Una nuova porta per Napoli

La riconnessione attiva di un tessuto urbano frammentato è l’obiettivo del masterplan Napoli Porta Est curato dallo studio Zaha Hadid Architects (ZHA), vincitore del concorso internazionale di progettazione Napoli Porta Est. Architettura a forte vocazione di sostenibilità, verde pubblico e viabilità multimodale sono i tre ingredienti principali del nuovo accesso alla città capoluogo campano

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masterplan Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects (ZHA)
Render by ZHA – BrickVisual

Ricomporre un tessuto urbano segnato dalla presenza di ampie aree industriali e infrastrutturali dismesse. Dotare la città di una nuova e consistente quantità di superficie a verde pubblico, con una progettazione attenta alle strategie di resilienza ai cambiamenti climatici in atto, dalla mitigazione del calore alla gestione delle acque piovane. Ridisegnare la mappa dei percorsi di accesso e attraversamento della zona in chiave sostenibile e multimodale. E creare un nuovo biglietto da visita per il capoluogo campano con la realizzazione della nuova sede amministrativa della Regione Campania. Sono questi i contenuti del progetto di masterplan Napoli Porta Est curato dallo studio internazionale di progettazione Zaha Hadid Architects, vincitore del concorso internazionale organizzato dalla Regione Campania insieme al Comune di Napoli, a FS Sistemi Urbani e all’operatore ferroviario EAV.  

Oltre alla costruzione della nuova sede regionale, il progetto prevede la riqualificazione dell’area di Piazza Garibaldi con la realizzazione di parchi urbani, parcheggi interrati, l’interramento dei binari della Circumvesuviana, un terminal bus, spazi pubblici di collegamento con il Centro direzionale e una nuova viabilità che comprende anche una bretella autostradale, per un investimento complessivo previsto di 700 milioni di euro.

L’area interessata dal masterplan copre una superficie complessiva di circa 185mila metri quadrati articolata su due ambiti distinti, l’Ex Scalo Merci e Porta Nolana, un’area a est di Napoli che soffre della mancanza di integrazione con il tessuto urbano. Percepito come isolato e poco sicuro, il quartiere presenta spazi pubblici inadeguati e barriere fisiche e psicologiche che ostacolano la mobilità e l’interazione sociale. Il masterplan interviene sulle aree impattate dallo smantellamento delle industrie pesanti negli ultimi decenni e incoraggia la trasformazione urbana sostenibile e resiliente della ex zona industriale della città.

Recupero strategico delle aree dismesse

Il sito di progetto punta a trasformare la superficie in un nuovo comparto urbano integrato con la città esistente dove le architetture convivono con giardini, piazze paesaggistiche e un grande parco, progettati in collaborazione con lo studio Martha Schwartz Partners. Il masterplan complessivo ricollega diverse zone limitrofe della città di Napoli che negli ultimi decenni sono state sviluppate come aree isolate e disparate: il Centro direzionale (CBD), la stazione, il mercato e la zona orientale, privilegiando i pedoni e un interscambio di trasporto multimodale interrato.

Masterplan Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects (ZHA)
Img by ZHA – BrickVisual

Il masterplan segue il piano urbanistico consolidato di Napoli per promuovere il futuro sostenibile della città come centro civico, culturale, economico e di trasporto dell’Italia meridionale, incorporando le altezze degli edifici di progetto all’interno della massa complessiva del piano urbanistico esistente.

Con un’importante vocazione collettiva: la nuova sede regionale ospita funzioni pubbliche come un centro congressi, un cinema e zone commerciali, mentre il sito comprende anche una nuova stazione ferroviaria regionale, insieme a uno sviluppo residenziale e a un ponte pedonale che collega l’attuale Centro direzionale.

Architetture in dialogo con il paesaggio

Il progetto di intervento urbano per Napoli Porta Est integra nuovi tracciati di raccordo fra la città storica e il quartiere. Il focus è nelle due torri in elevazione della nuova sede della Regione Campania, che declinano il linguaggio architettonico ed espressivo dello studio Zaha Hadid Architects all’interno del paesaggio e dello skyline napoletano, marcato dalla presenza naturale del Vesuvio e delle colline circostanti.

