato a proseguire, si prevede di arrivare al 70% (dal 58,3% attuale) entro il 2050 (% che nel nostro Paese potrebbe raggiungere l’80%). L’Italia in cui già oggi vive nelle aree urbane il 72,6% della popolazione, potrebbe raggiungere l’81,1% entro il 2050. Il paese più urbanizzato è il Regno Unito in cui oggi l’85,1% della popolazione risiede in aree urbane. Questo trend porta con sé un aumento delle emissioni di CO2, stimato del 18% nei prossimi decenni senza interventi adeguati. Tuttavia, le città possiedono anche un’efficienza intrinseca che le rende ideali per ridurre l’impatto ambientale attraverso investimenti mirati e l’adozione di tecnologie sostenibili.

Lo studio di A2A e Thea Group mette in evidenza l'”efficienza intrinseca” dei 112 comuni capoluogo italiani analizzati, che rappresentano il 7% della superficie nazionale e il 29% dei consumi energetici, ma sono anche responsabili del 60% del PIL del Paese. Un’efficienza che si manifesta a 3 livelli in particolare: termica degli edifici (i consumi termici sono infatti minori), di servizi a rete (si generano economie di densità per le reti idriche, elettriche e del gas) e di mobilità. Ciò significa che le città non solo consumano molta energia, ma giocano anche un ruolo essenziale nell’economia, rendendole il luogo ideale per attuare strategie di decarbonizzazione.

Gli investimenti necessari per un futuro a basse emissioni

Per realizzare una vera trasformazione sostenibile delle città, sono necessari investimenti significativi. Lo studio prevede che un piano di investimenti annuali di circa 10 miliardi di euro, per un totale di 270 miliardi fino al 2050 permetterebbe di ridurre significativamente l’uso di combustibili fossili. Queste risorse dovrebbero essere impiegate per accelerare l’adozione di tecnologie già esistenti come il fotovoltaico, il teleriscaldamento, l’elettrificazione dei trasporti pubblici e il relamping a LED.

Le tecnologie e i servizi per una decarbonizzazione urbana 

Secondo le stime, interventi come l’aumento dell’utilizzo di fonti rinnovabili e l’elettrificazione potrebbero portare a una riduzione delle emissioni urbane di oltre il 50%, eliminando 32 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente di quanto assorbito da 210 milioni di alberi. 

Le città possono quindi diventare protagoniste di un cambiamento positivo, garantendo non solo una riduzione dell’impatto ambientale, ma anche un miglioramento della qualità della vita per i cittadini. Efficienza energetica, mobilità sostenibile e gestione ottimizzata delle risorse sono alcune delle soluzioni chiave per rendere le città del futuro luoghi più verdi, vivibili e resilienti.

Le tecnologie e i servizi per una decarbonizzazione urbana

Lo studio di A2A e Thea Group ha individuato una serie di tecnologie e servizi che potrebbero accelerare il processo di decarbonizzazione nelle città italiane. Tra queste, spiccano il fotovoltaico su tetto, l’elettrificazione dei trasporti, la mobilità elettrica e l’utilizzo di pompe di calore elettriche per gli edifici. L’adozione di queste tecnologie potrebbe cambiare radicalmente il panorama urbano, riducendo la dipendenza da combustibili fossili e migliorando l’efficienza energetica.

Bisogna dunque attuare politiche che tengano conto di benessere dei cittadini e sviluppo sostenibile. Questo il principio alla base dell’iniziativa lanciata dalla Commissione europea per la decarbonizzazione di 100 città europee, tra cui 9 italiane, che dovranno sviluppare il proprio Climate City Contract (CCC) che comprenda un piano per la neutralità climatica per gli edifici, i trasporti, la gestione dei rifiuti.

Lo Studio ha analizzato in particolare 7 casi di successo in città Italiane (Milano, Brescia, Messina, Bergamo, Varese, Cremona e Cosenza) in cui sono stati effettuati precisi interventi: dal ricorso al teleriscaldamento  che ha permesso di ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria, all’implementazione di strategie innovative per promuovere la sostenibilità urbana, all’utilizzo di modelli di waste management, all’illuminazione pubblica a led.

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