In stretta relazione con la progettazione del verde come risorsa collettiva per il benessere e il comfort delle comunità proponendo nuovi spazi, giardini pubblici e un grande parco urbano.

Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects: l'architettura dialoga con il paesaggio
Render by ZHA

Il nuovo headquarter regionale si estende su una superficie di 60mila metri quadrati, su cui sorgono i due nuovi edifici: la torre 1 di un’altezza pari a 99,25 metri, e la torre 2 alta 78 metri.

Altri 8.932 metri quadrati sono destinati all’area commerciale, 12.165 metri quadrati allo sviluppo residenziale, 10.500 metri quadrati alla centrale operativa della stazione.

Nelle due torri si insediano 16 direzioni generali, 8 uffici speciali, 1 struttura di avvocatura regionale, 1 struttura di missione, uffici delle società in-house; più in generale saranno a disposizione dei circa 2mila dipendenti spazi a ufficio, aree coworking, sale riunioni, sale conferenza, sportelli aperti al pubblico, un auditorium polifunzionale, bar/mensa, nidi e asilo, aree relax, foresteria, e una sala polifunzionale da 1000 posti a sedere.

Masterplan Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects (ZHA)
Le due torri nel contesto paesaggistico – Img by ZHA – BrickVisual

Progettata in conformità ai Cam (Criteri ambientali minimi) e al principio DNSH (Do No Significant Harm) per la sostenibilità ambientale, la nuova sede della Regione è un polo civico inclusivo e accessibile, dove la forma compatta dei corpi architettonici risponde all’esigenza di migliorare l’efficienza energetica, ridurre l’ingombro al suolo e quindi liberare spazi verdi a uso pubblico.

Ideata come hub dinamico e flessibile, è stata progettata per essere un luogo di lavoro altamente funzionale in grado di adattarsi anche alle esigenze future. Incorniciata da piazze alberate che conducono al nuovo parco urbano, l’architettura emerge dalle aree verdi senza soluzioni di continuità, sfumando la transizione tra paesaggio e architettura per riconnettere l’urbanistica della città con la natura.

Interazione con gli elementi naturali

A caratterizzare gli edifici è la capacità di interagire con gli elementi naturali. L’involucro esterno con vetrate selettive ottimizza gli elementi naturali – luce, vento e viste panoramiche – garantendo isolamento termico, riducendo il carico solare e l’abbagliamento, senza compromettere le spettacolari viste sul Golfo di Napoli, sul Vesuvio e sul paesaggio collinare. Per sfruttare al massimo la luce naturale, il design delle facciate tiene conto del movimento del sole durante il giorno: le aperture rivolte a nord sono massimizzate per consentire alla luce naturale di entrare negli edifici e valorizzare gli affacci, mentre l’esposizione diretta al sole è ridotta al minimo sulle altre facciate degli edifici per ridurre il fabbisogno energetico. Per il progetto dell’edificio sono state adottate soluzioni bioclimatiche come la ventilazione naturale, la creazione di tetti verdi e la dotazione di sistemi passivi per garantire efficienza energetica e sostenibilità.

Interno del Masterplan Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects (ZHA)
Render by Felix Render

Il sistema costruttivo è ibrido calcestruzzo/acciaio con materiale proveniente da fornitori locali, per favorire un controllo accurato dei costi e dei tempi di costruzione e per garantire le migliori prestazioni e flessibilità. La costruzione è suddivisa in fasi sequenziali, strutturate per consentire l’utilizzo immediato delle aree completate e nel contempo efficientare l’intero processo di realizzazione.

Sostenibilità e resilienza

Sostenibilità e resilienza sono il trait d’union che, nel masterplan per l’area di Napoli Porta Est, collega strettamente le esigenze di riqualificazione urbana, progettazione architettonica e massima fruibilità dello spazio pubblico, a partire dalla pedonalizzazione.

Masterplan Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects (ZHA): progetto sostenibile
Render by ZHA

L’aderenza agli standard NZEB (Nearly Zero Energy Building) di progettazione sostenibile e bioclimatica e all’obiettivo LEED Platinum che certifica la sostenibilità di un edificio, si declina per le torri nella progettazione di facciate bioclimatiche con un rapporto ridotto di superfici vetrate che consentono l’auto-ombreggiamento e la ventilazione naturale. La struttura e la facciata leggere riducono il carbonio incorporato (cioè l’impronta di carbonio di un progetto edilizio o infrastrutturale prima che questo diventi operativo).

La sostenibilità passa anche dallo sfruttamento di energie da fonti rinnovabili, come l’uso di energia geotermica locale e la dotazione di un impianto fotovoltaico di 7mila metri quadrati di superficie che sarà installato su tetti e tettoie.

Alla capacità di risposta alle sfide e ai rischi del cambiamento climatico guardano in particolare il paesaggio che conserva e implementa la biodiversità, con una vegetazione estensiva che riduce il rischio di inondazioni e promuove la percorribilità dello spazio all’interno di un microclima confortevole, con la mitigazione degli effetti dell’isola di calore urbana e la concezione degli spazi pubblici come elementi di una “città spugna” che assorbono l’acqua in eccesso.  L’utilizzo dell’acqua piovana recuperata permette di mantenere la vegetazione e ridurre il consumo di acqua potabile del 60%.

Il nuovo parco

Il verde pubblico è parte integrante e vitale del masterplan curato da Zaha Hadid Architects e costituisce un importante polmone verde in un’area densamente edificata.

Il parco di Porta Nolana si sviluppa su una superficie di circa 15mila metri quadrati. Circa 150mila i metri quadrati di estensione del nuovo parco urbano pubblico; di questi, 100mila sono occupati dall’area verde, 2.800 da specchi d’acqua, 4mila dalla viabilità interna primaria, 30mila da aree esterne pavimentate fra percorsi pedonali, anfiteatri e piazze urbane, 4mila da una passerella pedonale di collegamento con il Centro direzionale e 10mila dalla nuova sistemazione di via Galileo Ferraris, muro verde e accessi. Il collegamento con il centro direzionale a scavalco dei binari ha una lunghezza di circa 200 metri.

L’ispirazione per il design del parco arriva dal paesaggio e dalle risorse che caratterizzano il territorio napoletano: i crateri flegrei e il tufo. Alcuni “paesaggi crateri” fungono da bacini di ritenzione delle acque piovane per raccoglierne il deflusso durante eventi di pioggia abbondante e permettere l’irrigazione durante i periodi di siccità. La sua conformazione e la scelta delle essenze (piante con foglie tomentose e pubescenti e specie sempreverdi) contribuiscono ad affrontare il caldo estremo e a ridurre inquinamento e rumore.

Mobilità multimodale

Il progetto dello studio Zaha Hadid Architects potenzia la pedonalizzazione dell’intero quartiere e risolve la congestione del traffico in uno dei principali nodi di scambio della città, che costituisce porta di accesso alla rete di trasporto nazionale italiana.

Masterplan Napoli Porta Est dello studio Zaha Hadid Architects (ZHA). Vista notturna
Img by ZHA – BrickVisual

Le nuove connessioni urbane incorporano all’interno di un disegno unitario il verde e un sistema di passerelle che guidano il traffico pedonale da Porta Nolana alla Stazione centrale e al nuovo parco, con una passerella pedonale verso il Centro direzionale e la nuova stazione della metropolitana. In chiave di sostenibilità e ridisegno del flusso di accessi all’area, la nuova stazione della Circumvesuviana è interrata. La pensilina al piano terra ha la funzione di proteggere le piattaforme ferroviarie da pioggia e sole e di indicare ai passeggeri la posizione della stazione, con la valenza di land mark all’interno del parco. Secondo il progetto, il piano interrato è costituito da una piazza ipogea di circa 6mila metri quadrati. Il nuovo terminal bus, sempre al piano interrato, dispone di circa 40 stalli, con un parcheggio di interscambio che conta circa 700 stalli.

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